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La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/42

by Redazione Web
14 Giugno 2023
in Mafie
Reading Time: 17 mins read
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«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.

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- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.

WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)

 

- IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

10.3 I soggetti barcellonesi indagati per la morte di Attilio Manca

10.3.1 Ugo Manca, Salvatore Fugazzotto, Andrea Pirri, Lorenzo Mondello e Angelo Porcino
Ugo Manca

Ugo Manca, nato a Messina nel 1964, è tecnico radiologo presso l’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto.

Sul suo conto, agli atti dell’Arma,figurano diversi elementi di rilievo:
– il giorno 15.11.1993 fu denunciato in stato di libertà, unitamente ad altre 79 persone, dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Barcellona P.G.alla Procura della Repubblica–Direzione Distrettuale Antimafia di Mes­sina per il reato di associazione per delinquere finalizzata il traffico disostanze stupefacenti;

– il giorno 25.02.1994 fu tratto in arresto da Militari del dipendente Nucleo Operativo dei Carabinieri di Barcellona P.G. per detenzione illegale di armi e sostanze stupefacenti;

– il giorno 08.09.1999 è stato notato da personale del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Barcellona P.G., in Barcellona unitamente a Cattafi Rosario Pio;

– il giorno 07.05.2002, è stato identificato tra i presenti ad una riunione alla quale partecipavano personaggi con pregiudizi penali di rilievo, tra cui Merlino Antonino, killer della cosca mafiosa barcellonese, e Porcino Angelo, altro mafioso barcellonese di alto rango.

Il 13 novembre 2009, dopo essere stato processato e condannato a quasi 10 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga nel processo di primo grado Mare Nostrum–droga (secondo l’impostazione accusatoria egli sarebbe stato il «chimico» dedito agli stupefacenti per conto del clan mafioso operante a Barcellona P.G.), Ugo Manca veniva assolto dalla Corte d’Appello di Messina e la sentenza passerà in giudicato.

Come evidenziato anche dalla stessa Procura della Repubblica di Messina nella richiesta di archiviazione di un procedimento a carico, tra gli altri, di Ugo Manca, dai tabulati telefonici emergevano «molteplici con­tatti» tra questi e Lorenzo Mondello «nonchè tra costoro e numerosi personaggi dell’hinterland barcellonese taluni dei quali indicati oggetto di interesse investigativo».

Inoltre, dall’elaborazione dei tabulati effettuata dal consulente tecnico della Procura di Messina, dott. Gioacchino Genchi, emergevano numerosissimi contatti con utenze straniere, in particolare svizzere e francesi, di cui nessun intestatario risulta conosciuto.

Il tabulato dell’utenza nr. … risulta particolarmente interessante per i collegamenti che vi emergono: in ordine di frequenza, si rileva per prima l’utenza in cima alla lista è intestata alla «Salamita SocietàCooperativa», con sede in Barcellona Pozzo di Gotto in via Milite Ignoto 29/31, di cui si parlerà diffusamente più avanti. Il terzo e quarto contattosono le utenze intestate a Felice Spinella e a Salvina Spinella.

Felice Spinella, detto «'u francisi», poiché trapiantato in Francia, fu testimone di nozze, assieme a Rosario Cattafi, del capomafia incontrastato di Barcellona Pozzo di Gotto, Giuseppe Gullotti; descritto dal collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico come potente mafioso e trafficante internazionale, finora non ha mai avuto condanne per mafia o per traffico di droga. A seguire ci sono l’utenza di Carmelino Barresi, altre due utenze francesi, e nell’ordine l’utenza di Ugo Manca e quella fissa di Rosa Porcino.

Più in basso si trovano due utenze intestate a Lorenzo Mondello, quella di Filippo Bene­nati, di Riccardo Rodriquez, quattro contatti con l’utenza di Salvatore Di Salvo (boss della cosca di Barcellona Pozzo di Gotto che faceva le veci del detenuto Giuseppe Gullotti e che sarà arrestato nell’operazione Gotha), duecontatti con l’utenza intestata a Tindaro Porcino (fratello di Angelo Porcino).

L’utenza nr. … è, quindi, probabilmente riconducibile a Felice Spinella o a persone a lui vicine.Per quanto riguarda invece il tabulato dell’utenza nr. …,emergono, sempre in ordine discendente di frequenza, l’utenza di Ugo Manca, quella di Marina Lando (moglie di Ugo Manca), di Renato Gioacchino Fazio, di Lorenzo Mondello. L’utenza nr. …, infine, è stata poco usata e il suo tabulato mostra come contatto più frequente l’utenza della PARIBAS S.p.a., l’utenza svizzera, quella di Gioacchino Renato Fazio e di UgoManca.Tra le utenze svizzere si segnalano la nr. … e la nr. ….

Il tabulato della prima evidenzia il contatto più frequentenell’utenza di Ugo Manca, seguita da quella di Domenico Vittorio Fazio, Giuseppa Maria Destro (moglie di Guido Ginebri), Lelio Coppolino, Lorenzo Mondello, Guido Ginebri, Marina Lando (moglie di Ugo Manca) e Gaetano Manca (padre di Ugo Manca). Il suo intestatario è ipotizzabile essere Gioacchino Renato Fazio, detto Renè, caro amico di Ugo Manca, nato in Svizzera, ma di origine della provincia di Messina. Fazio è il soggetto di cui parlarono i genitori di Attilio Manca nel loro esposto del 29 luglio 2005, descrivendone la precipitosa discesa, dalla Svizzera, a Bar­cellona Pozzo di Gotto per il funerale del figlio, nonostante i due uominisi conoscessero appena di vista.

Fu inoltre da loro collegato in qualche modo ai presunti depositi di denaro compiuti da Ugo Manca proprio nello Stato elvetico.La seconda utenza ha avuto per lo più contatti con utenze svizzere, prima su tutte la nr. …, e francesi, come ad esempio la … Tra le utenze italiane, le maggiormente contattate sono quella di Marina Lando (moglie di Ugo Manca), Vittorio Fazio (padre di Renato Fazio), Ugo Manca e Renato Fazio. Altri contatti italiani li ha avuti con Maria Calderoni (madre di Ugo Manca), Francesca Manca (sorella diUgo Manca), Lorenzo Mondello, Antonio Alfano (cognato di Ugo Manca),con l’utenza fissa bolognese di Ugo Manca. Per tali utenze straniere appare necessario acquisire le generalità dei titolari delle stesse.

Ugo Manca, inoltre, risultava intestatario di un’altra utenza telefonica,oltre a quella memorizzata nella rubrica del cugino Attilio.Dal 1° gennaio 2003 al 14 febbraio 2004 la suddetta utenza è risultata avere pochissimi contatti, quasi esclusivamente con un numero ristretto disoggetti.

Il 24 dicembre 2003 alle ore 21:49 si verificava l’ultimo contatto telefonico dell’anno dell’utenza …, che avveniva agganciando la cella telefonica di Messina, v. Micali Luigi. La telefonata, di 74 secondi, era stata effettuata da quella intestata a Riccardo Clemente. Il primo dato di traffico telefonico del 2004 si rileva soltanto il 6 gennaio, alle ore 12:29, e l’interlocutore con il quale fu intrattenuta la conversazione della duratadi 61 secondi era nuovamente Riccardo Clemente. Questa volta l’utenza (soltanto) intestata a Ugo MANCA agganciava una cella di Palermo.

Daquel momento al 14 febbraio, data delle esequie di Attilio MANCA, il tabulato relativo l’utenza … presentava soltanto undici contatti.

Il 27 agosto 2003 alle 16:12 l’utenza, mentre si trovava a Palermo, riceveva una telefonata da quella sicuramente in uso ad Ugo Manca, che in quel momento agganciava la cella telefonica di «Sant’Agata di Militello, v. Vittorio Veneto». Inoltre, il 10 gennaio 2004, mentre l’utenza … agganciava celle telefoniche nella provincia di Palermo, quella in uso ad Ugo Manca veniva localizzata negli stessi orari nella città di Bologna, città in cui egli aveva la residenza. Stesso discorso vale per la giornata del 13 gennaio, la prima utenza aggancia la cella localizzata a Capaci e la seconda quella di Barcellona Pozzo di Gotto. Da qui risulta evidente, quindi, che l’utenza nr. … non fosse in uso al predetto Manca. Ciò certamente non all’inizio del 2004, ma verosimilmente neanche nei mesi precedenti, verificato che quasi tutte le celle telefoniche agganciate dall’utenza in questione sono risultate essere localizzate nella provincia di Palermo, in particolare nella zona di Capaci, con poche eccezioni in occasione di alcuni spostamenti nella provincia di Messina. Si rilevano inoltre molti messaggi sms provenienti da utenze intestate alla TIM.

Vista la frequenza saltuaria dei contatti telefonici di questa utenza (sui tabulati moltissimi giorni sono mancanti, ad indicare l’inattività dell’utenza telefonica) si può ipotizzare che l’apparecchio cellulare, il cui proprietario frequentava per lo più la provincia di Palermo, venisse acceso solo in caso si verificasse l’esigenza di contattare o essere contattati da soggetti le cui utenze agganciavano nella maggior parte dei casi celle localizzate nella provincia di Messina.

Potrebbe risultare utile l’escussione di Ugo Manca, affinché riferiscachi avesse in uso, fra gennaio 2003 e febbraio 2004, l’utenza a lui intestata.

 

 

L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI 

- Omicidio Manca: «In questa storia ci sono anche gli apparati deviati dello Stato»

L'INTERVISTA AD ANTONIO INGROIA

- CASO MANCA. Ingroia: «L'Antimafia ha fotografato i fatti acclarati: un omicidio di mafia e di Stato»

 

 

LE PRECEDENTI PUNTATE:

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2 

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/9

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/10

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/12

– La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/13

– La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/14

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/15

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- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/22

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- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/40

- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/41

 

- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia

- Senso di rabbia ed indignazione

- IL MASSACRO MAFIA-STATO: Attilio Manca è stato ucciso per coprire una latitanza

 

 

- Ma era ancora il Capo di Cosa nostra?

- Parla Ingroia: «Matteo Messina Denaro si è fatto arrestare»

- «Il gelataio Baiardo è il messaggero dei Graviano»

- «Restano delle ombre», così l’On. Ascari si esprime sull’arresto di Matteo Messina Denaro

- Arresto Messina Denaro, parla Ravidà: «Ho paura che possa accadere qualcosa di brutto in questo Paese»

- «L'arresto di Messina Denaro è una sceneggiata»

- Matteo Messina Denaro, parla Sonia Alfano: «La politica si occupi seriamente di lotta alla mafia»

- Dopo l'arresto di Messina Denaro: «Faccia i nomi delle coperture politiche ed istituzionali che hanno garantito la sua latitanza»

- ANTEPRIMA/1. Le parole della signora Manca (madre di Attilio): «Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»

 

IL CASO MANCA: vergogna di Stato

LA SECONDA PARTE (Video) - IL CASO MANCA. Un Paese immerso nelle Trattative

- IL CASO MANCA, la seconda parte

- Borsellino sul caso Manca: «Gli stessi assassini di mio fratello Paolo»

- IL CASO MANCA, la seconda parte

- IL CASO MANCA – Una storia tra mafia e Stato corrotto.

 

LA PRIMA PARTE (Video) - Attilio Manca è Stato ucciso

- IL CASO MANCA. Le novità che potrebbero riaprire il caso

- Morte di Attilio Manca, arriva l’assoluzione per Monica Mileti

- Omicidio Attilio Manca: un pezzo di Trattativa Stato-mafia

- Il massacro di Attilio Manca: la relazione (di maggioranza) sulla morte dell'urologo siciliano

- Attilio Manca: la Relazione sulla sua morte

– Il massacro di Attilio Manca. Chi è Stato?

- Attilio Manca suicidato per salvare Bernardo Provenzano

- CASO ATTILIO MANCA: parla il collega Simone Maurelli

- E se Attilio (Manca) fosse tuo fratello?

- Caso Manca: i pentiti parlano, lo Stato tace. Intervista alla madre Angela

- Attilio Manca: da chi è Stato "suicidato"?

 

– Il pentito: «Matteo Messina Denaro è un pezzo di merda. Voglio parlare con Di Matteo»

 

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- «Abbiamo bisogno della vera Antimafia, non quella da passerella»

- Ci restano le monete

- La sagra dell'ipocrisia

 

- A cosa serve commemorare?

- 30 anni dopo: la benedizione sui candidati dei condannati per mafia

- Un Paese al contrario

 

L'INTERVISTA a Salvatore Borsellino

PRIMA PARTE. «Borsellino: «gli assassini di mio fratello sono dentro lo Stato»

SECONDA PARTE. «Chi ha ucciso Paolo Borsellino è chi ha prelevato l’Agenda Rossa»

TERZA PARTE. Borsellino «L'Agenda Rossa è stata nascosta. E' diventata arma di ricatto» 

 

L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO

Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»

Seconda parte: Riccio: «Mi ero già attrezzato per prendere Bernardo Provenzano»

Terza parte: «Non hanno voluto arrestare Provenzano»

Quarta parte: Riccio: «L’ordine per ammazzare Ilardo è partito dallo Stato»

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