Lo abbiamo scritto. Lo abbiamo documentato. Ma la politica ha fatto finta di nulla. Per adesso. Abbiamo inoltrato i nostri articoli ad alcuni componenti della Commissione parlamentare antimafia: in alcuni casi abbiamo ricevuto risposte poco edificanti (“il testimone deve scrivere una lettera ai presidenti delle Camere”) o un apparente interesse ad approfondire. Peccato che queste storie durano da anni. E nessuno ha avuto la forza e il coraggio di fare una vera e propria battaglia politica.
Nei giorni scorsi, WordNews.it e l’Associazione Dioghenes APS hanno denunciato fatti gravi e documentati:
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Telefonate dirette della presidente Chiara Colosimo a testimoni di giustizia su numeri non protetti
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Nessuna audizione formale mai svolta dalla Commissione parlamentare antimafia
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Violazione dell’art. 17 della legge n. 6 del 2018, che impone l’ascolto entro 30 giorni
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Toni inadeguati e intimidatori usati verso testimoni sotto protezione
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Risposte istituzionali sminuenti e offensive
Ci saremmo aspettati una presa di posizione, una richiesta di chiarimento, almeno un’interrogazione parlamentare.
E invece?
Silenzio assoluto. Nessuna opposizione si è espressa pubblicamente. Nessun partito ha alzato la voce.
Dove sono finiti i difensori della legalità? I promotori di leggi antimafia? I parlamentari che si commuovono alle commemorazioni di Falcone e Borsellino?
Dov’è la sinistra? Dov’è il M5S?
Dov’è chi siede nella stessa Commissione antimafia accanto alla presidente Colosimo?
Dov’è la società civile organizzata, l’associazionismo, l’antimafia “di maniera”?
Possibile che nemmeno una dichiarazione ufficiale sia stata rilasciata? Possibile che nessuno abbia sentito il dovere morale di chiedere trasparenza?
E la Commissione antimafia continua a ignorare i testimoni. Il fatto resta. Il Comitato testimoni di giustizia è fermo. Le audizioni non si fanno. Le richieste restano inevase.
Le uniche “risposte” arrivano sotto forma di telefonate fuori protocollo.
Una gestione che non solo delegittima il ruolo della Commissione, ma mette a rischio la sicurezza dei testimoni, già esposti e vulnerabili.
Il silenzio che uccide: la Commissione Antimafia ignora i testimoni di giustizia
A oggi, la Commissione guidata da Colosimo non ha mai convocato né ascoltato Gennaro Ciliberto, né Luigi Coppola. E non ha alcuna intenzione di ascoltarli, lo ha comunicato a voce.
A oggi, l’unico segnale istituzionale è stato quello di negare, minimizzare, silenziare.
Il silenzio è complicità. Il silenzio della politica, delle opposizioni e della società civile è oggi la forma più grave di collusione morale.
Non serve indossare una coppola o stringere la mano a un boss per fare il gioco delle mafie. Basta ignorare chi le ha denunciate. Basta non rispondere a una PEC di un testimone sotto protezione.
Basta far finta che la Commissione antimafia non abbia smesso di fare il suo lavoro.

A destra Chiara Colosimo, Presidente dell’Antimafia (Governo Meloni)
Un appello che rilanciamo con forza
A nome dell’Associazione Dioghenes APS, e in qualità di testata giornalistica libera e indipendente, ribadiamo:
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I testimoni di giustizia devono essere auditi entro 30 giorni, come previsto dalla legge
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La presidente Colosimo deve chiarire pubblicamente il contenuto e le modalità delle sue telefonate
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Le opposizioni devono smettere di essere complici con il loro silenzio
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Serve una Commissione antimafia super partes, indipendente, rispettosa della legge e della dignità delle persone protette
- La Colosimo (nella foto in alto in compagnia del terrorista Ciavardini, uno dei responsabili della strage di Bologna) deve dimettersi immediatamente, per incapacità istituzionale
La memoria senza impegno è solo retorica. Ogni 19 luglio, ogni 23 maggio, ogni anniversario si riempiono le piazze e i social con citazioni di Falcone e Borsellino.
Ma senza il rispetto per i testimoni di giustizia, quelle frasi sono vuote, ipocrite, insultanti.
Falcone diceva che “gli uomini passano, le idee restano”. Oggi quelle idee sono ignorate, abbandonate, tradite.
Noi non taceremo. Nemmeno se tutti gli altri lo faranno.
Noi non abbiamo scheletri nell’armadio. Noi non ci facciamo intimidire.
WordNews.it e Dioghenes APS continueranno a raccontare, denunciare, pubblicare.
Non ci fermeremo.
Perché la verità non si chiude con una telefonata. E la giustizia non si sospende con una mail sgarbata.
Chiara Colosimo deve dimettersi: la Commissione Antimafia è diventata un guscio vuoto