La peggior estate degli ultimi diciassette anni, altro che «discreta», perché?

Chiusure anticipate o non comunicate, proteste sempre più forti dei cittadini, la carenza idrica è sempre più un’emergenza; Abruzzo seconda peggior regione italiana per dispersione idrica.

La peggior estate degli ultimi diciassette anni, altro che «discreta», perché?
fonte IVG.it

I social network, a partire da facebook nonostante l’avvento di altri più avveniristici, possono essere un termometro importante di quel che accade nei territori. Le bacheche sono uno dei luoghi virtuali in cui i cittadini esprimono, anche, critiche, proteste, rabbie, disagi. È quanto sta accadendo sul fronte dell’emergenza idrica in provincia di Chieti. Emergenza, altra parola non può essere utilizzata, perché ormai tale è palese, evidente, conclamata.

Nei giorni scorsi, per esempio da parte dei cittadini di Casalbordino, è stato un diluvio continuo nei commenti alle comunicazioni istituzionali o di notizie di proteste (anche con rabbia ed esasperazione) per l’anticipo delle chiusure serali o improvvise interruzioni durante la giornata non comunicate. Abbiamo avuto segnalazioni che l’interruzione programmata è stata anticipata in alcuni giorni di mezz’ora circa o addirittura di almeno un’ora. E proteste e segnalazioni, le si legge anche sotto ogni post pubblicato sulla pagina facebook della Sasi (la società che gestisce il servizio idrico integrato in quasi tutta la provincia di Chieti), ogni giorno sono tantissime. L’estate torrida è arrivata, le altissime temperature impongono un uso sempre maggiore dell’acqua, e sulla costa siamo in una emergenza da carenza. Nell’entroterra la situazione è persino peggiore, ci sono comuni in cui l’erogazione idrica avviene solo in alcune ore del giorno, una fascia oraria che al comune cittadino appare anche abbastanza ridotta.

Se dovesse esserci poi un guasto, una rottura, la necessità di un lavoro urgente (come la Sasi comunica praticamente ogni giorno avviene in qualche comune della provincia) possono esserci giorni interi senza. «C’era una volta l’acqua» può essere sintesi di quel che cittadini delle aree interne segnalano, non solo il titolo del concorso per le scuole concluso il mese scorso.

Doveva essere una estate «discreta» secondo quanto dichiarato dalla dirigenza della Sasi, dichiarazioni ampiamente riportate dalla stampa locale e comunicate dalla società. Quanto riportato in quest’articolo ci pare, come abbiamo sottolineato anche la settimana scorsa, ben altro. E le notizie dei giorni scorsi sono a dir poco allarmanti. «È sempre più emergenza idrica» si legge nel titolo di un articolo pubblicato dal quotidiano Il Centro l’11 luglio. Cinquanta i comuni interessati dalle interruzioni serali programmate riporta l’articolo, «una misura che purtroppo in questa situazione fortemente critica non poteva essere evitata» dichiarano dalla Sasi. In un articolo, pubblicato sempre lo stesso giorno, sono riportate queste dichiarazioni di Gianfranco Basterebbe, presidente della Sasi, «Ci avviciniamo al 2007, l’anno nero per l’acqua quando la portata scese a 800 litri al secondo? Senza pioggia e neve si». Avvicinamento diventato superamento, con allarme già per i mesi di settembre ed ottobre nel comunicato della Sasi del 24 luglio. 

Come è possibile che si è passati in due mesi dall’annuncio di una estate «discreta» di maggio, quando già ovviamente si sapeva quanta pioggia e neve c’è stata (o non stata) l’inverno scorso all’allarme sulla possibilità della peggior estate degli ultimi diciassette anni? Quanta acqua in meno è disponibile, se tale è, rispetto agli altri anni e quanta se ne perde dalla sorgente alle utenze?

Nell’articolo pubblicato dal quotidiano Il Centro si fa riferimento a sorgenti secche o quasi e a lavori per la fonte dell’oro blu. Un anno fa dati di Openpolis, che ebbero ampia risonanza pubblica, definirono la provincia di Chieti la peggiore in Italia per dispersione idrica. «L'Abruzzo è la seconda peggiore regione italiana per quanto riguarda la dispersione idrica: il 62,5% dell'acqua potabile immessa in rete va persa, contro una media nazionale del 42,4%» ha riportato ieri sera Televideo, dati Istat riferiti al 2022. 

Come già sottolineato nelle scorse settimane, perché la gran parte delle rotture avviene negli stessi punti e negli stessi comuni? 

 

 

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Provincia di Chieti a secco. Finirà mai l’emergenza idrica?

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«Estate discreta» annunciata, quattro giorni dopo quarantuno Comuni senza acqua

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Carenza d’acqua, doveva essere una «estate discreta»

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