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La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/16

by Redazione Web
2 Marzo 2023
in Mafie
Reading Time: 13 mins read
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«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

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12 Ottobre 2025

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)


LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

- IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

 

5.5.2 I rapporti tra i soggetti barcellonesi

Barcellona Pozzo di Gotto, come si è visto, non è la città natale soltanto di Attilio Manca ma anche quella del soggetto che creò il contatto tra questi e Monica Mileti. Originari della provincia di Messina, invero, risultano essere la quasi totalità di coloro coinvolti a diverso titolo nella vicenda della morte di Attilio Manca.

Dopo che la notizia del ritrovamento del cadavere del medico aveva raggiunto Barcellona (circostanza avvenuta, come detto, il 12 febbraio in orario preprandiale), infatti, tra diversi soggetti barcellonesi di interesse investigativo – amici o conoscenti di Attilio Manca – partirono una lun­ghissima serie di contatti telefonici, come risulta dall’elaborazione dei tabulati delle utenze a loro intestate.

Il primo soggetto chiamato da Ugo Manca utilizzando il suo appa­recchio cellulare dopo aver ricevuto la notizia della morte del cugino (è verosimile ritenere che prima abbia comunicato con altre persone per mezzo del telefono fisso a sua disposizione nell’ospedale di Sant’Agata di Militello, ove a quel tempo lavorava) è tale Sergio Scroppo. I contatti tra Manca e Scroppo, nell’arco di tempo compreso tra il luglio 2000 e il novembre 2006, erano stati soltanto due: il primo il 29 gennaio 2004 alle ore 19:04, di appena 76 secondi, con celle telefoniche localizzate entrambea Barcellona P.G, Contrada S. Giovanni. Il secondo contatto con Scroppo lo ebbe il 12 febbraio 2004 alle ore 12:22. Potrebbe essere utile escutere Ugo Manca sulla figura di Sergio Scroppo e sui motivi per cui ebbe a chiamarlo poco dopo aver avuto notizia di un così tragico evento.

Dei contatti telefonici tra Ugo Manca e Lorenzo Mondello si è già trattato.

Altra questione riguarda i contatti intercorsi, nelle settimane precedenti la morte di Attilio Manca, tra quest’ultimo e Fugazzotto. Il traffico telefonico risultava frequentissimo tra i due finché il medico permaneva a Barcellona Pozzo di Gotto per le vacanze di fine anno (le celle telefoniche confermano la presenza del medico nella provincia di Messina), poi velocemente diradava dal rientro di Manca a Viterbo il 6 gennaio.

Da allora i contatti erano stati i seguenti: uno il 7 gennaio, tre il 14 gennaio, uno il 17 gennaio, uno il 18, uno il 25, uno il 29, due il 31. Il primo febbraio, invece, i contatti sono quattro, due sms e una breve telefonata di 34 secondi effettuati da Manca e una quarta telefonata, lunga quasi 16 minuti, effettuata dall’utenza fissa intestata ad una parente di Fugazzotto verso il l'utenza cellulare del medico. Va evidenziato che il giorno prima Attilio Manca aveva conversato telefonicamente con il cugino Ugo. Nel secondo contatto di febbraio, avvenuto il 9 febbraio 2004, alle ore12:18, Salvatore Fugazzotto chiamava Attilio Manca, in una conversazione telefonica di ben 1183 secondi (quasi venti minuti), seguita poco dopo da un’altra telefonata di breve durata. Il 10 febbraio alle ore 14:33 Attilio Manca telefonava a Salvatore Fugazzotto, per poi prendere la macchina in direzione di Roma e chiamare, durante il viaggio, Monica Mileti, per la prima volta dal 25 ottobre 2003. Poche ore prima di ricevere quella telefonata, Fugazzotto aveva ricevuto, alle ore 12:28, una chiamata di 54 secondi dall’altra utenza sempre a lui intestata, alle ore 12:52, un sms da Ugo Manca e alle 20:14 una telefonata di 69 secondi sempre da Ugo Manca. Anche il 30 gennaio 2004, dopo aver telefonato al cugino Attilio (ore 18:53) per l’ultima volta prima della sua morte, Ugo Manca effettuava due chiamate alla volta di Salvatore Fugazzotto (una alle 19:29, l’altra alle 22:31) con il quale nel gennaio 2004 i contatti erano piuttosto frequenti. Dall’elaborazione dei tabulati afferenti il traffico telefonico della principale utenza di Salvatore Fugazzotto è possibile risalire ai suoi contatti più frequenti: esclusi i familiari più stretti (moglie, fratello e padre), troviamo Attilio Manca, Sergio Russo, Ugo Manca, Vittorio Coppolino (utenza probabilmente in uso al figlio Lelio), diverse utenze riconducibili al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto e Maurizio Sebastiano Marchetta (imputato per concorso esterno nell’associazione mafiosa barcellonese, processo conclusosi con la prescrizione per reato commesso fino al 2003 e assoluzione per il periodo tra il 2003 e il 2011).

Inoltre Salvatore Fugazzotto aveva intestata un’altra utenza cellulare, oltre quella registrata nella rubrica del cellulare di Attilio Manca che, stando ai tabulati, era largamente la più utilizzata).

Le due utenze cellulari intestate al Fugazzotto erano verosimilmente a lui in uso, almeno nei giorni che precedettero e seguirono la morte del Manca. La circostanza è confermata dal fatto che risulta che le due utenze agganciavano sempre le stesse celle telefoniche.

Ma c’è un ulteriore elemento degno di nota nel traffico della giornata del 12 febbraio: alle ore 21:03 l’utenza del Fugazzotto riceveva una telefonata da una terza utenza intestata sempre allo stesso Fugazzotto Salvatore Antonio (nato a Milazzo il 10 febbraio 1969). La prima agganciava la cella telefonica di «Cuneo,Corso Giolitti 2», l’altra, invece, quella di «Barcellona Pozzo di Gotto,C.da S. Giovanni».

A differenza delle prime due, quindi, la terza utenza – che tra il 29 luglio 2000 e il 16 novembre 2006 avrà più di 1370 contatti con la principale utenza del Fugazzotto – non era evidentemente in uso a quest’ultimo. Da ultimo, Fugazzotto ha avuto 369 contatti con l’utenza intestata ad un «utente non identificato». Quella utenza effettuava una chiamata a Fugazzotto anche il 12 febbraio 2004 alle ore17:25:31, con cella di aggancio nel Lazio, più precisamente «Ladispoli, Marina di San Nicola v. Aurelia Km 34.7».

Sarebbe utile, tramite quesito a consulente esperto in materia, chiedere il significato della sopra citata dicitura e se sia possibile sollecitare le compagnie telefoniche affinché vengano comunicate le generalità dell’intestatario. Francesca Manca è sorella di Ugo Manca, nonché moglie di Antonio «Nino» Alfano.

Alle ore 13:04 del 12 febbraio 2004 – quindi poco dopo la sopraggiunta notizia a Barcellona del ritrovamento del cadavere di Attilio Manca – la sua utenza risultava ricevere una telefonata di 16 secondi da parte di una seconda utenza sempre a lei intestata; secondo le celle telefoniche, entrambe le utenze in quel momento erano localizzate in Barcellona Pozzo di Gotto, la prima in «via del Mare», la seconda in «C.da S. Giovanni».

Sennonché, come eviden­ziato dai tabulati, vi era anche una terza utenza a lei intestata. Alle 13:16 del 12 febbraio 2004, si registra un’altra telefonata, di 11 secondi, tra la seconda e la terza utenza.

Questa volta, l’utenza agganciava la cella «Barcellona–S. Antonio Vico Sesto Medi». Potrebbe, dunque, risultare proficuo escutere Salvatore Fugazzotto e Francesca Manca per verificare i possessori di quelle utenze nella data del12 febbraio 2004.

 

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

- Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

L'INTERVISTA AD ANTONIO INGROIA

- CASO MANCA. Ingroia: «L'Antimafia ha fotografato i fatti acclarati: un omicidio di mafia e di Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/9

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/10

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/12

– La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/13

– La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/14

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/15


 

LEGGI ANCHE:

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia

- Senso di rabbia ed indignazione

- IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

 

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

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- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

- Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

- Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

- ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) - IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

- Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

- IL CASO MANCA, la seconda parte

- IL CASO MANCA – Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) - Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

- Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

- Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

- Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

- Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

– Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

- Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

- CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

- E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

- Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

- Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

LEGGI ANCORA: 

– Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

- C'è un patto tra Stato e mafia? Per l'On. Aiello: «Non si vogliono guastare gli equilibri»

- Cimarosa: «I figli non possono pagare gli errori dei padri»

- «Le persone sono più coraggiose a Castelvetrano»

- «Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

- Ci restano le monete

- La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

- 30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

- Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»

2023-03-02 09:40:17

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