Periodicamente, a turno, i leaders politici europei fanno riferimento alle radici cristiane del vecchio continente e alla loro difesa.
Poi si contraddicono clamorosamente quando mettono in atto le scelte concrete, che nulla hanno di cristiano.
È sotto i nostri occhi che da sempre il sistema economico è orientato allo sfruttamento e alla schiavizzazione di interi popoli, sia attraverso varie forme di colonialismo che limitando alcuni diritti fondamentali della persona.
Il sistema economico capitalista, nelle sue varie forme storiche, rispecchia uno stile di vita che innalza il profitto e l’arricchimento personale a criterio ultimo dell’agire umano. Nessuna opzione preferenziale per i poveri, gli ultimi e gli oppressi.
L’ingiustizia e l’emarginazione di persone e gruppi umani non è originata dal fato, ma dalle politiche dei governanti.
E ciò vale sia tra le nazioni del mondo che all’interno di ogni Paese.
La presenza dominante del neoliberismo senza limiti non solo esclude una parte dell’umanità dal circuito economico, ma anche dagli strumenti di conoscenza critica.
La povertà educativa è infatti funzionale a pochi privilegiati per il mantenimento del sistema.
È questo neoliberismo che genera la violenza diffusa e la guerra. Cosa c’è in tutto ciò di cristiano?
Pertanto, affermare di essere cristiani, talora sventolando vangeli e rosari, serve solo a rendere palese che siamo governati da una casta di abietti farisei.