Siamo in uno Stato di Diritto?

Lo Stato di diritto è un valore fondamentale per la democrazia ed è centrale nella lotta contro la corruzione, nella salvaguardia della libertà accademica e dei media e nella promozione dei diritti umani.

Siamo in uno Stato di Diritto?


Secondo lo Stato di diritto, tutti i pubblici poteri devono sempre agire entro i limiti stabiliti dalla legge. La nozione di Stato di diritto comprende un processo legislativo trasparente, responsabile, pluralistico, una tutela giurisdizionale effettiva, compreso l'accesso alla giustizia, da parte di organi giurisdizionali indipendenti e imparziali e la separazione dei poteri.

Il nostro Paese può essere definito uno Stato di diritto? Valutiamolo a lume di alcune evidenze.  

Cominciamo dal sistema giudiziario. La struttura del sistema giudiziario è definita dalla Costituzione della Repubblica italiana, che ne sancisce l'indipendenza e l'autonomia. I tribunali ordinari sono competenti in materia civile e penale e sono organizzati in tre gradi di giudizio. La giurisdizione è esercitata in primo grado da giudici di pace, tribunali e tribunali per i minorenni, in secondo grado dalla Corte d'appello e in ultimo grado dalla Corte suprema di cassazione. La giustizia amministrativa è esercitata da organi giurisdizionali di primo e di secondo grado. La giurisdizione in materia di contabilità pubblica è esercitata dalla Corte dei conti (con le sezioni regionali e centrali).

Gli organi competenti in materia tributaria sono le nuove corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado, e in ultimo grado, per entrambe, la Corte suprema di cassazione. La struttura della Procura rispecchia quella dei tribunali.

L'Italia partecipa alla Procura europea (EPPO). In virtù del principio dell'unità del sistema giudiziario, i giudici ordinari e i pubblici ministeri sono tutti magistrati, hanno una struttura di carriera comune e sono disciplinati dal Consiglio superiore della magistratura. I magistrati amministrativi, contabili e tributari hanno i loro rispettivi organi di autogoverno. Alla magistratura si accede, di norma, tramite concorso pubblico. La nomina dei magistrati ordinari avviene con decreto del Ministro della Giustizia, quella dei magistrati amministrativi e contabili con decreto del Presidente della Repubblica e quella dei magistrati tributari con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze. La Corte costituzionale ha competenza esclusiva per le controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi. Il Consiglio nazionale forense è un organo indipendente e autonomo istituito per legge.

E’ un sistema che è possibile definire come indipendente?

Quest’anno il 36% della popolazione in generale e il 42% delle imprese percepiscono il livello di indipendenza della magistratura come "piuttosto o molto soddisfacente"[1] . Gli interventi del Governo assolutamente inadeguati hanno registrato l’inerziale  fiero sdegno in seno all'Associazione Nazionale Magistrati che, in particolare, ha espresso preoccupazioni sull'istituzione di due Consigli superiori distinti, che ne indebolirebbe l'autorità in quanto organi di autogoverno della magistratura (rispetto all'attuale, unico Consiglio superiore della magistratura), e sulla nuova procedura di nomina, che incide negativamente sulla rappresentanza dei magistrati nei Consigli superiori. Secondo le norme europee, almeno la metà dei membri dei Consigli di giustizia dovrebbero essere magistrati scelti dai loro pari[2] .

Sebbene la procedura di nomina mediante sorteggio miri ad assicurare l'obiettività della selezione dei magistrati membri dei Consigli superiori, la procedura proposta non garantisce sicuramente che tali membri siano eletti dai loro pari [3] .

Per non dire quanta indipendenza si possa garantire nelle corti di giustizia tributaria se solo si pensa che il MEF, attraverso le sue agenzie fiscali, può essere parte in causa nei contenziosi tributari .

Nella Relazione sullo Stato di diritto 2023 alcuni portatori di interessi, tra cui l'Associazione Nazionale Magistrati, avevano denunciato alcune dichiarazioni pubbliche di esponenti politici che criticavano la magistratura. 

Com’è andata a finire?  Nel maggio 2024 il procuratore generale presso la Corte suprema di cassazione ha presentato una richiesta di archiviazione del caso alla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura.

Nel giugno 2024 il Ministro della Giustizia ha ordinato l'incolpazione dei giudici dinanzi al Consiglio superiore della magistratura[4], atto che è stato criticato dall'Associazione Nazionale Magistrati in quanto a suo parere condizionerebbe l'esercizio della funzione giurisdizionale[5].

I portatori di interessi avevano inoltre segnalato atti intimidatori nei confronti di magistrati, specialmente da parte della criminalità organizzata[6] .

Le ingerenze della criminalità organizzata nel sistema giudiziario, come in tutti gli apparati istituzionali dello Stato, sono, come è a tutti noto,  il dramma del nostro Paese.

Basti considerare che nell'Indice di percezione della corruzione 2023 di Transparency International l'Italia ha ricevuto un punteggio di 56/100 e si è classificata al 17° posto nell'Unione europea e al 42° posto a livello mondiale[7].

E ancora. L'indagine speciale Eurobarometro 2024 sulla corruzione mostra che il 78 % dei rispondenti ritiene che la corruzione sia diffusa nel suo paese (media UE: 68 %) e il 31 % ritiene di subirne personalmente gli effetti nel quotidiano (media UE: 27 %). Per quanto riguarda le imprese, l'83 % delle aziende reputa che la corruzione sia diffusa (media UE: 65 %) e il 50 % ritiene che costituisca un problema nel mondo degli affari (media UE: 36 %).

Inoltre il 37 % dei rispondenti ritiene che l'efficacia dei procedimenti penali sia sufficiente per dissuadere dalle pratiche di corruzione (media UE: 32 %)[8], mentre secondo il 32 % delle imprese le persone e le aziende che corrompono un funzionario di alto grado sono punite adeguatamente (media UE: 31 %)[9] .Il 10 luglio 2024 il Parlamento italiano  ha approvato un disegno di legge[10] che abroga la fattispecie dell'abuso d'ufficio e limita l'ambito di applicazione del reato di traffico di influenze illecite.

Si tratta di una misura inaccettabile: l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio incide diminuzione dei livelli di rilevamento e investigazione della frode e della corruzione[11]. La criminalizzazione dell'abuso d'ufficio e del traffico di influenze illecite è prevista dalle convenzioni internazionali sulla corruzione ed è quindi uno strumento essenziale per le autorità di contrasto e le procure ai fini della lotta contro la corruzione.

L'abuso di pubblico ufficio e il traffico di influenze illecite figurano nella Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e il traffico di influenze illecite figura nella convenzione penale del Consiglio d'Europa sulla corruzione. La Commissione aveva proposto di criminalizzare tali reati a livello dell'Unione nel maggio 2023, in seguito all'impegno preso dalla sua presidente nel discorso sullo stato dell'Unione del 2022 (COM(2023) 234 final del 3 maggio 2023). In occasione dell'audizione di fronte alla Commissione Giustizia del Senato della Repubblica del 5 settembre 2023, il presidente dell'ANAC aveva denunciato, pertanto,  la difformità del disegno di legge con proposta della Commissione e alle convenzioni internazionali anticorruzione (cfr. il contributo di Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés alla Relazione sullo Stato di diritto 2024. L'abuso d'ufficio configura reato in almeno 25 Stati membri: cfr. COM(2023) 234 final, del 3 maggio 2023).

Come opportunamente rilevato[12] la riduzione dell'ambito di applicazione del reato di traffico di influenze illecite dovrebbe essere controbilanciata da norme più rigorose in materia di lobbying[13].

La Relazione sullo Stato di diritto 2023 raccomandava all'Italia di "adottare norme complessive [...] e regolamentare il lobbying istituendo un registro operativo delle attività dei rappresentanti di interessi, compresa un'impronta legislativa". Anche se la Camera dei deputati dispone di norme sul lobbying e di un registro dei rappresentanti di interessi[14], mancano disposizioni complessive sul lobbying valide per entrambe le camere parlamentari. La mancanza di regolamentazione delle attività di lobbying è una delle principali carenze nel sistema di integrità nazionale. Come l'anno scorso, nessuno dei disegni di legge presentati è stato oggetto di discussioni parlamentari in nessuna delle due camere[15]. Considerando che non vi sono stati sviluppi legislativi concreti e che non è ancora chiaro se il Parlamento proporrà norme complessive o istituirà un'impronta legislativa, non sono stati compiuti ulteriori progressi per attuare la raccomandazione formulata negli scorsi anni.

Sempre restando nell’ambito delle istituzioni pubbliche è sotto gli occhi di tutti -  imprese e cittadini - che settore degli appalti pubblici continua a essere esposto a un elevato rischio di corruzione e che, in particolare,  i fondi consistenti del PNRR sono soggetti all'infiltrazione della criminalità organizzata.

Ancora due riflessioni. Una di carattere squisitamente tecnico-giuridico ma dalle ripercussioni devastanti sul bilanciamento della rappresentatività dei portatori d’interessi, principio ineludibile in uno stato democratico. Nell'attuale legislatura (iniziata nell'ottobre 2022) il Governo ha adottato 59 decreti-legge, dei quali 51 convertiti in legge e sette non convertiti, ma il cui contenuto è stato incluso in altre leggi.

Si tratta di circa il 50% delle leggi adottate dal Parlamento. Il frequente ricorso ai decreti-legge da parte dei Governi si riflette  sull'equilibrio dei poteri tra il Governo (in quanto potere esecutivo) e il Parlamento (in quanto potere legislativo). La seconda riflessione attiene ai diritti umani, la cui tutela non sta particolarmente a cuore all’esecutivo. La Relazione sullo Stato di diritto 2023 aveva raccomandato all'Italia di "intensificare gli sforzi per costituire un'istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto dei principi di Parigi delle Nazioni Unite". Anche se quattro progetti di legge sono attualmente all'esame del Parlamento[16], non sono state ancora intraprese ulteriori iniziative concrete per la creazione di un'istituzione nazionale per i diritti umani conseguenza e per attuare la raccomandazione formulata nella Relazione sullo Stato di diritto 2023.

In considerazione di quanto esposto quanti in Italia possono a ragion veduta affermare di essere oggi in uno Stato di Diritto?

 

 

[1] Quadro di valutazione UE della giustizia 2024, grafici 51 e 53, e Quadro di valutazione UE della giustizia 2022, grafici 50 e 52. Il livello di indipendenza della magistratura percepito è classificato come segue: molto basso (l'indipendenza della magistratura è considerata abbastanza buona o molto buona da meno del 30 %dei rispondenti), basso (dal 30 al 39 % dei rispondenti), medio (dal 40 al 59 %), alto (dal 60 al 75 %), molto alto (più del 75 %).

[2] Raccomandazione CM/Rec(2010)12 del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, punto 27

[3] Non si comprende il motivo per cui tutti i magistrati ordinari (attualmente circa 10. 000) potrebbero essere estratti a sorte in quanto componenti dei Consigli superiori provenienti dalla magistratura, mentre l'estrazione dei membri laici verrebbe "contenuta" dalla presenza di un elenco (la cui ampiezza non è definita nel progetto di riforma) di candidati eleggibili compilato dal Parlamento. Non è chiaro nemmeno il motivo per cui il progetto di riforma impone la separazione delle carriere soltanto per i magistrati ordinari (e non, ad esempio, per i giudici della Corte dei conti e i membri della Procura generale presso la Corte dei conti).

[4] Il potere in tal senso è conferito al Ministro della Giustizia dall'articolo 17, comma 7, del decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109, ma è stato esercitato raramente in passato.

[5] Associazione Nazionale Magistrati - Sezione distrettuale di Milano, Comunicato stampa del 7 giugno 2024

[6] Un episodio emblematico riguarda due magistrati antimafia attivi in Puglia (informazione ricevuta dall'Associazione Nazionale Magistrati in occasione della visita in Italia). Nell'aprile 2024 erano posti sotto la vigilanza della polizia 295 magistrati.

[7] Transparency International (2024), Indice sulla percezione della corruzione 2023. Il livello di corruzione percepita è classificato come segue: basso (la percezione della corruzione nel settore pubblico fra gli esperti e i dirigenti d'azienda ha un punteggio superiore a 79), relativamente basso (punteggio compreso fra 79 e 60), relativamente alto (punteggio compreso fra 59 e 50), alto (punteggio inferiore a 50).

[8] Speciale Eurobarometro 548 sull'atteggiamento dei cittadini nei confronti della corruzione nell'UE (2024).

[9] Eurobarometro Flash 543 "Atteggiamento delle imprese nei confronti della corruzione nell'UE" (2024).

[10] Disegno di legge A.C. 1718, Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare.

[11] Si vedano le audizioni del presidente dell'ANAC del 5 settembre 2023 dinanzi al Senato della Repubblica  e del 28 marzo 2024 dinanzi alla Camera dei deputati e il contributo scritto dell'ANAC in occasione della visita in Italia. Si vedano inoltre i contributi dell'EPPO e di Magistrats Européens pour la Démocratie et les Libertés  alla Relazione sullo Stato di diritto 2024 e il contributo scritto di The Good Lobby in occasione della visita in Italia . Informazione ricevuta anche in occasione della visita in Italia dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, dalla Procura generale presso la Corte suprema di cassazione, da Transparency International Italy e da Openpolis. In occasione della visita in Italia, la Procura generale presso la Corte suprema di cassazione ha osservato che la differenza tra il numero di procedimenti e il numero di condanne potrebbe anche essere interpretata positivamente come prova dell'accuratezza delle autorità investigative nell'esaminare gli elementi di prova. Il presidente dell'ANAC ha formulato un'osservazione analoga nell'audizione dinanzi alla Camera dei deputati del 28 marzo 2024 .

[12] Informazioni ricevute in occasione della visita in Italia da The Good Lobby, da Libera, dall'ANAC e dalla Procura generale presso la Corte suprema di cassazione. Si vedano inoltre il contributo scritto di The Good Lobby in occasione della visita in Italia e i contributi di The Good Lobby "Regulate lobbying to improve democracy" e "Anticorruption Decalogue"; l'audizione del presidente dell'ANAC dinanzi alla Camera dei deputati del 28 marzo 2024.

[13] Riguardo al lobbying il Governo ha dichiarato che la complessità delle norme sul conflitto di interessi è tale da richiedere un intervento ad hoc che potrebbe essere apportato in una fase successiva, dopo l'approvazione della riforma.

[14] La decisione n. 208/2017 sulle attività di lobbying presso la Camera dei deputati stabilisce l'iscrizione obbligatoria in un registro pubblico dei lobbisti per qualsiasi persona fisica o giuridica che rappresenti interessi collettivi. Sono regolamentate solo le attività della Camera dei deputati, non quelle del Senato della Repubblica. Sul territorio nazionale la situazione rimane frammentaria, in mancanza di un registro nazionale per il Governo, e manca un approccio sistematico o standardizzato. Cfr. le relazioni sullo Stato di diritto 2023 e 2022 – Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Italia, rispettivamente pagg. 16 e 17 e pag. 19.

[15] Nell'attuale legislatura, iniziata nell'ottobre 2022, quattro disegni di legge sono stati presentati alla Camera dei deputati e cinque al Senato della Repubblica, ma l'esame delle proposte non è ancora cominciato. Si veda il contributo scritto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi e Dipartimento per i rapporti con il Parlamento, presentato in occasione della visita in Italia, pag. 20. Cfr. contributo dell'Italia per la Relazione sullo Stato di diritto 2024, pag. 22, e Relazione sullo Stato di diritto 2023 – Capitolo sulla situazione dello Stato di diritto in Italia, pagg. 16 e 17.

[16] Progetti di legge A.S. 303, A.C. 426, A.S. 505 e A.C. 580.