La nuova carneficina

GUERRE. «In questo gioco del tiro alla fune si può innestare casualmente un evento che ci fa precipitare tutti in una immane tragedia. L'angoscia nasce da questa possibile e non improbabile evoluzione».

La nuova carneficina

Il notevole grado di instabilità e mancanze di prospettive che stiamo vivendo è davvero sconvolgente e destabilizzante. L'ultima strage terroristica che stiamo vivendo in Medioriente perpetrata da Hamas e da Israele, è come una polveriera che può far deflagrare tutto. Le diverse comunicazioni di parte non vogliono che si guardi alle ragioni storiche che portano ai conflitti.

Del resto queste sono secondarie in una dimensione di riassetto mondiali dei rapporti di influenza dei diversi potentati a livello globale. Stiamo assistendo, da alcuni decenni, al passaggio da una realtà unipolare ad una realtà multipolare e tutti i conflitti si possono leggere in quest'ottica di ridefinizione dei poteri e del contrasto che si cerca di attuare perché ciò non avvenga.

In questo gioco del tiro alla fune si può innestare casualmente un evento che ci fa precipitare tutti in una immane tragedia. L'angoscia nasce da questa possibile e non improbabile evoluzione.

La saggezza vorrebbe che, in epoca di atomica, si adottassero aree di devastazione delle tensioni per evitare di accentuare i contrasti sempre più pericolosi per tutti. Sconvolge la mancanza di prospettive di futuro che si coglie nell'agire delle attuali classi dirigenti.

Ci si accorge di un evidente sbandamento delle stesse. La sensazione, con le dovute differenze, sembra molto simile a quando scoppiò la carneficina della prima guerra mondiale. Nessuno sa bene perché deflagrò il conflitto che nessuno sembrava volere.

Se dovesse scoppiare ora un conflitto mondiale non avremmo scampo vista la capacità di distruzione dell'atomica.

 

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