L’arte che si fa terapia, dialogo, rinascita. È questa la visione che anima l’iniziativa A-HEAD Project, promossa da Angelo Azzurro Onlus, che ha annunciato i vincitori della terza edizione del Premio Internazionale “Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti”, un riconoscimento dedicato ad artistə under 35 capace di coniugare arte contemporanea e salute mentale, linguaggio estetico e consapevolezza sociale.
Un premio che non si limita a valorizzare il talento, ma lo intreccia con un impegno profondo: raccontare la mente umana, le sue fragilità, la sua capacità di risorgere attraverso la creatività, la memoria e la cura.
I vincitori: tre visioni per un’arte che guarisce
Il Premio Giovan Battista Calapai (1200 euro e pubblicazione a cura di A-HEAD Edizioni) è stato assegnato ad Alessio Barchitta, artista che vive tra Milano e Barcellona Pozzo di Gotto.
Nelle sue opere, dove pittura, scultura e installazione si fondono, la materia diventa memoria e la fragilità si trasforma in strumento poetico. Il tempo, il dolore, la leggerezza si intrecciano in una riflessione profonda sul confine tra ironia e tragedia, tra persistente e transitorio: un equilibrio sottile che parla al cuore di chi osserva.
La Menzione Speciale Theodora van Mierlo Benedetti (800 euro e pubblicazione a cura di A-HEAD Edizioni) è andata a Giulia Zabarella, artista e performer che vive tra Monaco e Parigi.
La sua ricerca – che attraversa performance, video e installazione – fonde linguaggio, corpo e spazio, creando un discorso sull’identità e sulla memoria. Zabarella intreccia poesia e politica, individuale e collettivo, trasformando l’arte in un atto di mediazione tra visibile e invisibile.
Il Premio Piero Gagliardi (500 euro e l’inserimento di un’opera inedita nella Collezione del MUSMA di Matera) è stato assegnato al collettivo Zeroscena, formato da Elisa La Boria e Luka Bagnoli.
Il duo lavora su spazi di reclusione e ambienti domestici, indagando le relazioni che nascono all’interno di questi luoghi fisici e simbolici. Attraverso archivi, cataloghi e oggetti preesistenti, Zeroscena costruisce nuove narrazioni dove la realtà si piega alla rappresentazione, e l’azione diventa gesto ripetibile, trasformativo, necessario.
Il progetto 3500cm² e il dialogo con i luoghi della cura
I tre vincitori entreranno a far parte del progetto 3500cm², curato da Lorenzo Benedetti, che porta l’arte contemporanea nei luoghi della cura attraverso manifesti di grande formato.
Un modo per far sì che l’arte esca dalle gallerie e raggiunga il pubblico più fragile, diventando strumento di sensibilizzazione e guarigione collettiva.
La giuria e le opere in premio
La selezione è stata affidata a una giuria di alto profilo composta da:
Lorenzo Benedetti, curatore e storico dell’arte; Dora Stiefelmeier e Mario Pieroni (RAM radioartemobile); Gianfranco Grosso, artista; Francesco Nucci, presidente della Fondazione VOLUME!; Davide Sebastian, artista; Simona Spinella, curatrice e storica dell’arte; Teresa Macrì, critica d’arte e scrittrice; Paolo Grassino, artista; Raffaella De Chirico, gallerista.
Il coordinamento è stato curato dalla Dott.ssa Stefania Calapai e da Roberta Melasecca, curatrice.
Oltre ai riconoscimenti economici, i vincitori riceveranno anche un’opera creata appositamente dagli artisti Barbara Salvucci e Luca Centola, in segno di continuità e dialogo artistico tra generazioni.
L’arte come motore di salute: il messaggio di A-HEAD Project
Con questa terza edizione, Angelo Azzurro Onlus rinnova la propria missione: promuovere l’arte come linguaggio di conoscenza, cura e inclusione.
Il Premio Internazionale “Giovan Battista Calapai e Theodora van Mierlo Benedetti” è dedicato alla memoria di due figure fondamentali per l’associazione, e nasce per sostenere i giovani artisti e diffondere una nuova consapevolezza sulle tematiche della salute mentale attraverso la forza dell’espressione artistica.
La cerimonia di premiazione e la mostra dedicata ai vincitori saranno comunicate prossimamente sui canali ufficiali di A-HEAD Project e Angelo Azzurro Onlus.
A-HEAD Project: quando la creatività diventa terapia
Nato nel 2017 su iniziativa della famiglia Calapai e dell’associazione Angelo Azzurro Onlus, il progetto A-HEAD è un viaggio nella mente umana, un laboratorio permanente dove arte e psicoterapia si incontrano per combattere lo stigma dei disturbi mentali.
Curato da Piero Gagliardi fino al 2022, A-HEAD ha un obiettivo chiaro: sviluppare percorsi di consapevolezza e reintegrazione sociale attraverso la creatività, intesa come forza terapeutica e profondamente umana.
I ricavati delle attività sono devoluti ai progetti riabilitativi della Onlus, dove laboratori artistici e percorsi di psicoterapia si intrecciano per aiutare giovani e adulti a ritrovare equilibrio, dignità e speranza.
Perché – come ricorda lo spirito del progetto – la cultura, quando incontra la cura, genera salute.





