«Un’estate politicamente triste»

IL PUNTO DI VISTA DI LUIGI DE MAGISTRIS (profilo Facebook). «E se i fascisti sono al governo, i partigiani non possono morire renziani e dintorni o con finti laboratori dell’alternativa».

«Un’estate politicamente triste»


Un’estate politicamente triste. Un governo sempre più scadente e speriamo presto scaduto. La lacerazione interna ai 5S e il conflitto tutt’altro che appassionante tra Grillo e Conte.

Le feste del PD con il redivivo Renzi presente più che mai. Quello che mi pare surreale è il dibattito sulla questione morale nell’opposizione, come se togliendo Renzi (fatto ovviamente sempre salutare) l’opposizione diventasse all’improvviso il laboratorio della questione morale e dell’etica pubblica.

Non credo sia necessario fare l’elenco degli ultimi scandali che hanno riguardato esponenti politici dell’opposizione, non renziani, oppure basterebbe leggere gli articoli di Gianni Barbacetto su Milano, oppure i silenzi su Roma Capitale che documenta Il Fatto Quotidiano, oppure le mani sulla città a Napoli, dove il sindaco dei poteri forti mette in vendita la città, pianifica la più grande speculazione dai tempi delle mani sulla città di Francesco Rosi, arrivando addirittura a privatizzare l’acqua che unici in Italia avevamo reso pubblica.

Suvvia, un po’ di coraggio in più. Che noia, che barba, questo dibattito politico agostano.

Il nulla, mentre nel cuore dell’Europa con le armi anche italiane si bombarda la Russia e lo Stato d’Israele consuma il genocidio del popolo palestinese. E noi dobbiamo subire il supplizio di discutere di Renzi. Uno spettro però si aggira per l’Italia: la lotta per attuare finalmente la Costituzione nata dalla resistenza.

E se i fascisti sono al governo, i partigiani non possono morire renziani e dintorni o con finti laboratori dell’alternativa.