Covid, scontro tra Conte e i familiari delle vittime: «Si sente sotto attacco ma è tutto documentato»

La Commissione acquisirà il fascicolo della Procura di Bergamo, Lisei: «Appureremo tutto».

Covid, scontro tra Conte e i familiari delle vittime: «Si sente sotto attacco ma è tutto documentato»


Intensa audizione quella di mercoledì 8 ottobre in Commissione parlamentare sulle gestione della pandemia da Covid per la rappresentante dell'associazione dei familiari delle vittime #Sereniesempreuniti Consuelo Locati, delegata dal direttivo a rappresentare l'associazione stessa.

Locati, sentita alle 19 dopo altre associazioni, ha portato l'attenzione sull'impreparazione dell'Italia che ha affrontato l'annunciata pandemia senza aver pronto nessuno degli strumenti previsti dai piani internazionali, dall'Oms e dallo stesso piano pandemico nazionale. 

E' stato negli anni accertato e messo nero su bianco anche da enti terzi quali l'Istat e riviste di settore quali The Lancet, che, qualora l'Italia fosse stata pronta, si sarebbero potuti risparmiare migliaia di morti. Ovvero migliaia di vite spezzate che oggi continuano a chiedere la verità su quanto accaduto attraverso la voce dei familiari riuniti in #Sereniesempreuniti.

Tra i dati e riferimenti citati anche la mancata zona rossa in bergamasca, in Val Seriana, e i procedimenti giudiziari che hanno gettato luce sulla strage bergamasca e non solo. 

Dopo la sua esposizione in Commissione, la Locati, che nel marzo 2020 perse il padre e che dal quel giorno ha intrapreso anche la strada legale insieme ad un team di colleghi di tutto il nord Italia, è stata oggetto di alcune critiche da parte di Giuseppe Conte, ex premier nel periodo della prima fase della pandemia (quella indagata dalla stessa Commissione) e oggi tra i Commissari della stessa Commissione

Conte ha contestato il riferimento alla mancata zona rossa in Val Seriana "per scelte economiche" chiedendo di citare gli atti precisi che testimoniano questa affermazione. Conte ha detto di sentirsi "sotto processo" sottolineando come la sua posizione presso il Tribunale dei Ministri di Brescia sia stata "archiviata con formula piena". Nel dibattito è intervenuto Marco Lisei, presidente della Commissione, che ha chiarito che la Commissione stessa acquisirà tutti i documenti dell'indagine della Procura di Bergamo.

 "L'ex premier si è sentito sotto attacco - ha commentato Locati - senza che nessuno l'abbia attaccato. Gli esposti dei familiari e la richiesta di verità hanno sempre riguardato tutte le parti in causa, compresi gli amministratori bergamaschi e quelli di Regione Lombardia nonché tutti i tecnici. Quello che abbiamo detto è tutto documentato e sono molto soddisfatta che la Commissione acquisisca l'indagine della Procura di Bergamo perché quei documenti restituiscono la fotografia completa di quanto accaduto e le relative responsabilità.

Per noi quella di ieri è stata un'occasione preziosa per portare la nostra voce e ho trovato di cattivo gusto che il collega Conte abbia tentato anche di sminuirmi professionalmente senza, ancora una volta, provare a fare un passo indietro di fronte al dolore di migliaia di persone e di fronte a responsabilità tutte documentabili. Dalla registrazione mi sono accorta che Conte ha continuato a parlare di me anche in mia assenza, un atteggiamento davvero poco corretto”. 

"Conte ha usato il suo intervento anche per autoassolversi - conclude Locati - citando l'archiviazione del Tribunale dei Ministri di Brescia che lo riguarda, ma va ricordato che quella è stata un'archiviazione e non un'assoluzione con formula piena. C'è una bella differenza. I cittadini non hanno mai potuto assistere ad un processo. Ci auguriamo che lo strumento della Commissione parlamentare possa restituire loro le risposte che aspettano da oltre 4 anni".

 

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