I cristiani hanno ricordato Francesco d'Assisi, il 'poverello'
L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Si può non essere cristiani e non avere la fede, ma il messaggio di Francesco vale per tutti, credenti e agnostici».
Il suo è un messaggio di semplificazione della persona, uno spogliarsi del superfluo per intraprendere un percorso di autentica libertà interiore.
È un invito alla verità mediante la povertà, l'umiltà, la disponibilità al servizio verso il prossimo.
È una severa critica al potere economico, al potere di comando, all'abilità di saper disporre degli altri.
È un messaggio di amore verso il creato, diretto a liberare l'uomo dalla paura e dalla insicurezza affinché scopra l'amore come totalità, disinteresse, incontro.
È la testimonianza della ricerca nella direzione del profondo attraverso la fuga dalle illusioni, dall'apparente, dal deformante.
È la ricerca di autenticità e verità.
Si può non essere cristiani e non avere la fede, ma il messaggio di Francesco vale per tutti, credenti e agnostici.
Questa riflessione scaturisce dopo l'ascolto dei telegiornali della sera: una sequela infinita di morte e distruzione, di arroganza, di violazione permanente dei diritti umani.
E penso quanta distanza abissale vi sia tra il messaggio di Francesco e i comportamenti di coloro che governano gli Stati. Se poi penso alla "cristiana" classe politica italiana mi assale un infinito malessere.
Stasera per dormire occorre una doppia camomilla!