Sopravvissuta ad Auschwitz

Liliana Segre, nata a Milano nel 1930, è una delle ultime testimoni italiane della Shoah.

Sopravvissuta ad Auschwitz
Foto d'archivio

Di famiglia ebrea non praticante, a otto anni ha subìto le conseguenze delle leggi razziali. Nel febbraio del 1944 è stata deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Ha passato tre volte la selezione per la vita o per la morte. Nel lager ha perso il padre e i nonni paterni.

Nel gennaio del 1945 ha fatto parte del corteo di fantasmi che i nazisti facevano camminare di lager in lager, di notte, per nasconderli agli occhi del mondo: la marcia della morte. Liberata nel circondario di Ravensbruck il 1° maggio 1945, è tornata a Milano quattro mesi dopo.

Un matrimonio felice e la nascita di tre figli le hanno restituito l'amore per la vita. Il lungo silenzio sulla sua adolescenza da prigioniera si è sciolto nel 1990, quando ha deciso di diventare testimone pubblica della Shoah affinchè la memoria della storia resti accesa per il futuro.

Il 19 gennaio 2018, nell'ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'ha nominata senatrice a vita «per aver illustrato la patria con altissimi meriti nel campo sociale».

 

Emanuela Zuccalà è giornalista, scrittrice e regista specializzata in diritti delle donne. Ha vinto numerosi premi italiani e internazionali, fra cui il «Press Freedom Award» di Reporters sans Frontières. Nel 2016 ha prodotto il progetto multimediale Uncut, che denuncia le mutilazioni genitali femminili, e nel 2018 si è dedicata al tema della mortalità al parto nell'Africa sub-sahariana con il web-documentario Crossing the River.Tra i suoi libri: il reportage sulle carceri italiane Risvegliato dai lupi (Paoline, 2015) e la raccolta di storie al femminile Donne che vorresti conoscere (Infinito, 2014).

 

Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre, testimone della Shoah di Emanuela Zuccalà. Presentazione di Carlo Maria Martini, Mondadori 2019