È stata battezzata operazione “Doppio Gioco”. E mai titolo fu più azzeccato: doppio era infatti il sistema escogitato dal clan dei Casalesi per generare profitti milionari. Un canale “digitale” — con 14 siti pirata per la raccolta di scommesse online illegali — e uno “fisico”, con macchinette fuorilegge installate in bar compiacenti tra Casal di Principe, Aversa e Castel Volturno, non collegate alla rete dei Monopoli di Stato.
A capo del nuovo sistema c’era Raffaele Letizia, tornato da poco in libertà dopo un periodo ad Anzio in sorveglianza speciale. Rientrato nella sua roccaforte storica, Casal di Principe, Letizia ha ricostruito una rete criminale con fedelissimi del clan, rilanciando un fiorente business basato sul gioco d’azzardo illegale.
L’indagine, condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria, guidati dal colonnello Paolo Consiglio, ha portato questa mattina all’esecuzione di nove arresti, disposti con un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il danno per l’erario è stato stimato in 5 milioni di euro l’anno.
Ma non è tutto.
Parallelamente, in una seconda inchiesta coordinata sempre dalla DDA di Napoli, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno arrestato Ivanhoe Schiavone, figlio di Francesco “Sandokan” Schiavone, il fondatore del clan dei Casalesi. L’indagine riguarda estorsioni, riciclaggio e autoriciclaggio connessi alla gestione criminale di alcuni terreni “reclamati” dalla cosca per scopi economici.
Gratteri: “Camorra viva e pericolosa. I collaboratori di giustizia sono fondamentali”
Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri ha dichiarato:
«Quello svolto con la guardia di finanza è stato un lavoro importante, reso possibile dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e dalle intercettazioni telematiche, che sono state fondamentali. Gli indagati fanno tutti parte della camorra storica dei Casalesi».
Sulla stessa linea, il procuratore aggiunto Michele Del Prete ha sottolineato:
«Questa operazione evidenzia la vitalità dei Casalesi e il nuovo interesse della cosca per il mondo delle scommesse illegali. Un settore che garantisce grandi profitti e basso rischio di esposizione violenta, rispetto alle guerre di camorra del passato».
La camorra si evolve, ma resta feroce. E le istituzioni devono restare vigili
L’operazione “Doppio Gioco” non è solo l’ennesimo colpo a un clan, ma anche l’ennesima conferma della capacità della camorra di rigenerarsi, di mutare pelle, di spostarsi dove il denaro gira più veloce e più “pulito”.
È anche la conferma che intercettazioni e collaboratori di giustizia restano strumenti imprescindibili per combattere il crimine organizzato, soprattutto quando le nuove generazioni criminali cercano di riattivare vecchi circuiti mafiosi in chiave moderna.
Siti online, riciclaggio, gioco d’azzardo e estorsioni “raffinate”: la camorra cambia strategia, ma non rinuncia mai al controllo del territorio e alla massimizzazione dei profitti.





