«Egregio Signor Sindaco, le sue parole mi appaiono pericolose e fuori luogo»

LA LETTERA di Dario Vassallo, fratello del Sindaco Pescatore e Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore: «Le sue dichiarazioni si sono distinte per la loro arroganza e superficialità, arrivando a toccare livelli preoccupanti di gravità».

«Egregio Signor Sindaco, le sue parole mi appaiono pericolose e fuori luogo»


In occasione della recente intervista rilasciata in memoria dell'uccisione del Sindaco Angelo Vassallo, le sue dichiarazioni si sono distinte per la loro arroganza e superficialità, arrivando a toccare livelli preoccupanti di gravità. Le sue parole, infatti, mi appaiono pericolose e fuori luogo.

Lei ha affermato:

"Il fantomatico presidente della personale Fondazione Angelo Vassallo, anziché preoccuparsi e chiedersi come mai le sue teorie sull'omicidio di Angelo non abbiano trovato fondamento giudiziario, continua a sprecare l'attenzione dei media per offendere gli amici di Angelo e la sua comunità."

Signor Sindaco, ancora una volta le sue dichiarazioni dimostrano una mancanza di senso istituzionale e personale. Le cosiddette "teorie" sull'omicidio di Angelo Vassallo non sono frutto della mia fantasia, come sembra intendere, ma derivano dalle indagini della Procura Antimafia di Salerno, che sta lavorando sul caso. Le mie affermazioni sono semplici "ipotesi investigative", come riportato nel libro La Verità Negata.

Lei sembra non comprendere il significato delle parole che pronuncia, elaborate da una mente che, francamente, meriterebbe di essere studiata non in università di dubbia serietà, come quelle da lei forse frequentate, ma in contesti accademici di livello ben più alto.

Esiste una sostanziale differenza tra le mie ipotesi investigative e l’iscrizione nel registro degli indagati di nove persone, tra cui tre suoi amici. Vorrei ricordarle che tali individui non sono amici di Angelo, come lei sostiene: altrimenti, non sarebbero finiti in quel registro.

Lei dovrebbe sapere – o quanto meno, dovrebbe imparare – che gli antichi Greci insegnavano che, per definire qualcuno come amico, occorreva condividere almeno un chilogrammo di sale con lui. Non mi risulta che questi suoi tre amici abbiano mai condiviso la tavola con mio padre o con Angelo. Forse, secondo la sua concezione moderna dell’amicizia, basta condividere qualche bottiglia di champagne in riva al mare sotto la torre per definire qualcuno un amico. Ha afferrato il concetto?

Lei è l'attuale sindaco di Pollica, e quindi rappresenta lo Stato, lo stesso Stato per il quale Angelo è stato assassinato. Come può permettersi di schernire, anche solo indirettamente, la Procura Antimafia di Salerno, un'altra istituzione? Chi si crede di essere per esprimere con tanta arroganza e sfrontatezza concetti così gravi?

Lei, sindaco Pisani, è lo stesso che, nel 2015, nella sala consiliare del comune di Pollica, ha affermato:

"Vassallo non fu ucciso dalla camorra".

Mi chiedo a quale camorra si stesse riferendo.

Indossando la fascia tricolore, ignora l’articolo 54 della Costituzione Italiana, che recita:

"Ogni cittadino cui sono affidate funzioni pubbliche ha il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi previsti dalla legge."

Lei ha prestato giuramento!

Eppure, sembra ignorare tale articolo, pilastro di ogni istituzione governativa e amministrativa. Ma non mi stupisce, considerato che dimostra anche scarsa conoscenza dell'articolo 12 della nostra Costituzione.

A fronte di quanto sopra, mi sorge spontanea una domanda: lei è ancora degno di ricoprire la carica di sindaco di Pollica? Questo interrogativo, per fortuna, non spetta a me, ma agli organi istituzionali preposti.

Dopo 14 anni, non ha ancora compreso che siede sulla poltrona di un sindaco assassinato. A Pollica è stato ucciso lo Stato, ma lei continua a ignorare questo fatto, come ignora che la posizione di alcuni indagati, secondo quanto riportato dai media, è cambiata, passando da "concorso in omicidio" a "delitto premeditato". Lei comprende il significato di un'accusa così devastante?

Cordiali saluti,

Dario Vassallo