G7 agricoltura e pesca a Siracusa: ma era il caso?

E’ iniziato sabato 21 settembre e si concluderà il 29 dello stesso mese a Siracusa, un G7 agricoltura e pesca, che vedrà intorno ad un tavolo i ministri di agricoltura e pesca dei sette grandi paesi del mondo, soprattutto nei giorni tra il 26 ed il 28.

G7 agricoltura e pesca a Siracusa: ma era il caso?
G7 agricoltura e pesca a Siracusa: ma era il caso?
G7 agricoltura e pesca a Siracusa: ma era il caso?

Le forze politiche sostanzialmente di opposizione, insieme ad alcune associazioni di volontariato, hanno creato il coordinamento contro il G7 agricoltura e pesca ed hanno indetto nel pomeriggio del primo giorno della kermesse mondiale, appunto sabato 21 settembre, una conferenza stampa presso il Foro Siracusano (villini) che ha registrato una risicatissima presenza della stampa locale e nazionale, a parte noi di WordNews.it,  durante la quale sono stati illustrati gli appuntamenti che si snoderanno secondo il calendario previsto dal coordinamento

“No al G7 agricoltura e pesca”

che si svolgeranno ai “villini” di Siracusa, tranne uno:

  • martedì 24 settembre alle 18,30 si terrà una assemblea promossa da Rifondazione Comunista  Siracusa sul tema: “contro il G7 a Siracusa. Dalla protesta alla proposta”;
  • mercoledì’ 25, i Cobas Scuola hanno indetto un incontro seminariale dalle 8,30 alle 13 che si terrà in piazza santa Lucia 24/C presso la sede dell’associazione “Natura Sicula”, inoltre, il CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica) insieme ai Cobas Scuola hanno organizzato un convegno nazionale di aggiornamento e formazione per il personale scolastico dal titolo “alimentazione, ambiente e democrazia? Quale discorso pedagogico dal G7 di Siracusa” cui si potrà partecipare in presenza e on-line;
  • venerdì 27 alle 17,30 si torna ai “villini di Siracusa”, dove avrà luogo una riflessione pubblica sul tema “social forum: per un’altra agricoltura e pesca, contro le devastazioni ambientali”;
  • il giorno successivo, sabato 28, a partire dalle 17, un corteo partirà da corso Umberto I° all’altezza dei “villini”, cui prenderanno parte esponenti dei partiti italiani di opposizione, oltre a varie associazioni di volontariato, che hanno già aderito al corteo:
    • Sicilia Ribelle,
    • Coop. Dokulaa,
    • Carovane Migranti,
    • coordinamento regionale Cobas Scuola – Sicilia,
    • assemblea No guerra Palermo,
    • comitato No Muos di Palermo,
    • federazione anarchica siciliana,
    • Rifondazione Comunista – Sicilia,
    • Sinistra Italiana Sicilia,
    • Rete Ecosocialista – associazione Prospettiva Ecosocialista Sicilia,
    • PCI Siracusa e Sicilia,
    • Europa Verde Siracusa,
    • giovani comunisti Sicilia,
    • circolo Arcivik Palaunia,
    • Spazio No Ponte – Messina,
    • laboratorio Andrea Ballarò – Palermo,
    • Associazione per la Decrescita,
    • Ultima Generazione,
    • Contadinazioni/FuoriMercato,
    • comitato stop veleni,
    • Europa Verde – Verdi Sicilia,
    • Arci – Catania,
    • Cdp Colapesce – Catania,
    • Arci – Siracusa,
    • PMLI( partito marxista-leninista italiano).

Il coordinamento, contesta fortemente le intenzioni del sette grandi di favorire uno sviluppo a tutti i costi,

“ noi non crediamo alla retorica dei G7 ed alle loro false promesse: i sette potenti dicono che vogliono implementare un modello di agricoltura e di pesca sostenibile che sfami il mondo e riduca le emissioni, in realtà non solo non hanno risposte alla catastrofe ecologica che hanno causato ma il cambiamento climatico è una triste realtà in corso d'opera con prospettive di stravolgimenti nel Sud del mondo (tornadi, alluvioni e siccità).”

Certamente gli stravolgimenti ambientali cui stiamo assistendo in questi ultimi anni e mesi, non depongono a favore di una crescita economica indiscriminata che si faccia beffe delle emergenze ambientali che sono sotto gli occhi di tutti. Un cenno anche alla situazione ambientale e sociale della Sicilia, propone un quadro talmente negativo e desolante che riesce difficile non essere d’accordo con il coordinamento contro il G7 agricoltura e pesca,

“la Sicilia è passata da essere la culla del movimento di occupazione delle terre, grande stagione di lotte contadine, ad essere un terreno sfruttato a livello intensivo con lavoratori –trici -@, sia italiani che non, che hanno sempre meno diritti sul piano lavorativo. Il modello della piccola pesca costiera che in Sicilia veniva e viene praticato ancora sta sparendo. Chi pescava sotto costa, adesso arranca con l’aumento del prezzo della nafta ed è messo all’angolo dalle grandi multinazionali della pesca o è trasformato in una comparsa della pantomima del turismo.”

Dunque, i motivi per contestare il G7 agricoltura da parte del coordinamento No G7 agricoltura, sono chiari per cui dovrebbe essere facile far sentire la propria voce da parte della “società civile”, cui il coordinamento lancia un appello:

“Questo G7 va contestato e lo contesteremo: per questo facciamo appello a chi difende il territorio, a chi opera per una agricoltura realmente biologica, ai movimenti sociali, alla società civile e quante altre persone disposte a impegnarsi per cambiare questo stato di cose attraverso un ampio fronte di dissenso, contro coloro che giocano con i destini della nostra terra e delle nostre comunità.”

Non è mai sbagliato manifestare il dissenso contro politiche economiche, ambientali e sociali ritenute poco valide ed addirittura dannose per i cittadini, in modo democratico e senza censura alcuna. La Sicilia, come tutto il meridione d’Italia in questa estate che volge al termine, non ha passato momenti semplici, a proposito di siccità ed incendi dolosi, anzi ha subito devastazioni di ogni sorta per cui sarebbe stato più intelligente pensare ai provvedimenti più urgenti per uscire dall’emergenza, invece, hanno pensato “ lor signori”  di realizzare il G7 agricoltura e pesca a Siracusa.

Ribadiamo la domanda del titolo: ma era il caso?  

foto di Giuseppe Notaro