«Un modo per responsabilizzare le Istituzioni e la gestione delle risorse a livello decentrato»

L'INTERVISTA alla sindaca di Rovigo Valeria Cittadin, eletta nel 2024 con il sostegno del centro-destra e di Azione.

«Un modo per responsabilizzare le Istituzioni e la gestione delle risorse a livello decentrato»


La riforma sull'autonomia differenziata è stata approvata pure alla Camera nella notte del 19 giugno, dopo un lungo iter fatto pure di scontri pressoché politici. È favorevole o contrario? Perchè?

Do’ sicuramente un giudizio positivo riguardo alla Autonomia Differenziata. Penso che sia un modo per responsabilizzate le Istituzioni e la gestione delle risorse a livello decentrato.

Che valutazione generale dà al Ddl Calderoli?

Sono assolutamente favorevole alla Autonomia Differenziata, la considero l’ultima scommessa per creare una nazione che considera gli italiani con gli stessi diritti da nord a sud.

C'è chi dice che per primi, questa legge, l'ha voluta il centro sinistra con il Titolo V della Costituzione nel 2001. È giusta questa analisi?

Al Ddl Calderoli do’ un giudizio assolutamente positivo. A chi vede il rischio di un’ Italia funzionare a velocità diverse a causa della autonomia differenziata sottolineo che non ci sono interventi in merito a una diminuzione di risorse per il sud. Cambia la responsabilità gestionale e questo può solo aumentare la performance di Regioni che hanno amministrato con meno senso di responsabilità di altre.

Il Titolo V riformato nel 2001 afferma il principio di sussidiarietà verticale, non solo tra Stato e Regioni, ma tra Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni. Tale sussidiarietà, in linea di principio, oltre a venire incontro alle specificità dei territori, dovrebbe avvicinare i servizi ai cittadini, dando loro un maggior controllo su come vengono spesi i soldi delle tasse da essi pagate. Ritiene che tale principio sia valido, ben espresso dall’attuale Titolo V e, infine, ben rispettato dal ddl di attuazione? Se no, perché?

Ritengo che il principio di sussidiarietà sia assolutamente il fondamento della responsabilità. E’ assolutamente importante che le scelte si facciano dove si attua l’azione da cui discendono. I Comuni sono un luogo privilegiato di gestione politica. I sindaci meglio di qualsiasi altro politico conoscono i bisogni del territorio e dei cittadini che rappresentano. E’ più che giusto che le molte “azioni” vengano decise a questo livello. L’unitarietà degli interventi resta comunque “vigilata” da un livello centrale.

Titolo V nel 2001 voluto dal centro sinistra e criticato dal centro destra e Ddl Calderoli oggi voluto dal centrodestra e criticato dal centro sinistra. Non si corre il rischio che il tutto si concluda solo come una mera opposizione politica mettendo da parte i veri bisogni dei cittadini?

Ritengo che la buona politica non abbia un colore. Molto spesso le prese di posizione sono ideologiche. In questo caso la proposta del centro destra va nel senso giusto.

Diversi sindaci hanno fatto appelli o pressioni alle Regioni (vedi caso Calabria) per impugnare la legge sull'autonomia differenziata dinanzi alla Corte Costituzionale. Che cosa ne pensa?

Ritengo che impugnare l’Autonomia differenziata con la motivazione che divide l’Italia sia davvero solo ideologico. Ripeto non c’è alcuna diminuzione di risorse e soprattutto ci sono LEP da rispettare e la supervisione dello Stato che dovrà intervenire sostituendosi alle Regioni qualora gli standard offerti non diano garanzie ai cittadini. Non capisco quale sia il problema, se non un problema ideologico della sinistra pronta a bocciare qualsiasi proposta del centro dx e incapace di permettere al Paese una svolta basata su una competitività sana propria di uno stato moderno e responsabile. La sinistra parla di democrazia, ma ama le gestioni gerarchiche e accentratrici.

Andiamo ai Lep perché è qui che la maggior parte del panorama politico si spacca: c'è chi afferma che sarà più dannoso per le regioni del sud e c'è chi dice che sarà un aiuto concreto e che finalmente farà mettere tutte le Regioni d'Italia sullo stesso livello. Quale dei due casi è giusto secondo lei e perchè?

Ritengo che i LEP siano una possibilità di riscatto per le Regioni che fino ad ora sono state a guardare. A tutti vengono date le stesse opportunità. Rappresentano una possibilità di riscatto importante.

C'è chi afferma, però, che con l'autonomia differenziata di risorse ce ne saranno sempre di meno...

Non capisco perché... le risorse ripeto non diminuiranno. Certo, qualche Regione ha gap da colmare importanti per raggiungere i LEP; da qui però si deve iniziare, diversamente la distanza aumenterà sempre di più. Al sud molto spesso le assunzioni nella PA sono state un ammortizzatore sociale e il numero degli addetti è molto più alto rispetto al nord. Come è possibile che più risorse umane e professionali diano risultati nettamente inferiori in termini di qualità dei servizi ai cittadini? ....perché la sinistra non evidenzia mai questo? La risposta è sempre la stessa: la sinistra non vuole un Paese libero, parla bene, ma razzola male.

Ma secondo lei bastano questi Lep a garantire diritti di cittadinanza uguali per tutti?

Non sarà sufficiente imporre i LEP per risolvere il problema. C’è un fattore culturale di fondo che va affrontato. Credo comunque che i cittadini del sud meritino di essere considerati alla stessa stregua di quelli del nord, del Veneto per esempio, dove se si ha bisogno di essere curati non si devono fare 1000 Km. Ritengo che si debba partire da qui perché il Paese arrivi ad avere la stessa “velocità”. Questo andrà a beneficio dell’intero Paese.

Andando al tema sanità, tema così tanto delicato nel nostro paese, che impatto avrà questa legge proprio sulla sanità?

La Sanità è un diritto per tutti i cittadini ed è giusto che tutti gli italiani possano curarsi vicino a casa propria. Diversamente ci saranno sempre coloro che non potranno spostarsi per curarsi; soprattutto i più fragili e vulnerabili saranno esclusi dal diritto alle cure. Il solo modo per invertire questa rotta è quello di responsabilizzare la gestione sanitaria in loco in modo più spinto di quanto non sia ora. Quanto fatto finora ha creato due Italie. E’ incomprensibile che qualcuno voglia continuare su questa strada.

Trova aspetti critici in questo Ddl? Se è si, quali e perché?

Credo che, come tutte le leggi il loro “esercizio” metterà in luce dei limiti. Tutto è perfettibile. Credo che ora però si tratti di focalizzarci sulle potenzialità che sono moltissime.

A conti fatti qual è il vero scopo di questa manovra?

La vera finalità di questa manovra è quella della responsabilizzazione delle Regioni nella gestione delle risorse pubbliche; è quella di offrire a tutti i cittadini italiani le stesse opportunità in termini di diritti; è quella di permettere a chi ben amministra di farlo ancora meglio; è quella di creare un volano di sana competitività fra Regioni con l’obiettivo di dare e fare tutti sempre un po’ di più in termini di servizi al cittadino.

 

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