'Sex Roulette' la nuova sfida dei social

Il racconto all'Adnkronos del legale della famiglia di una ragazza di 14 anni incinta dopo aver partecipato alla challenge.

'Sex Roulette' la nuova sfida dei social
immagine pixabay di sweetlouise


Incinta a 14 anni dopo essere caduta nella trappola di una 'challenge' lanciata sui social e interamente basata sul fatto di avere rapporti sessuali con sconosciuti sfidando la sorte: chi resta incinta, perde. A raccogliere l'incredibile vicenda è l'Adnkronos tramite l'avvocato della famiglia della giovanissima vittima del 'gioco', il legale Marina Condoleo, membro dell'organizzazione di Road to Green che si occupa di fare informazione ed educazione nelle scuole. Ed è proprio lì che il legale è venuto a contatto con l'adolescente.

Il caso: incinta a 14 anni dopo 'Sex Roulette'

Ci racconta:

"Circa un anno fa con l’associazione ho creato un programma destinato agli studenti che si chiama 'Legal Love', in cui esperti e medici fanno degli incontri all’interno delle scuole aderenti per dare indicazioni utili ai giovani".

Durante questi incontri, accade qualcosa:

"Avevamo già notato un grandissimo interesse tra i ragazzi soprattutto quando trattavamo l’argomento delle challenge social -racconta l'avvocato Condoleo-. E durante un incontro sono venuta in contatto con una giovanissima che ha voluto confidarsi con me e mi ha raccontato di essere incinta in seguito ad una 'Sex Roulette'".

Si tratta, per chi non lo sapesse, di una sfida nata tra annoiati ricchi miliardari di Belgrado, che si è poi diffusa piuttosto rapidamente in Spagna e nel Regno Unito e, purtroppo, da poco tempo anche in Italia. Le regole del gioco? Perde chi rimane incinta. Un 'diversivo' giovanile che si è diffuso al punto che sono nate varianti sempre più sconvolgenti. Per aumentare la pericolosità, in alcune versioni, uno dei partecipanti è sieropositivo. Regola cardine: nessuno conosce l'identità degli altri partecipanti, quindi nessuno è a conoscenza di chi è il positivo.

"Quando ho chiesto alla ragazza se il padre fosse a conoscenza della gravidanza, mi ha risposto di non sapere chi fosse il padre, perché 'è il figlio di una Sex Roulette'”,

prosegue il legale.

"Attraverso dei canali social si indice la sfida, si forma un gruppo di aderenti e si creano delle chat parallele dove i giovani si intercettano fra di loro per accordarsi ed avere una serie di rapporti sessuali senza l’uso del profilattico",

è lo sconvolgente racconto dell'avvocato Condoleo all'Adnkronos. Ma c'è di più:

"La ragazzina era turbata non solo per il fatto di essere incinta, ma per il fatto di aver perso la challenge, e di 'essere tagliata fuori'. Il fatto di aver perso il branco la destabilizzava. Sottolineo che si tratta della figlia di una famiglia non per bene, di più".

"Presi da realtà parallela dei social, ragazzi vanno aiutati"

Oggi la giovanissima è

"al sesto mese di gravidanza, l'ha voluto tenere ed è stata aiutata da una mamma eccezionale a cui l'ho aiutata a dirlo durante un incontro non facile e da un team di psicologi che ruotano intorno al nostro progetto",

spiega Condoleo. Che osserva:

"Questi ragazzi vanno aiutati. Si passa dalla totale asessualità dell'infanzia a una sessualità estrema, questo perché sono talmente tanto presi dalla realtà parallela dei social che tutto ciò che è fisico è a loro estraneo". I ragazzi "hanno una sofferenza dovuta in primis purtroppo delle famiglie, per chi è i genitori sono costretti a lavorare entrambi. E si perdono dei pezzi che poi sono quelli più importanti. Cyberbullismo, problemi alimentari, problemi depressivi e così via".

Dagli incontri nelle scuole, emerge un dato ancora più sconcertante: non è la periferia quella più a rischio.

"Nelle scuole del centro di Roma purtroppo i problemi sono più gravi -rivela l'avvocato Condoleo all'Adnkronos- Perché spesso vengono negati dalla famiglia. Parliamo di alimentazione, di anoressia, i genitori sono presi da altro e non sentono il grido d'allarme dei loro figli".

I 'giochi' pericolosi degli adolescenti

La 'Sex Roulette' non è l'unico gioco che presenta un livello altissimo di pericolosità tra gli adolescenti: ci sono anche sfide dal nome eloquente, come 'Calippo tour' o 'Chinotto tour', dove ragazze girano l’Italia per avere rapporti orali con sconosciuti, da riprendere in video e pubblicare sulle varie piattaforme. Mode e sfide non solo altamente diseducative per i più giovani, ma anche estremamente pericolose, perché alimentano il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale e gravidanze indesiderate.

Nel frattempo il Codacons scrive che 'Sex roulette' e sfide sessuali tra minori potrebbero costituire veri e propri reati e annuncia un esposto all’Autorità per le Comunicazioni, alla Polizia postale e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia.

"Nell’era della digitalizzazione e del mondo social sembrerebbe essersi manifestata, specie tra la 'Generazione Z', una nuova moda: la cosiddetta 'challenge online', ossia il lancio di sfide diventate virali in rete nelle quali una o più persone si mettono alla prova in una particolare attività, invitando spesso altri utenti a fare lo stesso – scrive il Codacons nell’esposto - Con la diffusione dei social media, la natura di queste sfide è caratterizzata da nuove dinamiche: il pubblico è potenzialmente enorme e coloro che partecipano cercano una visibilità (e accettazione) tramite like e commenti. Ogni sfida online viene “registrata”, produce contenuti e video (a volte di natura violenta) che viaggiano tra i social e il rischio emulazione è molto forte".

Tra queste sfide quelle a sfondo sessuali sono per il Codacons

"le più pericolose, generando allarme sociale sotto il profilo della tutela dei minorenni, prevenzione da malattie infettive, tutela della salute, rischio pedopornografia, possibili ricadute in termini di violenza minorile, diseducazione rispetto a tematiche come violenza sessuale, sfruttamento dei corpi, aborto".

Condotte che, secondo l'associazione dei consumatori, potrebbero configurare il reato di 'adescamento di minorenni' previsto dall’art. 609 undecies del Codice Penale – che si estende a

"qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l'utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione", nonché "il fenomeno meglio noto come sex tortion, ossia ricatti sessuali in cambio di denaro".

Per tali motivi il Codacons ha chiesto all’Agcom e alla Polizia Postale

"l’adozione di azioni di contenimento, blocco e limitazione idonee ad impedire il caricamento e la diffusione dei video realizzati, e ciò al fine di assicurare il superamento di una situazione di potenziale e certamente grave pericolo e allarme sociale", e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia "di aprire indagini penali su tali nuovi fenomeni".