E' l'uomo nuovo che farà nuove tutte le cose

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Penso a tutti coloro che, indegnamente, anche tra quanti governano gli Stati, si qualificano "cristiani", dicono di amare Dio ma non operano per un mondo più giusto e più umano». 

E' l'uomo nuovo che farà nuove tutte le cose

"Odio gli indifferenti" diceva Gramsci.

È una categoria in spaventoso aumento: sono coloro che pensano unicamente al proprio interesse personale, che non si occupano degli altri, che chiudono perennemente la porta di casa e restano sprofondati nel divano.
Con la mente e il cuore sempre più piccoli, abbrutiti dinnanzi alla televisione, quella che Popper ha definito "cattiva maestra".

Sanno che vi sono milioni di esseri umani che muoiono di fame; che vivono in tuguri e non hanno neppure un tetto; che sono disoccupati o percepiscono un salario di fame; che sono schiavi delle loro condizioni di lavoro; che sono analfabeti, decimati dalle epidemie, abbandonati senza aiuti e sostegni, destinati a morire prima.

Lo sanno, e nulla più: restano indifferenti!

Per contrastare tutto ciò non serve e non basta un aiuto individuale, ma occorre impegnarsi e contribuire ad un processo di liberazione dalle ingiustizie, modificando tutte quelle strutture economiche e politiche che le generano.
Penso a tutti coloro che, indegnamente, anche tra quanti governano gli Stati, si qualificano "cristiani", dicono di amare Dio ma non operano per un mondo più giusto e più umano. 
Sono mistificatori seriali.

In realtà ai privilegiati conviene che nulla cambi perché potrebbero perdere i privilegi. Costoro non sono solo "indifferenti", ma anche deboli, vili, egoisti, farisei.
Se è vero che la politica è la forma più alta della carità, allora va cambiata.

E per cambiarla ciascuno deve fare la propria parte, cominciando a cambiare se stesso.
Perché "è l'uomo nuovo che farà nuove tutte le cose".