La cronaca nazionale da settimane è tornata ad accendere i riflettori sull’assassinio di Chiara Poggi. Garlasco è al centro dell’attenzione mediatica ormai da settimane. La riapertura delle indagini ha portato a tanti interrogativi, dubbi, nuovi elementi. E nelle cronache, per alcuni elementi in comune relativi soprattutto alle indagini con le analisi del Dna, hanno riportato alla memoria l’assassinio di Yara Gambirasio.
Tanti sono gli elementi che meriterebbero approfondimenti e i punti oscuri da illuminare. In entrambe le vicende sono balenati l’esistenza di pedofilia e satanismo. Nel negazionismo di tanti, dai “Diavoli della Bassa Modenese” (acclarate con sentenze in tribunale e senza che, nonostante ci siano vip del giornalismo che sostengono il contrario, sia mai stato riaperto nulla) a Jois Pedone a Vasto è sport popolare. Negare, minimizzare, non pronunciarle neanche certe parole. La pedofilia è negata, negatissima, in questo Paese. Ormai si potrebbe aprire una nuova specialità olimpica: acrobazia linguistica per non pronunciarla. Sul satanismo, sull’esistenza di sette e crimini commessi da soggetti imbevuti da esoterismo, adorazione di diavoli e simili, riti a dir poco inquietanti il riduzionismo e il negazionismo sono perennemente attivi.
La profanazione della tomba di Jois Pedone nei giorni della venerazione della «Dea Regina dell’Inferno» e di altri idoli satanici e un mese prima del «Natale satanico» non ha colpito l’attenzione pubblica di una provincia che definirla camomilla è farle un complimento, la si considererebbe fin troppo sveglia.
Alcuni tagli sulla schiena di Yara Gambirasio, riportò il 12 marzo 2011 Paolo Berizzi su Repubblica, riproducono una specie di X runica. Spuntò, quindi, la pista di un rito satanico.
«Yara, la pista della setta satanica. Decine di segnalazioni sull’occulto» riportò Luca Lippera su Il Messaggero il 13 dicembre dell’anno prima.
Tutto successivamente negato, persino la X si disse che non esisteva.
Esattamente come accaduto in questi anni a Vasto con la morte di Jois Pedone. Archiviata l’anno scorso come suicidio mentre la famiglia continua a ribadire che Jois non può essersi ucciso ma è stato ucciso. Come riportiamo, testimoniano e documentiamo da mesi.
Nella puntata della trasmissione televisiva «Okkio, oltre la cronaca», andata in onda il 16 gennaio sul canale televisivo Super J e condotta da Paola Peluso, Gaspare Pedone (zio di Jois Pedone) ha posto l’attenzione sul rito che potrebbe essere avvenuto la notte in cui Jois Pedone è stato ammazzato e sulla Z marchiata sul collo del ragazzo.
«La runa della Z è una simbologia utilizzata nell’esoterismo nord europeo, ogni lettera ha un’indicazione ben precisa, ha uno scopo – ha sottolineato lo zio Gaspare Pedone – la Z deriva, è impressa su ciò che è considerato augurio di buon ritorno. Anche nella pratica applicata sulle streghe».
«Le streghe venivano legate ad una sedia, immerse in acqua, con una Z impressa addosso, con l’augurio che se erano veramente streghe sarebbero state capaci di tornare – spiega Gaetano Pedone all’inviata della trasmissione – era una pratica esoterica medioevale. La Z sui carri russi ha un significato ben preciso, di buon ritorno».
Sul collo di Jois Pedone la Z appare impressa con qualcosa di rovente, forse arroventato durante un falò in spiaggia quella notte. Un pescatore segnalò un falò quella notte ma per gli inquirenti non ci fu nessun falò quella notte, almeno non nei pressi del punto in cui il corpo di Jois Pedone venne ritrovato. Punto in cui, però, lo zio Gaspare ha trovato resti di legni bruciati.
Durante le indagini emergono i nomi di alcuni gruppi Telegram a cui Jois era iscritto: “Comunità stregonesca italiana”, “Unione satanisti italiani gruppo ufficiale”, “Figli della luna” (dal 25 giugno 2022, cancellata e sparita dopo la morte di Jois), “Tarocchi&Incantesimi”, “The name of Satan”, “La Libreria Esoterica” e “In Romine Excelsi Channel”. Abbiamo provato a cercare questi canali ma non risultano rintracciabili ad eccezione di “The name of Satan”, nome di sette gruppi diversi.
Sui “figli della Luna” Jois Pedone era entrato in contatto con una ragazza a cui confidò del «patto di sangue», un vero rituale effettuato l’anno prima con la sua ex. Il «patto di sangue» prevedeva che se le due persone si separavano, dichiara la nonna alla trasmissione, un «maleficio» sarebbe caduto su chi ha rotto il legame. Per evitare il maleficio Jois, aggiunge la nonna, venne convinto che serviva un «rito di purificazione», un «rito di liberazione». La ragazza, sentita dagli inquirenti, nega la natura esoterica di quel patto e che una volta che si son lasciati si sarebbe dissolto e nega ogni sua conoscenza del mondo esoterico. Gli inquirenti scrivono nero su bianco che «non sono emersi potenziali condizionamenti da parte della ragazza nella possibile scelta suicidaria del Pedone».
La notte in cui è scomparso Jois c’era in cielo un’enorme luna gialla. Secondo la famiglia, riportano l’inviata della trasmissione e la nonna, quella notte potrebbe essere avvenuto questo “rito”.