Si è svolta ieri, nell’aula magna del rettorato dell’università di Catania, la conferenza stampa di presentazione del Centro Emir Abdelkader per la ricerca, gli studi strategici e il dialogo mediterraneo. Lo scopo del centro è contribuire allo sviluppo degli studi mediterranei diffondendo una cultura di pace, rispetto reciproco e solidarietà, e rafforzare la diplomazia culturale e spirituale ponendosi come ponte morale e intellettuale tra le sponde del mediterraneo.
Presidente del centro è Kheit Abdelhafid, Iman della Grande Moschea di Catania dal 1997. Inoltre è presidente della comunità islamica della Sicilia, vicepresidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia e membro di diversi organismi consultivi e scientifici nazionali e internazionali.
Presente alla conferenza stampa insieme, tra gli altri, all’Ambasciatore algerino a Roma Mohamed Khelifi, l’Arcivescovo di Catania Monsignor Luigi Renna, il medico di Lampedusa Pietro Bartolo e Giuseppe Speciale dell’università di Catania.
Per il presidente Abdelhafid
“L’idea nasce dalla necessità di creare uno spazio indipendente di riflessione, analisi e confronto sulle dinamiche geopolitiche, sociali e culturali che interessano l’area mediterranea, sempre più centrale nei processi globali. Il Centro si pone come ponte intellettuale e morale tra le sponde del Mediterraneo, fondando la propria azione su principi di dialogo, rigorosità scientifica, indipendenza intellettuale, inclusività e responsabilità etica, e considerando la conoscenza e la cooperazione strumenti essenziali per la costruzione di un futuro comune. Attraverso le sue attività di ricerca, formazione e diplomazia culturale il centro intende contribuire alla realizzazione di un Mediterraneo più giusto, solidale e sostenibile fondato sulla conoscenza, sul rispetto e sulla responsabilità condivisa, in cui la diversità diventi una fonte di arricchimento e la comprensione reciproca costituisca la base per una pace duratura”
Per Angelo Farruggia, presidente della Camera dei rappresentanti di Malta, presente i video collegamento:
“In Palestina sono state commesse gravissime violazioni del diritto internazionale e i responsabili di questo genocidio devono essere processati davanti alla Corte Penale Internazionale.”
Per l’Arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna:
“Ritengo che la pace abbia bisogno di piccoli passi. La storia ce lo insegna. non possiamo non sperare. Il Papa più volte ha sottolineato l’importanza di un processo che è iniziato. Se questo processo si fermasse a queste battute sarebbe troppo poco e lascerebbe uno status quo che potrebbe degenerare in futuro.”
È intervenuto, tra i presenti, pure l’ambasciatore algerino a Roma, Mohamed Khelifi:
“Il dialogo è una cosa fondamentale. La nascita di questo centro dedicato ad Emir Abdelkader, uomo di dialogo, in questo momento è una testimonianza della nostra idea per far fronte a queste dinamiche. Noi viviamo oggi in un mondo pieno di conflitti e contrasti e per questo la diplomazia, il dialogo è l’unica via per far fronte a queste situazioni. Questo è il pensiero di Emir Abdelkader, che ha sempre stabilito una convivenza e un dialogo tra le culture.”
Presente anche il presidente del centro, Kheit Abdelhafid, che ha affermato:
“Sono sempre fiducioso che ci sarà una fine a questo conflitto. Non c’è pace senza dialogo. È lo strumento giusto perché il mondo viva in armonia. Il nostro Mediterraneo vive dei conflitti e noi abbiamo pensato occorresse fare qualcosa che i politi non sono riusciti a fare, qualcosa per fermare tutti i massacri che avvengono nel Mediterraneo. Questo centro nasce da questa necessità. È una istituzione indipendente mirata alla ricerca scientifica, al dialogo interculturale e allo studio delle dinamiche del Mediterraneo sia dal punto di vista culturale che sociale e ambientale. Noi ci poniamo come ponte culturale tra le sponde del Mediterraneo. L’obiettivo principale è quello di contribuire alla pace tra i popoli, insegnare la pace e vivere in pace e in armonia con tutti”
foto copertina di Antonino Schilirò




