La vicenda della riapertura dell’asilo nido Stella Maris a Vasto Marina è stata al centro di dibattiti in questo mese di settembre. Nel pomeriggio del 3 settembre si è tenuta una riunione nell’aula consiliare vastese e in serata 38 genitori hanno inviato una lettera aperta alla stampa locale. «Stella Maris rischia di spegnersi. Da modello educativo comunale a caso sociale: l’asilo nido Stella Maris di Vasto, dopo la privatizzazione e il rincaro delle rette, vive un momento di forte crisi» l’allarme lanciato dai genitori.
L’asilo nido Stella Maris era rinato undici mesi dopo il varo della prima giunta del Menna bis, inaugurato il 12 settembre 2022 dal sindaco Francesco Menna e dall’allora assessora all’istruzione Anna Bosco. Dopo l’incontro del 3 settembre e l’allarme dei genitori il sindaco Menna e l’attuale assessore all’istruzione Paola Cianci hanno reso noto che per i soli residenti a Vasto (escluse, quindi, le famiglie di altri comuni che intendevano iscrivere i figli) sarà previsto un contributo fino a 120 euro a famiglia. Fino a 520 euro il costo per il tempo pieno, aggravio economico che ha indotto alcune famiglie a non iscrivere i bambini nella struttura comunale, fino all’anno scorso con la precedente cooperativa la retta per il tempo pieno – dato emerso nel consiglio comunale di mercoledì scorso – era di 320 euro.
Dopo la pubblicazione di questo nostro articolo, e altri di testate giornalistiche locali vastesi, alcuni genitori hanno espresso la loro voce sui social network. Questi alcuni dei commenti:
«Noi genitori, abbandonati completamente»
«Le 38 famiglie che avevamo confermato l’iscrizione al servizio già nel mese di giugno siamo state informate dell’entità della nuova retta soltanto il 29 agosto!!! Quindi immaginate quanto sia stato difficile – se non impossibile – per molte famiglie trovare in soli due giorni (considerando che gli asili hanno riaperto il 1° settembre) un’alternativa valida per i nostri figli. In questo modo, di fatto, è venuta meno la libertà di scelta educativa, un principio che dovrebbe essere sempre tutelato, soprattutto in ambito scolastico e formativo».
«Avete avvisato le famiglie il 30 agosto a qualche giorno dall’apertura che la cifra raddoppiava. Dunque Le famiglie sono state costrette a riportare i propri figli lì perché gli altri asili erano già pieni. Le “migliorie, la sostenibilità, la manutenzione” dei servizi non saranno di certo fattibili durante l’anno in cui i piccoli frequentano il nido».
«A volte bisognerebbe essere umili e dire: “si è sbagliato”, invece si cerca di arrampicarsi sugli specchi continuando a scivolare…»
Quest’ultimo commento esprime la stessa posizione espressa in consiglio comunale da Vincenzo Suriani, consigliere di opposizione di Fratelli d’Italia che in aula ha illustrato l’interrogazione presentata con i colleghi di gruppo Guido Giangiacomo e Francesco Prospero e ha replicato alla “risposta” dell’assessore Cianci. «Ringrazio l’assessore per l’esauriente risposta, nel senso che ha parlato 26-27 minuti, una cosa del genere, doveva parlarne 10. In realtà ha ridetto più o meno più o meno tutto quello che avevamo detto noi nell’introduzione» l’inizio della replica del consigliere Suriani secondo cui l’assessore ha capito che c’è stato un «errore» ma «invece di dire “Ho fatto un errore, abbiamo fatto un errore”, sta cercando di rigirare la frittata».