Incendi fabbriche in Abruzzo, fondamentale quadro impatti completo solo con mappa delle aree di ricaduta

Incendio Kemipol, Forum H2O divulga sconvolgente documento del Comitato VIA del 2021 e chiede alla competente Procura di approfondire.

Incendi fabbriche in Abruzzo, fondamentale quadro impatti completo solo con mappa delle aree di ricaduta
incendio Chieti, fonte Ansa Abruzzo


Forum H20, comunicato stampa del 1° ottobre

«In relazione ai due gravissimi incendi di opifici avvenuti ieri in Abruzzo riteniamo fondamentale per inquadrare i reali impatti, come in altre occasioni su cui siamo intervenuti nel passato (ad esempio, Avezzano), il responso dell'ARTA sull'eventuale presenza di amianto nel caso della Kemipol di Pineto – ha sottolineato il Forum H2O dopo i due incendi scoppiati lunedì - Questo perché se malauguratamente dovesse essere stato coinvolto materiale contenente amianto, tutto cambierebbe anche in una prospettiva di breve, medio e lungo periodo. Senza questo dato ogni tentativo di valutazione è prematuro». La conferma della presenza di amianto nell’impianto in provincia di Teramo è arrivata nella serata di ieri. «Presenza di cemento amianto nel tetto della Kemipol, l'azienda di solventi e diluenti di Scerne di Pineto (Teramo) che ieri è stata interessata da un incendio andato avanti fino ad oggi – ha riportato Ansa Abruzzo alle 20.43 di ieri sera - Parte della copertura, a causa delle fiamme, è collassata».

«Uno dei blocchi del tetto, prelevato dai Vigili del Fuoco, è stato portato nei laboratori dell'Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), dove è stata accertata la presenza di amianto – prosegue l’agenzia stampa - l'amianto, spiegano all'Agenzia, se si sfalda, se si rompe o se esplode può rappresentare un problema a causa delle fibre aerodisperse. Di conseguenza, la bonifica del sito dovrà avvenire secondo protocolli ben precisi. I risultati degli accertamenti dell'Arta sono stati trasmessi alle autorità competenti, a partire da quella sanitaria, per gli eventuali provvedimenti del caso».

«Per entrambi gli incendi serve anche avere le mappe di ricaduta degli inquinanti, che l'ARTA nel passato ha diffuso in pochi giorni dagli eventi, ad esempio nel 2009 nel precedente che coinvolse proprio la Magma di Chieti scalo – prosegue la nota del Forum H2O - In ogni caso ribadiamo quanto comunicato alla stampa un mese fa circa la necessità di garantire la reperibilità del personale ARTA in maniera strutturale H24 e 365 giorni l'anno, con adeguato materiale tecnico, onde evitare che i monitoraggi di notte siano garantiti solo dall'ammirevole buona volontà del tecnici».

Forum H2O, comunicato stampa del 2 ottobre

Incendio Kemipol: Forum H2O divulga sconvolgente documento del Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo del 2021.
 

Avvertiva dei gravi rischi nell’ambito della proposta dell’azienda di aumentare la capacità di stoccaggio di prodotti chimici pericolosi.

Necessario valutare gli impatti in caso di incidente e le misure di mitigazione previste”.

Il tecnico comunale di Pineto metteva a verbale la richiesta “di conoscere le procedure operative redatte dall’azienda che dimostrino quali sono le azioni da attuare per prevenire, contenere ed eliminare le criticità ambientali che dovessero presentarsi in casi di disastri.
 

Forum H2O “Il Comitato V.I.A. chiese molti approfondimenti anche sull’applicabilità, in base ai quantitativi detenuti, della normativa sugli impianti a rischio di incidente rilevante e sulla falda acquifera, rinviando a V.I.A. la proposta ma l’azienda pare non aver proseguito l’iter. La Procura approfondisca tutti i temi sollevati dal Comitato, gli enti assicurino monitoraggio di aria, acqua sotterranea e superficiale e suolo nonché messa in sicurezza e bonifica dall’amianto.
 

Il Forum H2O è in grado di divulgare uno sconvolgente documento del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo che già nel 2021 evidenziava sconcertanti criticità, comprese le conseguenze di incendi, riguardanti la Kemipol di Scerne di Pineto, l’azienda di prodotti chimici andata a fuoco lunedì scorso, che quell’anno aveva chiesto alla regione di poter ampliare la capacità dell’impianto.

L’azienda aveva infatti avviato la procedura di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale per aumentare da 1.300 mc a 2.100 mc il quantitativo di solventi in stoccaggio, depositando lo studio preliminare ambientale a firma dell’Ing. Giovanna Brandelli.

I funzionari regionali avevano sollevato una prima serie di questioni sulla distanza dal fiume Vomano e sugli aspetti idrogeologici, in particolare per il fatto che “l’impianto ricade in un’area ad alto grado di vulnerabilità della falda”.

L’azienda aveva quindi depositato delle integrazioni documentali. 

Successivamente, il 4 maggio 2021 si riuniva il Comitato V.I.A. per discutere tutta questa documentazione. Il tecnico del Comune di Pineto Donato D’Evangelista chiedeva di essere audito e metteva a verbale una dichiarazione: “Si chiede di conoscere le procedure operative redatte dall’azienda che dimostrino quali sono le azioni da attuare per prevenire, contenere ed eliminare le criticità ambientali che dovessero presentarsi in casi di disastri dalla dispersione nell’ambiente delle sostanze tossiche, nocive e infiammabili trattate nel sito produttivo”. 

Inoltre sosteneva che “Nella documentazione presentata dalla Kemipol non si evince la presenza di un sistema per la raccolta e il trattamento delle acque di prima pioggia delle superfici scolanti dell’insediamento produttivo”. 

Infine che “In relazione agli studi condotti dall’ARTA Abruzzo sul nucleo industriale di Pineto che ha certificato la presenza anomala di sostanze chimiche nella falda sotterranea, molto vicina all’abitato di Scerne, si chiede di valutare l’opportunità di effettuare campagne di monitoraggio specifiche sul sito in questione al fine di escludere eventuali collegamenti con l’inquinamento rilevato”. 

Il Comitato sentiva anche il tecnico incaricato dalla Ditta Ing. Brandelli; poi giungeva alla conclusione di rinviare il progetto di ampliamento alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, cioè il procedimento più approfondito e complesso.

Tra le motivazioni addotte dal Comitato si legge tra l’altro:

Considerati gli ingenti volumi di sostanze infiammabili, tossiche e pericolose per l’ambiente, manipolate e detenute anche in serbatoi interrati”;

Considerata la vulnerabilità intrinseca dell’acquifero Alto-Elevato e preso atto delle criticità storiche che si evincono dalle analisi delle acque sotterranee dei pozzi nell’area effettuate da ARTA, si ritiene che debbano essere documentate le profondità di interramento dei serbatoi rispetto alla falda, le caratteristiche costruttive e le procedure di verifica dell’integrità dei serbatoi e delle condotte interrate, per la valutazione del potenziale impatto sulle acque sotterranee”.

Considerato che nella documentazione non viene indicato quanto previsto agli artt.17, 18 e 19 della L.R.31/2010, ovvero: 1)il sistema di raccolta, convogliamento e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento prima dello scarico nell’ambiente; 2)l’impermeabilizzazione di tutte le aree a rischio di dilavamento di sostanze che possono creare pregiudizio al raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque; 3) la natura del corpo recettore dello scarico di dette acque”. 

“Visto che l’intero stabilimento rientra in area P2 a pericolosità media del PSDA occorre approfondire i possibili impatti dovuti ad un’eventuale esondazione del fiume Vomano”.

Considerata la necessità di approfondire l’applicabilità del D.lgs.105/15 (cosiddetta direttiva Seveso sugli impianti a rischio di incidente rilevante, ndr), tenendo conto dei quantitativi di sostanze pericolose anche presenti nel magazzino prodotti finiti e che l’assoggettabilità si valuta sulla “presenza, reale o prevista, di sostanze pericolose, oppure di sostanze pericolose che è ragionevole prevedere che possano essere generate, in caso di perdita di controllo dei processi”, in relazione ai quantitativi massimi detenibili;”

Rilevato che l’Allegato V alla Parte Seconda del D.lgs.152/06 e ss.mm.ii. richiede che “Le caratteristiche dei progetti debbono essere considerate tenendo conto in particolare:(….)f) dei rischi di gravi incidenti e/o calamità attinenti al progetto in questione….” g) dei rischi per la salute umana quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, quelli dovuti alla contaminazione dell’acqua e all’inquinamento atmosferico” si ritiene necessario valutare gli impatti in caso di incidente e le misure di mitigazione previste”.  

Sul sito del Comitato VIA inserendo il nome dell’azienda o il comune non siamo riusciti a trovare altri documenti successivi, per cui l’azienda pare non abbia proseguito l’iter della proposta appunto con la più approfondita Valutazione di Impatto Ambientale (che prevede un’ulteriore fase pubblica; quindi i documenti dovrebbero essere facilmente reperibili sul sito del Comitato VIA).

Il Forum H2O ovviamente ritiene doveroso che:

1)siano svolte dalla Procura, a cui inviamo la documentazione del Comitato VIA,  le opportune indagini per rappresentare l’esatto stato dell’azienda al momento appena precedente l’incendio, compreso il rispetto di tutte le normative, da quelle sulla detenzione di prodotti chimici a quelle della conformazione dell’impianto passando per le misure di prevenzione e gestione anti-incendio; 

2)gli enti a vario titolo coinvolti, assicurino il monitoraggio di tutte le matrici ambientali, aria, suolo, acque superficiali e acque sotterranee, tenendo appunto conto della presenza di eventuali serbatoi interrati e della presenza di materiale contenente amianto;

3)sia immediatamente messa in sicurezza l’area, a partire dai residui di materiale contenente amianto, e garantita una bonifica adeguata nel più breve tempo possibile. 

-Tutta la documentazione del procedimento, compresi i documenti prodotti dall’azienda, è comunque scaricabile qui: https://www.regione.abruzzo.it/content/studio-preliminare-ambientale-lampliamento-capacit%C3%A0-di-stoccaggio-prodotti-chimici-attivit%C3%A0
 

Nota: abbiamo evidenziato noi in neretto i passaggi del documento a nostro avviso più significativi.


FORUM H2O

 

Le prime notizie dei due incendi riportata dall’Ansa Abruzzo

Un incendio di vaste proporzioni sta interessando un'azienda nella zona industriale di Pineto (Teramo), in località Scerne: secondo le prime informazioni si tratta della Kemipol, ditta che produce solventi e diluenti. Poche le informazioni al momento disponibili, ma una enorme nube di fumo nero è visibile anche a decine di chilometri di distanza. La polizia locale invita i cittadini a rimanere in casa: "Non bisognerà uscire fino a quando l'incendio della Kemipol non verrà spento", si legge.

Anche nella vicina Roseto degli Abruzzi (Teramo) il Comune invita la popolazione a tenere le finestre chiuse.

Dopo l'emergenza incendio nella ditta di solventi a Scerne di Pineto (Teramo), un altro rogo, secondo le prime informazioni di vaste proporzioni, ha interessato un'azienda in Abruzzo.

In fiamme, infatti, una ditta che produce materie plastiche nella zona industriale di Chieti scalo.

Altissime le fiamme, visibili anche a distanza, così come la colonna di fumo nero che si alza dall'area. Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, in attesa di notizie più precise, invita la popolazione a tenere le finestre ben chiuse. Sul posto stanno operando i Vigili del fuoco del Comando provinciale, che hanno chiesto anche il supporto dei colleghi di Pescara.