Il Comune di Isernia avvia il conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice ONU per la Palestina. Il Partito Comunista dei Lavoratori – Molise plaude alla decisione: “Isernia dalla parte giusta della storia”.
Isernia sceglie di stare dalla parte giusta della storia. Nella seduta del 29 settembre 2025, il Consiglio comunale ha approvato la mozione che avvia la procedura di conferimento della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
Un riconoscimento che non è soltanto simbolico, ma politico e civile. Le relazioni di Albanese – di natura tecnico-legale – hanno infatti documentato davanti alla comunità internazionale le violazioni sistematiche del diritto umanitario da parte di Israele: crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio.
Il comunicato diffuso dal Partito Comunista dei Lavoratori – Molise sottolinea come Albanese abbia anche denunciato il ruolo dei complici: governi occidentali, grandi multinazionali e università che hanno fornito supporto militare, economico e ideologico allo Stato israeliano, alimentando quella che viene definita “l’economia del genocidio”.
La decisione del Comune arriva anche a seguito della crescente mobilitazione civile e culturale. A Isernia, il recente evento con Moni Ovadia e Gabriella Compagnone, organizzato dall’associazione Città Aperta, ha visto una forte partecipazione popolare e ha contribuito a creare un clima favorevole all’iniziativa.
Le reazioni politiche
Non sono mancate, però, le resistenze. Secondo il PCL, la destra cittadina ha scelto l’astensione e l’abbandono dell’aula. Due consiglieri, pur dichiarandosi d’accordo con la mozione, hanno evitato di votare appellandosi a presunte irregolarità procedurali, giudicate “infondate giuridicamente”.
Il comunicato mette in evidenza anche le ritorsioni personali e familiari subite da Francesca Albanese, tra cui il blocco dei conti correnti e restrizioni di movimento, attribuite a decisioni del presidente USA Donald Trump. Per il PCL, si tratta di una persecuzione che contrasta con il suo ruolo di relatrice ONU, mentre i veri responsabili del genocidio restano impuniti.
Con questo atto, Isernia si schiera apertamente in difesa dei diritti umani, dando un segnale forte di vicinanza alla causa palestinese e a chi, come Francesca Albanese, si batte per raccontare la verità del conflitto.
Come ricorda il Partito Comunista dei Lavoratori – Molise, la città “si è posta dalla parte giusta della storia”, mentre i detrattori dovranno farsene una ragione.