«Anno scolastico è iniziato: di introdurre percorsi di educazione affettiva e sessuale neanche se ne è parlato»

IL PENSIERO dell'onorevole Stefania Ascari: «L’Italia è ormai uno degli ultimi Stati dell’Unione europea a non prevedere ore obbligatorie di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Lo stesso accade in Lituania, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria».

«Anno scolastico è iniziato: di introdurre percorsi di educazione affettiva e sessuale neanche se ne è parlato»
immagine pixabay di viarami

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Un nuovo anno scolastico è iniziato, ma di introdurre percorsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole del nostro Paese neanche se ne è parlato.

L’Italia è ormai uno degli ultimi Stati dell’Unione europea a non prevedere ore obbligatorie di educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Lo stesso accade in Lituania, Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria.

Eppure stiamo affrontando un aumento allarmante di violenza tra giovanissimi che dovrebbe spingerci a fare qualcosa.

Femminicidi e stupri sono all'ordine del giorno e sono gli stessi studenti e le studentesse a chiedere di poter trattare a scuola temi come l’affettività e la sessualità che raramente sono affrontati nelle famiglie.

Ricordiamoci che la scuola non ha solo il compito di insegnare ad apprendere, ma anche quello di insegnare a essere.

Dobbiamo educare le nuove generazioni al rispetto per sé stessi e per gli altri, alla diversità, al consenso, alla consapevolezza delle proprie emozioni.

È un loro diritto.

Continuo a chiedere che la mia proposta di legge per l’introduzione di percorsi di educazione affettiva e sessuale venga discussa e approvata.

Ci stiamo trascinando questa enorme lacuna da decenni e i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. L’Italia si allinei alla maggior parte dei Paesi europei ed esca dalle tenebre.