«Il 7 ottobre è stata la vergogna di Hamas, dal 7 ottobre in poi è stata la vergogna del mondo»

IL PENSIERO dell'onorevole Stefania Ascari: «Nell’orribile attacco terroristico compiuto da Hamas un anno fa persero la vita 1200 cittadine e cittadini israeliani, altri 250 furono rapiti e molti di loro sono ancora nelle mani di Hamas. Fu un eccidio, una mattanza che mai dovremo dimenticare e oggi il pensiero va a quelle famiglie che aspettano di riabbracciare i propri cari»

«Il 7 ottobre è stata la vergogna di Hamas, dal 7 ottobre in poi è stata la vergogna del mondo»
immagine pixabay di hosnysalah


Il 7 ottobre è stata la vergogna di Hamas, dal 7 ottobre in poi è stata la vergogna del mondo.

Nell’orribile attacco terroristico compiuto da Hamas un anno fa persero la vita 1200 cittadine e cittadini israeliani, altri 250 furono rapiti e molti di loro sono ancora nelle mani di Hamas.

Fu un eccidio, una mattanza che mai dovremo dimenticare e oggi il pensiero va a quelle famiglie che aspettano di riabbracciare i propri cari.

Sbagliamo a pensare, anche se ci fa comodo, che la storia sia iniziata un anno fa, perché non arriveremo a una soluzione del conflitto - e quindi a condizioni di sicurezza tanto per gli israeliani quanto per i palestinesi - se non ammetteremo che la radicalizzazione ha origine nell'occupazione illegale e criminale dei Territori palestinesi da parte di Israele e nella negazione del diritto a esistere del popolo palestinese.

Un anno fa nessuno osò mettere in discussione il diritto di Israele a difendersi, ma a quel massacro Netanyahu rispose con una guerra di vendetta feroce e indiscriminata, o meglio un tentativo di genocidio, che fino a oggi ha causato 42mila morti civili palestinesi, di cui 17mila bambini, 100mila feriti, 1.9 milioni di sfollati, 25mila orfani, quello che la Corte internazionale di Giustizia ha definito "plausibile genocidio" di innocenti palestinesi.

Uno "Stato democratico", quale si proclama Israele, è vincolato dal rispetto della legalità internazionale, invece, Netanyahu, superando il confine tra legittima difesa e punizione di massa, ha violato ogni principio di diritto umanitario - che impone proporzionalità e vieta attacchi ai civili - e fatto prevalere la sua furia genocidiaria, bombardando indistintamente su civili inermi, su scuole e target non militari, radendo al suolo Gaza, che ormai non esiste più, espandendo in modo criminale gli insediamenti in Cisgiordania e rendendo impossibile ai Palestinesi il ritorno nelle proprie case.

Le deboli condanne dell'Occidente hanno lasciato a Netanyahu le mani libere per compiere ogni tipo di crimine e ora che la guerra si è regionalizzata, appare sempre più fuori controllo.

A distanza di un anno, siamo a ribadire la necessità di cessare il fuoco, di fermare la vendita di armi, di interrompere ogni rapporto economico e commerciale con il criminale di guerra e contro l'umanità Netanyahu, di riconoscere lo Stato di Palestina.

Il 7 ottobre è una ricorrenza drammatica per gli israeliani, per i palestinesi è 7 ottobre ogni giorno.

Non ci sarà pace in Medio Oriente finché anche i palestinesi non potranno godere di tutti i diritti di cui godono gli altri popoli.

Basta massacri di innocenti. Ritorniamo ad essere umani.