La pazienza è finita. Martedì 7 ottobre 2025, alle ore 10.00, il Comitato pro ospedali “Sanità Bruciata” scenderà in piazza davanti al Consiglio Regionale del Molise per protestare contro il progressivo smantellamento del sistema sanitario pubblico regionale.
Una mobilitazione che nasce dal basso, da cittadini esasperati, infermieri, medici e familiari di pazienti che da anni assistono al crollo del diritto alla salute.
La partenza è fissata per le ore 8.15 da Piazza Tedeschi (Tribunale) a Isernia, con pullman organizzato e prenotazioni a cura di Emilio Izzo (347 6402951).
La sanità molisana al collasso
Ospedali chiusi, reparti dimezzati, liste d’attesa interminabili, pronto soccorso al limite. È questa la fotografia impietosa di una sanità regionale che sembra ormai un campo di rovine, tra tagli, commissariamenti e scelte politiche scellerate.
I cittadini chiedono una sanità pubblica, gratuita ed efficiente, capace di garantire cure di qualità a chiunque, senza discriminazioni territoriali.
Il messaggio del comitato è chiaro e diretto: “Non vogliamo elemosine, vogliamo diritti. La salute non è un privilegio, è un dovere dello Stato”.
Il titolo stesso della manifestazione – “Sanità Bruciata” – racchiude tutto il senso di una rabbia che arde da tempo.
Dietro quelle fiamme che campeggiano sui manifesti c’è la metafora di un sistema dato alle fiamme, divorato da interessi privati, inefficienze amministrative e politiche miopi.
Ma c’è anche la volontà di rinascere dalle ceneri, come un atto di resistenza civile contro il degrado e l’abbandono.
Il Molise non si arrende
La protesta del 7 ottobre non sarà un episodio isolato. Il comitato annuncia che continuerà la mobilitazione fino a quando la Regione non adotterà misure concrete per:
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riaprire gli ospedali chiusi;
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potenziare il personale medico e infermieristico;
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garantire reparti funzionanti e servizi d’emergenza efficienti;
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fermare la privatizzazione della sanità pubblica.
“La salute è un bene comune, non un affare politico”, dichiarano i promotori. Il Molise – terra piccola ma orgogliosa – vuole tornare a curarsi.