Abbraccio reale e virtuale

Un piccolo ciottolo in calcite scolpito. Esprime l'intensità che ritroviamo nel nostro stesso desiderio di sprofondare di nuovo in braccia conosciute. Che siano quelle di un padre, di una madre, un'amica o un persona cara.

Abbraccio reale e virtuale

Dieci centimetri di amore. Un abbraccio. Un rapporto d'amore - natufiano- grande come una mano eppure così maestoso. Gli amanti di Ain Sakhri, scultura ritrovata da Rene' Neville vicino a Betlemme datata circa 10mila a.C.
Un piccolo ciottolo in calcite scolpito. Esprime l'intensità che ritroviamo nel nostro stesso desiderio di sprofondare di nuovo in braccia conosciute. Che siano quelle di un padre, di una madre, un'amica o un persona cara.

La tipologia di legame congiunto in questo desiderio poco conta.
Conta quel calore. In un momento in cui tutto è virtuale, lavoro, scuola, relazioni, amore, amicizie, ecco che spunta su Facebook la emoticon dell'abbraccio.

Irrompe nella nostra inusuale quotidianità fatta di videochiamate e chat il simbolo dell'abbraccio. Si tratta di un emoji chiamata Care ed è stata creata ad hoc per questo periodo. Alexandru Voica, manager di Facebook per Europa, Medio Oriente e Africa, giorni fa descrisse il pittogramma come uno strumento per "darsi supporto a vicenda in questo periodo senza precedenti".

Nel messaggio che appare selezionando l'emoji si legge "Anche se stiamo distanti, uniti ce la faremo", con la speranza di dar  modo al popolo di Facebook di "trasmettere ancora più affetto in questo periodo in cui molti di noi sono distanti".

Se già le nostre vite erano già precedentemente intaccate dal mondo virtuale, oggi esso diventa il nostro unico strumento e mezzo per concretizzare azioni nella sfera affettiva. E' a tratti spaventoso pensare che il contatto fisico venga meno, che non si possa godere a pieno del calore delle perone care ma nemmeno di una stretta di mano formale.

Stiamo imparando a sorridere con gli occhi, a salutarci come fanno i piccini quando gli si dice "fai ciao con la manina", stiamo vivendo con computer, telefoni, tablet, digitando infinite parole su piccoli o grandi schermi che si spera possano essere per assurdo come gli amanti di Ani Sakhri. Minimi centimentri che facciano venire voglia di reale contatto.
Eh si, assurdo paragonare una scultura ad un mezzo tecnologico ma  meno paradossale credere, e vorrei essere certa che sarà così, che siamo fatti di carne e corpo, di spiritualità che post questa ormai sessantena esploda quando ci sarà consentito farlo.

Martin Buber fu un filoso, teologo e pedagogista austriaco, noto per la sua affermazione 'In principio e' la relazione, affermò infatti  l'idea di intersoggettivita'.

Egli scrisse che il mondo non è comprensibile, ma abbracciabile. Mai stata più idonea questa frase. L'abbraccio. Come gesto, azione e significato ma anche come accettazione del reale.