La Spagna sul tetto d’Europa

Vittoria per 2-1 nella finalissima contro l’Inghilterra, decisiva una zampata di Oyarzabal.

La Spagna sul tetto d’Europa



Trionfo meritato, non si potrebbe riassumere in modo migliore il quarto europeo conquistato dalla nazionale iberica. Adesso è in testa da sola con quattro successi (1964, 2008, 2012, 2024), staccando la Germania ferma a tre.

Il destino ha fatto in modo che a segnare il goal decisivo per la vittoria finale fosse Oyarzabal, che ad Euro 2020 contro i nostri azzurri non riuscì a raggiungere il pallone per un soffio, mancando il goal del momentaneo pareggio poi realizzato da Morata. Ma sapendo l’esito dei rigori successivi, quell’occasione mancata è stata un ricordo indelebile in questi tre anni.

Tatticamente le due squadre presentano i soliti blocchi di partenza, Morata al centro dell’attacco e affiancato ai lati da Yamal e Williams, Olmo a ballare tra le linee, Rodri e Fabian Ruiz davanti alla difesa, Carvajal e Cucurella terzini, Le Normand e Laporte in mezzo davanti a Simon. L'Inghilterra ritorna alla difesa a 4 senza cambiare interpreti: Pickford, a destra Walker, in mezzo Stones e Guehi, a sinistra Shaw rimpiazza Trippier. In mediana solita coppia formata da Rice e Mainoo, sulla trequarti Saka a destra, in mezzo Foden e a sinistra Bellingham, dietro a Kane.

Primo tempo dominato da ritmi blandi, avaro di occasioni e tatticamente molto studiato da entrambe le squadre vista la posta in palio. Sussulti allo scadere del tempo con Morata che manca da vicino il pallone, poi Foden al 45’ impegna Simon sugli sviluppi di una palla inattiva.

La ripresa è tutta un’altra musica:

pronti via e la Spagna passa in vantaggio con Nico Williams al 47’, abile a sfruttare un’invenzione di Yamal e a trafiggere Pickford con un diagonale preciso.

La formazione inglese risente tantissimo del colpo subito e gli spagnoli prendono il sopravvento, rischiando di realizzare subito il raddoppio con Olmo. Poco dopo Morata con un inserimento crea pericolo alla retroguardia inglese, qualche minuto ancora e tocca a Williams sfiorare la doppietta. Al 63’ Bellingham sale in cattedra: manda in tilt i tre difensori avversari e calcia verso Simon, ma la sfera finisce di poco a lato. Al 65’ soltanto un prodigioso Pickford nega la gioia del goal a Yamal.

Al 72’ arriva il pareggio inglese: contropiede orchestrato da Bellingham che serve a Palmer (appena entrato) un pallone da scaricare in rete.

La Spagna riprende a dominare il gioco e il goal decisivo arriva al minuto 87 con Oyarzabal, perfetto nell’insaccare a rete un’imbucata di Cucurella. I due centrali inglesi beffati sul filo del fuorigioco.

Ma le emozioni non finiscono e due minuti dopo Dani Olmo diventa l’eroe della serata, salvando sulla linea un colpo di testa di Guehi a botta sicura. Questa è l’ultima emozione del match, prima della festa spagnola.

In questo trionfo ci sono stati tanti protagonisti, ma una menzione speciale la merita il ct De La Fuente:

dopo aver vinto l’Europeo di categoria con l’under 19 e l’under 21, vince pure con la nazionale A, sviluppando un gioco condito da dominio, pressing asfissiante con conseguente recupero della palla e verticalizzazioni in grado di creare pericoli e superiorità numerica in attacco.

Considerando pure l’infortunio occorso a Pedri in corsa (sostituito nel migliore dei modi da Dani Olmo), l’assenza di Gavi dalla manifestazione sempre per infortunio e Cubarsi, lasciato a casa a malincuore per scelta tecnica, la Spagna si candida seriamente a diventare protagonista pure nei prossimi anni.

Ci sarà da divertirsi.

Seconda finale consecutiva persa invece per gli inglesi, incapaci di vincere un trofeo da ben 58 anni quando vinsero i mondiali di casa nel 1966.

Nonostante la quantità eccessiva di talento a disposizione, Southgate non è riuscito ancora a far esprimere alla squadra un gioco degno di nota, a parte la semifinale contro l’Olanda.

Adesso sarà tempo di riflessioni in terra inglese, due sconfitte consecutive maturate in questo modo sono troppo amare da digerire.

Southgate dopo quattro tornei disputati è giusto che ponderi bene cosa fare, così come la federazione. Tra due anni ci saranno i mondiali oltreoceano e l’Inghilterra deve farsi trovare pronta per cogliere di nuovo una grande opportunità che potrebbe presentarsi. Osservando bene l’andamento della finale, neanche dopo il pareggio agguantato si è avuta l’impressione che la squadra potesse ribaltare il risultato.

Troppo poco per chi ha inventato il gioco del calcio.

immagine di copertina creata da Gabriele Galvagno con IA