Sfollate, private dell’indipendenza economica, esposte al crescente rischio di violenza fisica e sessuale[1]. A oltre tre anni dall’invasione russa, le donne e le ragazze ucraine continuano a pagare il prezzo più alto della guerra. Dal 2022 oltre 4.300 sono state uccise, quasi 11mila ferite[2]. Numeri allarmanti ma con ogni probabilità sottostimati. Senza contare che oltre 1,8 milioni restano sfollate all’interno del Paese[3] e quasi 6,7 milioni dipendono dall’assistenza umanitaria[4].
In un mondo in fiamme in cui proliferano i conflitti armati[5], mai come ora si rivela essenziale il ruolo delle donne nella prevenzione delle crisi e nella costruzione della pace. È ormai dimostrato come la loro partecipazione contribuisca in modo significativo al raggiungimento di accordi duraturi, sostenibili e inclusivi[6]. Eppure le donne non siedono quasi mai ai tavoli dove vengono prese le decisioni. Pagano il conto più alto nei teatri di guerra[7] ma restano perlopiù ai margini di negoziati e processi di ricostruzione post conflitto[8]. Per questo UN Women rinnova il proprio impegno per assicurare loro un ruolo da protagoniste. Va in questa direzione l’incontro[9] organizzato a Roma da UN Women Italy, nell’ambito della Alliance for Gender-Responsive and Inclusive Recovery for Ukraine[10], in occasione della Conferenza per la ricostruzione in Ucraina (URC)[11], quest’anno ospitata dall’Italia dall’ 10 all’11 luglio[12].
Organizzato in collaborazione con i governi di Kiev e Berlino e il Georgetown Institute for Women, Peace and Security, l’appuntamento ha voluto ribadire il ruolo centrale delle donne e promuovere la loro inclusione nel processo di pace e di ricostruzione del Paese. Sono intervenute tra gli altri la commissaria per l’Uguaglianza di genere del governo ucraino Kateryna Levchenko, la direttrice generale presso il ministero per lo Sviluppo economico tedesco Reem Alabali-Radovan, la vice direttrice esecutiva di UN Women Kirsi Madi e la rappresentante di UN Women in Ucraina Sabine Freizer Gunes. Con loro rappresentanti istituzionali, di organismi internazionali, della società civile e del settore privato.
DONNE E CONFLITTI, NON SOLO VITTIME MA COSTRUTTRICI DI PACE
A un quarto di secolo esatto dall’approvazione della risoluzione 1325 su donne, pace e sicurezza[13] da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ancora molta strada resta da fare. Eppure la sua approvazione ha segnato uno spartiacque nella definizione del ruolo e del contributo delle donne nelle aree di conflitto. Non più solo vittime, ma protagoniste nella prevenzione delle crisi, nei processi di pace e di ricostruzione post bellici. Assenti perlopiù dai tavoli negoziali ufficiali[14], le donne giocano un ruolo chiave come costruttrici di pace a livello locale e informale, dai negoziati alle iniziative di mediazione, dal peacekeeping ai processi di ricostruzione. Sono sul campo a fianco delle comunità, forniscono assistenza umanitaria, difendono i diritti umani e promuovono le istanze e le rivendicazioni che provengono dal basso[15]. Una ricerca condotta dallo Georgetown Institute for Women, Peace and Security sui processi di pace informali, mostra la partecipazione attiva delle donne in oltre il 70% dei casi[16].
IL TAGLIO DEI FONDI
Un contributo alla pace importante che resta in gran parte ignorato e non documentato. Senza contare la mancanza cronica di fondi di cui soffrono le organizzazioni che si battono per i diritti delle donne, incluse quelle ucraine. Una ricerca condotta da UN Women ha registrato una diminuzione significativa a partire dal 2022[17]. Solo 3,5 miliardi di dollari (il 19%) degli aiuti pubblici allo sviluppo stanziati nel 2023 per Kiev prevedono obiettivi legati all’uguaglianza di genere, molto al di sotto della media globale del 46%, e meno dell’1% risulta destinato primariamente allo scopo[18].
Che le donne siano protagoniste nella risposta alla crisi lo dimostrano le ucraine che da oltre tre anni affrontano le conseguenze della guerra.
Emblematiche in questo senso le storie di resistenza e resilienza raccolte da UN Women nel Paese che mi impegno a diffondere in nome della Cultura dell’Umano per la quale opero da sempre. [19]
[1] La missione di monitoraggio delle Nazioni Unite dall’inizio del conflitto, nel febbraio del 2022, al dicembre del 2024 ha registrato 433 casi di violenza sessuale legati al conflitto, di cui 129 ai danni di donne e ragazze – Message by the UN Resident and Humanitarian Coordinator in Ukraine Matthias Schmale on the International Day for the Elimination of Conflict-Related Sexual Violence, United Nations; In Ukraine, survivors speak out about conflict-related sexual violence, UN Women Ukraine. I casi di violenza di genere sono triplicati dall’inizio della guerra – Ukrainian women at the front lines of resistance and recovery, UN Women
[2] Protection of civilians in armed conflict – April 2025, OHCHR
[3] Ukraine — Internal Displacement Report — General Population Survey Round 20 (April 2025), IOM
[5] Il numero dei conflitti armati nel 2024 ha raggiunto quota 135, inclusi 61 statali, mai così tanti dal 1946 – Conflict Trends: A Global Overview, 1946–2024, Peace Research Institute Oslo (PRIO)
[6] Peace and Security, UN Women
[7] Nel 2023 il numero delle donne e delle ragazze che vivono in zone di guerra ha superato i 600 milioni (in crescita del 50% rispetto al 2017), mentre le vittime uccise in teatri bellici sono raddoppiate (4 su 10) – Protection of civilians in armed conflict, Report of the Secretary-General
[8] Peace, security, and resilience: 2023 highlights, UN Women. I dati raccolti da UN Women mostrano come nel 2023 solo il 5% delle donne ha ricoperto un ruolo ufficiale di negoziatrice, appena il 9% quello di mediatrice mentre il 19% ha firmato accordi di pace e di cessate il fuoco – Protection of civilians in armed conflict, Report of the Secretary-General. Nessuna intesa formale raggiunta nel 2023 reca la firma di una donna in rappresentanza di gruppi femminili – Gender, Peace Agreements, and Fragmentation, PeaceRep
[9] Networking Meeting of the Alliance for Gender-Responsive and Inclusive Recovery of Ukraine, URC
[10] Alliance for Gender-Responsive and Inclusive Recovery for Ukraine, UN Women. Annual Report Launch: Alliance for Gender-Responsive and Inclusive Recovery for Ukraine, UN Women
[11] Ukraine Recovery Conference, URC
[12] Ukraine Recovery Conference 2025, ministero degli Affari Esteri
[13] Quattro i pilastri della risoluzione 1325: prevenzione, partecipazione, protezione e peacebuilding, ricostruzione – Resolution 1325 (2000), Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
[14] Un’assenza che si riflette inevitabilmente negli accordi siglati negli ultimi tre decenni. Malgrado i progressi registrati a partire dagli anni ‘90, le clausole sulla parità di genere appaiono ancora marginali. Nel 2023 appena un quarto degli accordi di pace e di cessate il fuoco menziona donne, ragazze e temi legati all’uguaglianza di genere Gender & peace processes, PeaceRep. La partecipazione attiva delle donne fa sì che la loro esperienza e la loro prospettiva vengano rappresentate. L’esclusione, al contrario, compromette il processo di pace, conserva le disuguaglianze e reitera gli stereotipi di genere – Brief Paper su Agenda donne, pace e sicurezza a cura della professoressa Cristiana Carletti (Università Roma Tre) – Comitato scientifico UN Women Italy
[15] È il caso per esempio dello Yemen, dove nel 2022 le donne hanno guidato le negoziazioni per l’accesso della popolazione civile all’acqua – How women made use of tribal norms to mediate conflict in Yemen, UN Women. In Sudan nel 2023 invece circa 50 organizzazioni femminili hanno promosso una piattaforma per un processo di pace inclusivo – Sudanese women advocate for peace at conference in Uganda, United Nations Sudan
[16] Reframing Women’s Roles in Peace Processes: Beyond the Negotiating Table, GIWPS
[17] Major funding cuts undermine the ability of Ukraine’s women’s rights organizations to provide humanitarian aid at a crucial time of insecurity, UN Women
[18] OECD Creditor Reporting System, OCSE
[19] Women leading humanitarian aid and economic resilience after three years of war in Ukraine, UN Women