Giovedì 13 a Catania inizierà il Film Fest, arrivato alla sua XIV edizione. Con l’inizio del festival del cinema, che avrà grandi novità come annunciato nei giorni scorsi, si proietterà in anteprima nazionale il nuovo documentario del regista e sceneggiatore Adriano Cutraro. La proiezione sarà alle 16:45 presso “Zo Centro Culture Contemporanee”, alla quale seguiranno tre giorni del festival fino a sabato 15.
Il documentario nasce da una consapevolezza condivisa: l’Intelligenza Artificiale rappresenta un cambiamento epocale per il mondo del lavoro e per la società intera. Un impatto che molti esperti paragonano a quello avuto da internet e dai social network.
“Nuova Alba” esplora con profondità e sensibilità prospettive e rischi, potenzialità e possibili conflitti tra l’intelligenza artificiale e le eccellenze artigiane.
Abbiamo contatto il regista.

Da quale necessità nasce l’idea di questo documentario?
L’Intelligenza artificiale rappresenta un cambiamento epocale per il mondo del lavoro, più in generale, di tutta la società, con un impatto che molti esperti paragonano a quello della diffusione di internet e dei social network. Ma come sta cambiando il lavoro artigiano con l’IA? Sono partito da questo interrogativo per iniziare il mio percorso creativo e ho approcciato alcune imprese artigiane associate a CNA Catania, realtà che ha fortemente promosso e sostenuto questo progetto. Così ho avuto modo di scoprire come le loro differenti realtà si stiano approcciando all’IA e alle nuove tecnologie.
Quale è stato il percorso di realizzazione del documentario?
Come detto, grazie al sostegno di CNA Catania e alla disponibilità di alcuni artigiani, ho avuto la possibilità e il privilegio di entrare nelle loro botteghe e carpire il loro processo creativo, spesso non lontano da quello di un vero e proprio artista. Nella maggior parte dei casi producono pezzi unici e irripetibili, di grande livello qualitativo ed estetico. Avere avuto a disposizione questo “materiale” umano, con il loro patrimonio di conoscenze, è stata una grande fortuna, ho cercato di tirar fuori tutta la bellezza e la complessità di cui questo mondo è impregnato.
Avendo avuto la possibilità di conoscere realtà variegate nel mondo dell’artigianato, qual è il loro rapporto con le nuove tecnologie?
Sembrano dei mondi apparentemente distanti e in conflitto, in realtà ho scoperto che molti di loro hanno una grande consapevolezza del mezzo tecnologico e dell’intelligenza artificiale, alcuni addirittura la utilizzano per migliorare il loro processo creativo ma senza perdere di autenticità e originalità. Per esempio un ebanista la usa per la creazione dei bozzetti. Un ceramista invece, vista la mancanza di ricambio generazionale, sta creando un archivio digitale per conservare tutto il sapere che ha ereditato affinché non si disperda. Qualcuno chiaramente teme che la propria arte possa essere sostituita da qualche tecnologia avanzata. In generale però, quello che mi ha più colpito è stata la loro voglia di raccontarsi senza filtri e di interrogarsi profondamente sul mondo che ci attende.
Quali sono le prospettive future inerente a questi mondo?
E’ una domanda a cui nemmeno i migliori scienziati riescono a rispondere, talmente è imprevedibile e veloce il progresso tecnologico, molto di più di ogni altra epoca. La mia breve esperienza mi consente solo di dire che molti artigiani, vista l’impossibilità di decifrare l’immediato futuro, prendono quello che di buono e di utile il progresso gli offre in questo momento, così da facilitare il loro processo produttivo e migliorare, se possibile, la qualità dei loro prodotti.





