Un tarlo che divora l'etica e il senso morale

L'OPINIONE DELL'AVV. GUARNERA. «Per ritrovare la coscienza della nostra anima dobbiamo collocarci nella logica dell'Essere abbandonando quella dell'Avere».

Un tarlo che divora l'etica e il senso morale
Foto di Mohamed Hassan da Pixabay


Oggi mi è capitato di rileggere nel Vangelo una domanda di Gesù: "A che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde la propria anima?"

La trovo assolutamente attuale. I grandi problemi dell'Umanità: la ricerca della Pace, il sottosviluppo di vaste aree del mondo, le crescenti ingiustizie sociali, rimangono non risolti.
Alla radice vi è un male ancora più serio che colpisce tutti: la profonda disintegrazione interiore.

Quanto più l'essere umano diventa padrone dell'universo per mezzo della scienza e della tecnica, tanto più perde la padronanza del suo universo interiore. E se perdiamo lo "spirito", la nostra identità più profonda, perdiamo tutto, perché è da lì che nasce il resto.
La nostra civiltà è in pericolo non tanto e non solo per i vari muri fisici che si innalzano, quanto per le frontiere stesse del cuore umano.

Vi è come un tarlo che divora l'etica e il senso morale, e abbiamo sempre più bisogno di medici dell'anima, psicologi, psicanalisti, psicoterapeuti, psichiatri, nel tentativo di salvare il nostro spirito.

Ma non è per tale via che troveremo l'uscita. Per ritrovare la coscienza della nostra anima dobbiamo collocarci nella logica dell'"Essere" abbandonando quella dell'"Avere". In definitiva si tratta di entrare nella dimensione del dono e della solidarietà, che vuol dire quella dell'AMORE.

Riflettiamoci: non vi sono alternative!