Indagini chiuse per la scomparsa di Nicola Basilico, il 55enne (al momento della scomparsa) residente a Gissi che si trovava nella struttura residenziale per anziani Villa Santa Chiara in contrada San Tommaso a Vasto Marina.
Basilico era sparito oltre due anni fa, il 13 luglio 2023. Vane le ricerche, condotte dai carabinieri anche con l’ausilio di unità cinofili, e della vicenda si erano interessati anche la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” e la sezione abruzzese dell’associazione Penelope presieduta da Alessia Natali.
Una prima indagine era stata già dichiarata conclusa in passato, dopo l’udienza del 25 giugno scorso la settimana scorsa è stato notificato al legale della famiglia, l’avv. Agostino Chieffo, il provvedimento di archiviazione dell’indagine ancora aperta disposto dal GUP Anna Maria Capuozzo.
«È un provvedimento che, come parte offesa, non ci aspettavamo. Leggeremo le motivazioni del giudice e valuteremo cosa fare» dichiara l’avv. Chieffo. «Poiché si procedeva per il reato di abbandono di persona incapace, secondo il Gip, non c’erano i presupposti per l’adozione di misure particolari in quanto la struttura non aveva carattere custodiale e se alcune misure sono state omesse non c’è stato dolo, elemento essenziale per configurare la fattispecie del reato contestato» sottolinea il legale. «Ho comunicato la notizia ai familiari che hanno espresso delusione e risentimento per un provvedimento che non si aspettavano».
Sono oltre mille le persone scomparse in Abruzzo dal 1974 e di cui non si è mai avuto più notizia, come Basilico e come Philippe Pomone, sparito da Atessa a fine maggio dell’anno scorso e la cui prima denuncia di scomparsa da parte della famiglia avvenne dodici mesi fa.
L’archiviazione delle indagini da parte del Tribunale di Vasto lasciano in sospeso tanti interrogativi, tanti dubbi, pesanti domande. Come può essere sparito nel nulla Basilico? Aveva difficoltà a camminare, come può essersi allontanato? Qualcuno lo ha fatto sparire? E perché? Come? Quando? La struttura si trova, per esempio, a pochi passi dalla Statale 16 Adriatica. Circostanza che aumenta ancor di più domande e interrogativi. Come accade da oltre un anno per Philippe Pomone, casualità temporale vuole che la prima denuncia di scomparsa è arrivata l’anno scorso nello stesso periodo del primo anniversario della scomparsa di Basilico. Anche per Philippe Pomone l’inchiesta della Procura, in quel caso Lanciano, era stata chiusa nel settembre scorso. Riaperta un mese e mezzo fa grazie all’esposto e alle indagini dell’associazione Penelope.
Scomparsa Pomone, Penelope: «Un anno di silenzio, ora finalmente si riapre uno spiraglio di verità»
Innumerevoli sono le domande, gli interrogativi, le zone grigie (anzi, completamente nere) sulla morte di Jois Pedone, un suicidio a cui la famiglia non crede e su cui i dubbi e le circostanze mai chiarite (come abbiamo ampiamente documentato nella nostra inchiesta “a puntate” in questi mesi).
L’Associazione Penelope, attiva in Abruzzo da dieci anni, è stata accanto ai familiari, interviene costantemente ogni volta che può in occasione di persone scomparse, raccoglie dati costantemente (abbiamo pubblicato a maggio i dati e la denuncia sui minori scomparsi, numeri agghiaccianti che fanno riflettere e inorridire per quel che può nascondersi dietro). Sta aprendo le iscrizioni ai giovani per aprire una sezione giovanile, sensibilizzare le future generazioni è importante e prezioso e sarà una delle direttrici dell’impegno dell’associazione da settembre.
Foto: Nicola Basilico, fonte associazione Penelope Abruzzo





