«Una riforma che produrrà un appesantimento delle condizioni di disuguaglianza territoriali e sociali»

L'INTERVISTA all'eurodeputato Leoluca Orlando, in quota Alleanza Verdi e Sinistra.

«Una riforma che produrrà un appesantimento delle condizioni di disuguaglianza territoriali e sociali»


La riforma sull'autonomia differenziata è stata approvata pure alla Camera nella notte del 19 giugno, dopo un lungo iter fatto pure di scontri pressoché politici. È favorevole o contrario? Perchè?

Sono assolutamente contrario per le ragioni che ho anche espresso in sede parlamentare europea. Trattasi di una riforma che certamente produrrà un appesantimento delle condizioni di disuguaglianza territoriali e sociali del nostro Paese. l’esatto contrario di ciò che l’Europa si è data come obiettivo, superare disuguaglianze simili anche con interventi straordinari europei volti a colmare il ritardo allo sviluppo.

Che valutazione generale dà al Ddl Calderoli?

Una trovata elettoralistica per cercare di rianimare una forza politica come la lista Salvini che cerca di recuperare consensi al Nord dopo il fallimento del proprio disegno di costituire un partito nazionale, e come se non bastasse, fa parte di un patto scellerato con FI, per un disegno di legge che mortifica l’indipendenza della magistratura, e con FDI, con una riforma del Premierato che manda in frantumi il sistema di checks and balances mortificando il ruolo di garanzia di unità nazionale del Capo dello Stato e di legalità costituzionale della Corte Costituzionale. Tre scelte biecamente elettoralistiche, che producono un serio pericolo per la tenuta democratica del nostro Paese.

C'è chi dice che per primi, questa legge, l'ha voluta il centro sinistra con il Titolo V della Costituzione nel 2001. È giusta questa analisi?

La riforma del 2001, fatta a maggioranza dal centro sinistra è stato un errore e certamente costituisce un precedente che oggi indebolisce le ragioni dell’opposizione al DDL Calderoli. Il centrosinistra ha sbagliato ieri, non per questo possiamo legittimare un errore ancora più pesante da parte della destra.

Il Titolo V riformato nel 2001 afferma il principio di sussidiarietà verticale, non solo tra Stato e Regioni, ma tra Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni. Tale sussidiarietà, in linea di principio, oltre a venire incontro alle specificità dei territori, dovrebbe avvicinare i servizi ai cittadini, dando loro un maggior controllo su come vengono spesi i soldi delle tasse da essi pagate. Ritiene che tale principio sia valido, ben espresso dall’attuale Titolo V e, infine, ben rispettato dal ddl di attuazione? Se no, perché?

C’è certamente il rischio che l’attuale opposizione al DDL Calderoli appaia una strumentale opposizione politica, questo rischio si supera dimostrando come questo disegno di legge Calderoli produrrebbe effetti devastanti per il nostro paese. Rendendo strutturale la distinzione fra cittadini di serie A e cittadini di serie B. La sussidiarietà verticale priva di risorse adeguate per compensare gli squilibri territoriali e sociali e soltanto una sterile operazione di propaganda.

Diversi sindaci hanno fatto appelli o pressioni alle Regioni (vedi caso Calabria) per impugnare la legge sull'autonomia differenziata dinanzi alla Corte Costituzionale. Che cosa ne pensa?

Anche in questo caso i sindaci hanno dimostrato di essere più vicini e più sensibili ai bisogni concreti ed i diritti dei cittadini.

Andiamo ai Lep perché è qui che la maggior parte del panorama politico si spacca: c'è chi afferma che sarà più dannoso per le regioni del sud e c'è chi dice che sarà un aiuto concreto e che finalmente farà mettere tutte le Regioni d'Italia sullo stesso livello. Quale dei due casi è giusto secondo lei e perchè?

I LEP sono una precondizione per il superamento della distinzione dei cittadini di due diverse categorie, ma senza adeguate risorse, si trasforma in una operazione di distrazione di massa.

C'è chi afferma, però, che con l'autonomia differenziata di risorse ce ne saranno sempre di meno...

Proprio così, chi ha di più avrà servizi più efficienti, chi ha di meno avrà servizi inadeguati.

Ma secondo lei bastano questi Lep a garantire diritti di cittadinanza uguali per tutti?

Non bastano, ma ove adeguatamente finanziati possono esprimere valori di solidarietà.

Andando al tema sanità, tema così tanto delicato nel nostro paese, che impatto avrà questa legge proprio sulla sanità?

Oltre che sulla scuola e sul lavoro, con riferimento alla sanità, assisteremo ad un esodo dal Sud verso il Nord e dal pubblico al privato di quella che è stata la più importante riforma dal dopo guerra con l’affermazione di un diritto alla salute generalista.

A conti fatti qual è il vero scopo di questa manovra?

Un’ operazione elettoralistica frutto di un patto scellerato.

 

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