«Roberta era finita vittima di una setta che l’aveva isolata dalla famiglia»

IL PENSIERO dell'onorevole Stefania Ascari: «Il 9 ottobre del 2020 Roberta Repetto, giovane donna di soli 40 anni, moriva per un tumore della pelle asportato senza esami specialistici né terapie o anestesia su un tavolo da cucina di un centro olistico».

«Roberta era finita vittima di una setta che l’aveva isolata dalla famiglia»


Il 9 ottobre del 2020 Roberta Repetto, giovane donna di soli 40 anni, moriva per un tumore della pelle asportato senza esami specialistici né terapie o anestesia su un tavolo da cucina di un centro olistico.

Roberta era finita vittima di una setta che l’aveva isolata dalla famiglia, plagiata con tecniche di manipolazione mentale e sottoposta a pratiche sessuali spacciate per esercizi di purificazione.

Di fronte ai dolori crescenti per la tortura subìta, la donna non fu neanche accompagnata in ospedale ma fu tranquillizzata sull’esito positivo dell’operazione e curata con tisane zuccherate e meditazione.

Roberta era una donna in gamba, brillante e colta che in un momento di fragilità ha incontrato persone che si sono approfittate di lei.

Chiunque può cadere vittima delle organizzazioni settarie, ma, nonostante ciò, la pericolosità di questo fenomeno è sottostimata e ignorata dalle istituzioni.

Perciò ho depositato alla Camera innumerevoli interrogazioni al governo, una richiesta di indagine conoscitiva in Commissione Giustizia e una proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta parlamentare sul fenomeno delle organizzazioni settarie.

Tante persone ora potrebbero trovarsi intrappolate in organizzazioni settarie e aver bisogno di aiuto, ma non lo sappiamo.

È tempo che le istituzioni comincino ad occuparsene e facciano qualcosa per coprire i vuoti normativi esistenti che portano a questi drammatici epiloghi.