Creon carente, autorizzati altri farmaci, perché è rimasto l’iter prescrittivo basato sull’emergenza carenza?

La direzione sanità della Regione Abruzzo ha autorizzato le Asl ad acquistare farmaci equivalenti (tra cui un farmaco che da oltre due mesi è distribuito in Piemonte e da noi citato in un articolo oltre sessanta giorni fa) ma non cambia l’iter stabilito per la scarsità del farmaco per i pazienti pancreatici.

Creon carente, autorizzati altri farmaci, perché è rimasto l’iter prescrittivo basato sull’emergenza carenza?

Creon, farmaco indispensabile per i pazienti pancreatici (a partire dai malati di tumore) la cui carenza è tornata una grave emergenza negli ultimi mesi. Otto anni dopo la prima volta in cui questa carenza finì anche sui banchi del Parlamento italiano. Nei nostri precedenti articoli abbiamo ricostruito la situazione e riportato le restrizioni e l’iter imposto dalla direzione sanità della Regione Abruzzo, con conseguenze e disagi per i malati, soprattutto i più gravi e chi non ha una fitta rete di supporto e assistenza.

L’emergenza carenza, come sostenuto anche dall’allora governo Renzi otto anni fa e riportato in questi mesi, sarebbe dovuta alla insostituibilità di questo farmaco, all’unicità del produttore – Viatris - e dall’unicità del distributore italiano.

Il Creon è un farmaco insostituibile, che non ha equivalenti e alternative. Così viene sostenuto da sempre, aumentando quindi preoccupazioni e paure nei pazienti – abbiamo riportato lo scorso 22 marzo - eppure, dallo scorso 15 marzo, in Piemonte è in distribuzione il Pancreote, «l’analogo del Creon importato dalla Francia» citiamo testualmente da Fpress che ha riportato dichiarazioni dell’assessore regionale alla salute Luigi Icardi in risposta ad una interrogazione in Consiglio Regionale.

Sul sito BBfarma è riportato un database con oltre settanta presidi medici a base di pancrealisi, meno di venti sono Creon e di questi sette sono indicati come prodotti da una multinazionale diversa dalla Viatris.

Il 30 aprile scorso la direzione sanità della Regione Abruzzo ha invitato (testualmente) «anche a voler procedere in autonomia all’importazione di eventuali analoghi esteri, previa autorizzazione di AIFA». Tra gli “analoghi” che i pazienti e i loro familiari si stanno vedendo distribuire c’è il pancreote, ovvero il farmaco in distribuzione da oltre due mesi in Piemonte e di cui abbiamo scritto nell’articolo del 22 marzo.

L’iter, riportata l’invito della direzione sanità della Regione Abruzzo, per la prescrizione è rimasto invariato, mantenendo integralmente quanto imposto ormai quasi tre mesi fa. Il farmaco unico e insostituibile ha, ora, analoghi che lo sostituiscono. Ma rimane l’emergenza carenza.  Perché? Se è carente un farmaco e se ne trovano altri come può rimanere invariata la carenza?

 

 

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