Sale a quattordici questo triste ed emergenziale elenco di sparatorie che vengono fatte a Catania. Qualche giorno fa avevamo elencato e provato a spiegare, in base pure a ciò che fanno sapere gli inquirenti, le dieci sparatorie che sono state fatte a Catania da inizio giugno alla notte del 18 agosto. Abbiamo visto come sono state colpite case di pregiudicati, attività commerciali o “semplici” spari nelle strade.
Per le modalità quello che sembra sicuro è che, almeno in parte, sono destinate a far preoccupare. Analizzandole vediamo come sono il modus operandi degli avvertimenti: per “questioni di pizzo” si spara generalmente all’ingresso dell’attività commerciale come avvertimento; per quelli in strada o al portone di casa del pregiudicato si potrebbe trattare di questioni di droga e/o controllo del territorio.
A queste si uniscono le due sparatorie della notte tra il 25 e il 26 agosto dove poco più di venti colpi sono stati sparati contro un centro estetico in via Garibaldi a Catania. Come ricostruito da Laura Distefano sul quotidiano La Sicilia che ha da sempre seguito attentamente queste dinamiche, l’esercizio commerciale sarebbe di Siria Saitta, figlia del boss Lorenzo Saitta attualmente detenuto, detto “u scheletru”, e compagna di Giovanni Balsamo, lo stesso Balsamo che circa un anno fa è stato sequestrato da finti poliziotti per diverse ore.
Successivamente in via Calabrò, nel quartiere San Cristoforo, sono stati sparati altri colpi proprio nell’abitazione dove risulterebbe residente la coppia. Inevitabilmente su questi fatti sta indagando la Polizia di Stato in coordinamento con la procura di Catania.
Ma, come se non bastasse, la notte successiva una ventina di colpi di pistola hanno raggiunto la saracinesca di un autonoleggio in via Plebiscito, specializzato nella vendita di biciclette elettriche.
E ancora nella notte appena passata un’altra, l’ennesima, sparatoria dove sette colpi su sedici hanno colpito una panineria in via Giovanni Da Verrazzano, nel quartiere Villaggio Sant’Agata. Il marito della titolare sarebbe un pregiudicato con diversi precedenti riguardanti i reati di armi, droga e ricettazione.
Tutti e tre gli eventi, avvenuti nelle due notti, sembrano proprio delle vere e proprie intimidazioni.
Sull’insieme di queste sparatorie si è espressa la deputata regionale del movimento 5 stelle Josè Marano, chiedendo interventi urgenti al governo.
La domanda è una: si aspetteranno i morti per creare l’emergenza e agire?