«Va a modificare alla cieca l’assetto dello Stato»

L'INTERVISTA all'onorevole Stefania Ascari, membro della Camera dei Deputati in quota Movimento 5 Stelle.

«Va a modificare alla cieca l’assetto dello Stato»



La riforma sull'autonomia differenziata è stata approvata pure alla Camera nella notte del 19 giugno, dopo un lungo iter fatto pure di scontri pressoché politici. È favorevole o contrario? Perchè?

Assolutamente contraria perché è un attacco all’uguaglianza di cittadini e cittadine e all’interesse stesso dell’Italia che verrà frazionata e spaccata insanabilmente in settori delicatissimi differenziando i servizi erogati e frantumando l’identità del Paese.

Che valutazione generale dà al Ddl Calderoli?

Trovo che sia molto pericoloso, perché va a modificare alla cieca l’assetto dello Stato senza alcuna certezza del quadro ordinamentale e procedurale che lo accompagnerà. Pensiamo anche solo alle conseguenze che ci saranno sul sistema sanitario nazionale e sul diritto alla salute di tutti gli italiani e le italiane, ma anche nei settori dell’istruzione, dei trasporti e dell’energia.

C'è chi dice che per primi, questa legge, l'ha voluta il centro sinistra con il Titolo V della Costituzione nel 2001. È giusta questa analisi?

Personalmente trovo cha anche la riforma del Titolo V della Costituzione abbia fallito e debba essere rivista. Avere sistemi sanitari regionali diversi ha creato servizi diversi e un diverso accesso alle cure per i cittadini e le cittadine. Anche su questo dovrebbe aprirsi un dibattito molto serio in Parlamento.

Il Titolo V riformato nel 2001 afferma il principio di sussidiarietà verticale, non solo tra Stato e Regioni, ma tra Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni. Tale sussidiarietà, in linea di principio, oltre a venire incontro alle specificità dei territori, dovrebbe avvicinare i servizi ai cittadini, dando loro un maggior controllo su come vengono spesi i soldi delle tasse da essi pagate. Ritiene che tale principio sia valido, ben espresso dall’attuale Titolo V e, infine, ben rispettato dal ddl di attuazione? Se no, perché?

No, ritengo che molte cose non abbiano funzionato. Le disuguaglianze territoriali e sociali nel Paese si sono incrementate, quasi 6 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà e oltre un milione di loro sono minori; siamo l'unico paese europeo in cui i salari sono diminuiti rispetto al 1990, sull’abbandono scolastico continuano a pesare i divari interni tra le regioni.

Il primo compito della Repubblica deve essere quello di colmare i divari tra cittadini e cittadine, non di dividerli in serie A e serie B.

Il luogo e il contesto sociale non possono continuare a incidere sulle opportunità garantite.

Titolo V nel 2001 voluto dal centro sinistra e criticato dal centro destra e Ddl Calderoli oggi voluto dal centrodestra e criticato dal centro sinistra. Non si corre il rischio che il tutto si concluda solo come una mera opposizione politica mettendo da parte i veri bisogni dei cittadini?

Questo è il rischio che si corre quando gli interessi propagandistici vengono anteposti al benessere dei cittadini e delle cittadine.

Diversi sindaci hanno fatto appelli o pressioni alle Regioni (vedi caso Calabria) per impugnare la legge sull'autonomia differenziata dinanzi alla Corte Costituzionale. Che cosa ne pensa?

Assolutamente bisogna tentare ogni via per bloccare questo scellerato progetto spacca-Italia, tutte le forze di opposizione hanno infatti aderito al referendum che punta ad abolire la riforma.

Andiamo ai Lep perché è qui che la maggior parte del panorama politico si spacca: c'è chi afferma che sarà più dannoso per le regioni del sud e c'è chi dice che sarà un aiuto concreto e che finalmente farà mettere tutte le Regioni d'Italia sullo stesso livello. Quale dei due casi è giusto secondo lei e perchè?

È molto facile intuire che sarà un enorme danno per le regioni già in difficoltà, anche perché manca un quadro articolato e preciso di tutte le risposte finanziarie ed amministrative da utilizzare in base alle variabili che inevitabilmente si presenteranno.

C'è chi afferma, però, che con l'autonomia differenziata di risorse ce ne saranno sempre di meno...

D’altronde non si capisce come si possano garantire i Lep con una riforma a costo zero.

Ma secondo lei bastano questi Lep a garantire diritti di cittadinanza uguali per tutti?

No, non garantiranno nulla. Il rischio è che le disuguaglianze verranno amplificate, anziché superate.

Andando al tema sanità, tema così tanto delicato nel nostro paese, che impatto avrà questa legge proprio sulla sanità?

Rischierà di dare il colpo di grazia alla sanità creando danni irreparabili.

A conti fatti qual è il vero scopo di questa manovra?

Mi pare chiaro che sia in atto uno scambio di bandierine politiche e di favoritismi all’interno della maggioranza e che la riforma sull’autonomia differenziata sia un regalo alla Lega ora che è ritornata alle sue origini autonomiste per cercare di racimolare qualche voto in più. Il tutto a danno dei cittadini e delle cittadine.

 

 

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