San Lorenzo, la magica notte in cui le lacrime diventano ali dei sogni

Tradizione vuole sia la notte delle stelle cadenti a cui affidare i desideri del cuore.

San Lorenzo, la magica notte in cui le lacrime diventano ali dei sogni


La notte di San Lorenzo, la notte più magica dell’anno, le ore in cui il buio viene illuminato dalle stelle cadenti, le “lacrime” del Santo. Lacrime particolari, speciali, magiche. Che per antica tradizione diventano ali a cui affidare i desideri del cuore. 

La notte tra il 10 e l’11 agosto, considerata la notte delle stelle cadenti, è la notte in cui tutto si può sognare e – a qualsiasi età –lasciarsi prendere per mano con l’animo di un bambino pieno di meraviglia negli occhi. Notte di stelle e di lacrime argentate, notte di fate e folletti che ci prendon per mano e ci accompagnano sull’astro che illumina il cielo. Chiudere gli occhi, aprire il cuore e lasciarsi portare via, volando verso quella luminosa scia, è possibile nella notte più magica dell’anno.

Le stelle cadenti diventano lacrime luminose del Santo che fermano le nostre lacrime, dando fiato alle parole della parte più intima e profonda dell’animo umano.

All’alba corre poi via la stella cadente ad illuminare altri cieli, ad incantare e far sognare nuovi sguardi. Gli occhi si riaprono e sul cuore tornano i pesi della quotidiana realtà. Parafrasando il sommo Faber per qualche ora le lacrime di San Lorenzo hanno tolto il dolore dagli occhi per poi scivolare al di là delle dune. 

Alcune regioni italiane hanno legato la notte di San Lorenzo anche al sogno di matrimoni felici, chi si sposa in queste ore avrà la miglior vita coniugale possibile, si ricordano i defunti accendendo candele o portando avanti riti di purificazione dell’acqua. Lasciata fuori casa in questa notte si pensa potrebbe assumere proprietà benefiche e terapeutiche dopo esser stata toccata dalle stelle cadenti.