«Si tratta della migliore norma possibile, si tratta comunque di un compromesso politico»

L'INTERVISTA al Vice Presidente del consiglio regionale Regione Valle D'Aosta Paolo Sammaritani, in quota Lega.

«Si tratta della migliore norma possibile, si tratta comunque di un compromesso politico»


La riforma sull'autonomia differenziata è stata approvata pure alla Camera nella notte del 19 giugno, dopo un lungo iter fatto pure di scontri pressoché politici. È favorevole o contrario? Perchè?

Naturalmente, facendo parte del partito che ha promosso e sostenuto questa riforma, sono favorevole, perchè da risposta alle legittime, annose, richieste di molte regioni.

Che valutazione generale dà al Ddl Calderoli?

Si tratta della migliore norma possibile, tenuto conto che si tratta comunque di un compromesso politico.

C'è chi dice che per primi, questa legge, l'ha voluta il centro sinistra con il Titolo V della Costituzione nel 2001. È giusta questa analisi?

Corretto. Una riforma del titolo V che poi, nei fatti, è rimasta lettera morta per anni

Il Titolo V riformato nel 2001 afferma il principio di sussidiarietà verticale, non solo tra Stato e Regioni, ma tra Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni. Tale sussidiarietà, in linea di principio, oltre a venire incontro alle specificità dei territori, dovrebbe avvicinare i servizi ai cittadini, dando loro un maggior controllo su come vengono spesi i soldi delle tasse da essi pagate. Ritiene che tale principio sia valido, ben espresso dall’attuale Titolo V e, infine, ben rispettato dal ddl di attuazione? Se no, perché?

La massima espressione del principio di sussidiarietà sarebbe un compiuto sistema federale, auspicato dal mio partito e del quale, questa riforma, come già espresso, è una soluzione di compromesso al ribasso, per evidenti e contingenti ragioni di necessità politica.

Titolo V nel 2001 voluto dal centro sinistra e criticato dal centro destra e Ddl Calderoli oggi voluto dal centrodestra e criticato dal centro sinistra. Non si corre il rischio che il tutto si concluda solo come una mera opposizione politica mettendo da parte i veri bisogni dei cittadini?

E' mera opposizione politica, quando chi pone dei principi ha già delle riserve mentali che poi dimostra, con i fatti, quando è al governo. Il mio partito è da sempre favorevole all'autonomia e all'autodeterminazione dei territori e nessun tentennamento o cambio di direzione ha mai manifestato.

Diversi sindaci hanno fatto appelli o pressioni alle Regioni (vedi caso Calabria) per impugnare la legge sull'autonomia differenziata dinanzi alla Corte Costituzionale. Che cosa ne pensa?

Mera opposizione politica, oppure coscienza di incapacità amministrativa. Tenendo conto del fatto che non è obbligatorio chiedere la devoluzione di competenze.

Andiamo ai Lep perché è qui che la maggior parte del panorama politico si spacca: c'è chi afferma che sarà più dannoso per le regioni del sud e c'è chi dice che sarà un aiuto concreto e che finalmente farà mettere tutte le Regioni d'Italia sullo stesso livello. Quale dei due casi è giusto secondo lei e perchè?

Naturalmente la seconda ipotesi, perchè garantiscono il livello di servizio minimo.

C'è chi afferma, però, che con l'autonomia differenziata di risorse ce ne saranno sempre di meno...

Si tratta di dichiarazioni meramente strumentali

Ma secondo lei bastano questi Lep a garantire diritti di cittadinanza uguali per tutti?

Certamente no, ma a lei pare che oggi, ad esempio in campo sanitario, i cittadini italiani abbiano uguali diritti su tutto il territorio italiano?

Andando al tema sanità, tema così tanto delicato nel nostro paese, che impatto avrà questa legge proprio sulla sanità?

Che chi non sa amministrare non potrà più affermare che la responsabilità è di altri.

Trova aspetti critici in questo Ddl? Se è si, quali e perché?

Sarà complesso individuare i LEP

A conti fatti qual è il vero scopo di questa manovra?

Lo scopo è quello di dare attuazione a principi di autogoverno dei territori che in Costituzione esistono, ma che molti partiti non vogliono realizzare, perchè sanno di avere mal governato i territori e non vogliono rinunciare all'alibi costituito dal: "non è colpa nostra, le colpe stanno più in alto".

 

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