Che fine ha fatto Philippe Pomone, cittadino francese scomparso tra Atessa e Casalbordino a fine maggio dell’anno scorso? I mesi passano e l’angoscioso interrogativo permane. Accanto ai figli l’associazione Penelope. Il 29 settembre dell’anno scorso l’associazione organizzò una battuta di ricerca nella zona tra i due comuni che Philippe frequentava, coordinati dalla presidente regionale Alessia Natali.
Nei giorni precedenti, ma la famiglia ne ha avuto notizia solo mesi dopo, era stata archiviata l’inchiesta dalla Procura di Lanciano. Inchiesta riaperta dopo la presentazione di una corposa memoria da parte dell’avv. Katia Ferri a nome della famiglia e di Penelope.
«È passato più di un anno da quando di Philippe si sono perse le tracce. Un anno fa veniva archiviato il fascicolo in concomitanza con la nostra battuta di ricerca – ha scritto su facebook il 26 settembre scorso Alessia Natali – La Procura sta indagando, o meglio, ha un fascicolo aperto con una ipotesi di reato, ma non sappiamo altro. Le indagini sono secretate. Si sta cercando Philippe? I figli Claire e Yann attendono risposte».
«Vogliamo sapere cosa è successo – hanno dichiarato i figli Yan e Claire in occasione della riapertura dell’inchiesta – nostro padre non avrebbe mai lasciato la sua casa e i suoi affetti in quel modo, merita verità e rispetto». «Un anno di silenzio, ora finalmente si riapre uno spiraglio di verità – sottolineò l’associazione Penelope – Era maggio 2024 quando Philippe è scomparso, la sua assenza, all’inizio, è passata quasi inosservata». «La denuncia di scomparsa in Italia è stata presentata solo a luglio – ricostruì questi dodici mesi il sodalizio – poi, a fine settembre, l’archiviazione del caso, senza nemmeno un’ipotesi di reato, come se Philippe fosse svanito nel nulla». «Frettolosa e inaccettabile» è stata definita in quei giorni l’archiviazione del 26 settembre da Penelope.
«Il silenzio che avvolge il suo caso continua a pesare come un macigno sulla sua famiglia e sull’intera comunità» sottolinea l’associazione. «Non possiamo accettare l’ipotesi dell’allontanamento volontario – ha dichiarato Alessia Natali, presidente di Penelope Abruzzo – ci sono elementi gravi e inequivocabili che meritano un approfondimento serio e non una chiusura sommaria». «Troppe incongruenze, troppi silenzi» evidenzia Penelope: «Secondo la ricostruzione dei familiari, Philippe Pomone ha lasciato la casa aperta, con un tablet in carica, senza documenti né effetti personali: nessuna carta d’identità, nessun passaporto o patente – riporta l’associazione – dal 1° giugno 2024 nessuna spesa o prelievo è stato più registrato, mentre in precedenza l’uomo era solito utilizzare quotidianamente carte e bancomat. All’interno dell’abitazione erano presenti scritte sui muri, segni di disordine e possibili tracce di effrazione: elementi che, secondo l’associazione, non sarebbero stati adeguatamente analizzati». «Testimonianze ignorate» rende noto l’associazione impegnata da decenni sul fronte delle persone scomparse: «Tra i punti critici dell’inchiesta, l’associazione evidenzia la mancata audizione di testimoni chiave, come il tassista che la sera del 31 maggio avrebbe riportato Philippe da un ristorante cinese di Pescara (lo “Shanghai”) ad Atessa, e una tassista che avrebbe trattenuto effetti personali dell’uomo per due mesi senza comunicarlo alle autorità».
La sera del 31 maggio Philippe Pomone ha preso un taxi a Pescara, per pagare la corsa si ferma a prelevare presso un bancomat in Contrada Monte Marcone ad Atessa, da allora non si hanno più sue notizie ha riportato la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Alla centrale radiotaxi, hanno raccontato alla trasmissione Alessia Natali e Ilena Cutracci (responsabile di Penelope in provincia di Chieti), risulta che la corsa del taxi si è conclusa di fronte la filiale della BPER al cui bancomat Pomone ha prelevato i contanti per pagare il tassista.
Nell’introduzione al servizio, con l’intervista alle referenti di Penelope, Federica Sciarelli ha raccontato che è stato trovato intimo femminile nella casa. Pomone è rientrato a casa quella notte? Aveva appuntamento con qualcuna? Queste le domande che Sciarelli condivide con i telespettatori. Il 31 maggio Pomone non ha dormito nell’albergo nei pressi della banca ma, ha riportato Cutracci a Fabrizio Franceschelli di “Chi l’ha visto?”, il proprietario ricorda di averlo visto entrare per chiedere informazioni ed indossava una giacca verde militare. Una vicina di casa ha riferito che la sera della presunta scomparsa, il 30 maggio, in casa hanno visto luci accese. Dopo il ritorno in taxi da Pescara era rientrato a casa, a che ora e a piedi o chiedendo un passaggio a qualcuno (chi nel caso?)? – gli interrogativi posti da Franceschelli – O non era lui in casa e, se così fosse, chi aveva acceso le luci nell’abitazione in Contrada Pili?
«Il mio personale appello è rivolto a tutti coloro che lo conoscevano e che hanno avuto contatti con lui da gennaio a maggio – la richiesta d’aiuto della presidente di Penelope Abruzzo nel luglio scorso – ogni piccolo dettaglio può essere utile». «Non sappiamo se ha con se i documenti e i cellulari risultano spenti – riportò l’associazione – se qualcuno ricorda di averlo visto o lo conosce e può darci informazioni ci contatti anche in forma anonima a Pronto Penelope 3475922521». Negli anni scorsi Philippe Pomone e l’allora compagna un periodo sono vissuti ad Arsita, luogo di origine della famiglia di Pomone, e poi sono tornati in Francia. A ottobre dell’anno scorso per un mese Pomone, da solo, ha soggiornato in un albergo a Mozzagrogna. Un periodo in cui era dedito a frequenti spostamenti alla ricerca di occasioni immobiliari. In quel periodo si perse uno dei due cani che vivevano con Philippe Pomone. Dopo quel periodo Pomone torna per breve tempo in Francia e appare, ha raccontato l’ex compagna Nathalie a “Chi l’ha visto?” radicalmente cambiato, appariva quasi un’altra persona fino a «farle paura».
Dopo la rottura con Nathalie dall’estratto conto di Pomone si nota una assidua frequentazione di alberghi e ristoranti e la consultazione di “siti di incontri”, un link lo invia anche ad un amico ad Arsita. Tutto questo può avere un collegamento con la sua scomparsa? Cosa può essere accaduto? Ulteriori interrogativi posti da Franceschelli in chiusura del servizio. Una sorpresa è apparsa nei giorni precedenti la messa in onda della puntata di “Chi l’ha visto?”: dieci giorni dopo la presunta scomparsa c’è una recensione online – firmata Philippe – all’Hotel Explanade di Pescara. È lui o è un omonimo? I documenti di Philippe Pomone sono rimasti nella sua casa ad Atessa, quindi in caso di incidente può essere difficile l’identificazione. Da qui parte l’appello del figlio a chiunque può fornire informazioni utili e può averlo visto.
«Eppur son convinta che qualcuno sa, ma non parla» l’amara constatazione di Alessia Natali condividendo nel dicembre scorso su facebook il post di “Chi l’ha visto?” sul servizio andato in onda. «Troppe incongruenze, troppi silenzi» nella vicenda secondo l’associazione Penelope.