VENTI DI GUERRA

L'OPINIONE.

VENTI DI GUERRA
Foto di Tony Phelps da Pixabay



Venti di guerra sempre più forti ci circondano.

Stranamente questi venti di guerra appaiono quasi derubricati dalla comunicazione a situazioni che dovremmo considerare routinarie.

La filosofia di fondo è non distrarre l'uomo produttore-consumatore dalle sue abitudini per non alterare i cicli economici e, quindi, è importante non stressarlo eccessivamente con notizie angoscianti.

Dobbiamo acquistare auto, computer, cibo, vestiti, divertimenti e non possiamo pensare che il mondo può venirci addosso da un momento all'altro.

Eppure tutti i segnali ci portano verso una instabilità spaventosa, contrasti difficilmente componibili in assenza di luoghi di decantazione.

Atmosfera molto simile, con le dovute differenze, a quella che precedette la prima guerra mondiale. All'improvviso scoppiò la guerra ed ancora oggi non si sa bene perché.

La terza guerra mondiale a pezzettini si può trasformare in un conflitto unico totalmente distruttivo.

Il genocidio di Gaza rischia di allargare il conflitto in Medioriente, la guerra Russo/Ucraina può andare incontro ad un innalzamento dello scontro. Ma essenzialmente la tensione tra USA e Cina, per un riassetto globale delle influenze mondiali, può determinare una deflagrazione improvvisa.

Occorrono luoghi dove poter far decantare le tensioni e trovare nuovi equilibri possibili.

Continuare sulla strada dell'uomo produttore/consumatore, indifferente a tutto ciò che sta per accadere, è la cosa peggiore che si possa avere.

Solo una presa di coscienza collettiva potrà impedire a questi governanti, attenti essenzialmente ad interessi lobbistici, di portarci verso la catastrofe.

L.P.