Il mondo rappresentato e quello reale

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Oltre 180 milioni di bambini sono sottoposti a grave denutrizione e almeno mezzo milione di donne muore per cause connesse alla gravidanza e al parto».

Il mondo rappresentato e quello reale
Foto di stokpic da Pixabay


Una delle più grandi e pericolose antinomie del tempo presente è quella tra il mondo rappresentato e quello reale.
Il primo è quello che viene offerto dal sistema di potere che governa i singoli Stati e le maggiori Organizzazioni Internazionali. E confermato dai mezzi di comunicazione che sono sul loro libro paga e quindi a loro servizio.
In sintesi, il mondo viene fatto apparire come vuole la minoranza che controlla le risorse economiche del Pianeta e da esse trae il massimo profitto.

Un mondo luccicante, che brulica di centri commerciali, pieno di banche e di conti correnti, popolato di computer e di innovazioni tecnologiche e scientifiche.

Si concede l'esistenza di sacche di povertà, di milioni di disoccupati, di violenze e sperequazioni sociali, ma tutto questo viene presentato come un difetto secondario, superabile con opportuni aggiustamenti.
Ciò che conta è il quadro di fondo: si tratta del migliore dei mondi oggi possibile!

Il mondo reale, non rappresentato è, invece, molto diverso. Il 20% più ricco del Pianeta ha un reddito superiore di sessanta volte a quello del 20% più povero. Il primo detiene oltre l'80% degli investimenti, 
Il secondo poco più dell'1%.
Oltre 180 milioni di bambini sono sottoposti a grave denutrizione e almeno mezzo milione di donne muore per cause connesse alla gravidanza e al parto.
Tra gli adulti gli analfabeti sono più di un miliardo, e almeno cento milioni di bambini in età scolare non possono frequentare alcuna scuola.

Tralasciando ulteriori e allarmanti dati, emerge la drammatica realtà di un mondo profondamente ingiusto, nel quale un numero impressionante di esseri umani non ha riconosciuti i diritti fondamentali previsti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e da molte Costituzioni nazionali.
Di questo mondo non si ha interesse a parlare, se non in maniera fugace e superficiale.
Così lo si cancella dalla coscienza individuale e collettiva, e si impedisce ogni forma di indignata ribellione.
Questo è il rovesciamento dell'esistente, il suo occultamento e la sua negazione.

Il sistema di potere per tale via riesce a manipolare le coscienze, e impedisce che da sudditi di divenga cittadini.

A tale sistema mi sono sempre opposto, e sono consapevole che da solo non posso cambiarlo. Ma posso fare ciò che ho sempre fatto: accrescere la consapevolezza delle giovani generazioni. Con l'auspicio che siano in tanti a farlo.
È un impegno etico che può dare significato alla vita!