La vicenda della Global Sumud Flotilla è veramente emblematica.
Una incredibile cartina di tornasole dello stato – comatoso – della democrazia e della civiltà in Italia.
È interessantissima ed estremamente significativa sotto mille profili, per analizzare ognuno dei quali si dovrebbe scrivere un libro. Provo a fare il più breve riassunto possibile, a puntate.
Chi crede che tutto si possa dire in poche parole si dedichi al “e allora il PD?” “e allora la Santanchè?”
Per questi ultimi (che sono tantissimi), preciso che io non partecipo al derby fra Meloni e Schlein, perché penso che la storia la fanno i cittadini e non i loro governanti.
Ogni popolo ha i governanti che si merita. Dunque, non sogno che cambi il governo, sogno che cambino i cittadini.
Questa prima puntata sulla Flottilla riguarda l’incapacità di un popolo analfabeta funzionale e suddito come quello italiano di stare ai fatti.
Tutto l’impegno civile della stragrande maggioranza degli italiani è credere che se governasse il loro profeta il mondo sarebbe migliore.
Gli italiani non vogliono lottare per un Paese migliore. Vogliono consegnarsi come dei bambini idioti a un dittatore/padrone che gli promette la luna e più tette per tutti.
Loro credono che tutti gli immensi problemi del mondo è dell’Italia saranno risolti da Meloni o da Schlein se “li lasceremo lavorare”.
Credono che la democrazia sia consegnarsi anima e corpo a un/una padrone/a e lasciargli fare quello che vuole, perché lui/lei è buono e vuole il nostro bene.
Quindi, l’unica cosa che gli importa è adorare il padrone e insultare chiunque il padrone indichi come suo nemico.
Perché chiunque si permette di criticare il nostro padrone mette a rischio il paradiso che lui ci ha promesso.
Rinunciando a qualsiasi analisi dei fatti.
Non ci sono fatti. Ci sono solo amici e nemici.
E se il padrone dice che un assassino come Kiko Forti è “amico”, noi amiamo Kiko Forti e siamo contenti che viaggi con l’aereo di Stato.
E se il padrone dice che un criminale di guerra come Almansri è “amico”, noi amiamo Almansri e siamo contenti che viaggi con l’aereo di Stato.
E se il padrone dice che Ilaria Salis è “amica”, noi amiamo Ilaria Salis e siamo contenti che abbia una immunità parlamentare che giustamente non volevamo per altri imputati.
E se il padrone dice che il criminale di guerra Netanyahu è “amico”, noi amiamo Netanyahu e odiamo la Flotilla che lo fa incazzare.
Perché chi fa incazzare gli amici del nostro padrone è nostro nemico.
Una delle cose più belle di fare bene il magistrato è allenarsi costantemente a “stare ai fatti”. A prescindere da simpatie e antipatie.
Io ho assolto serenamente decine di criminali anche mafiosi perché in quello specifico caso erano innocenti e avevano ragione.
E ho condannato serenamente decine di cosiddette “brave persone” perché in quello specifico caso erano colpevoli e avevano torto.
E non esiste “e allora Totò Riina?” “e allora Madre Teresa?”.
Una democrazia è l’esatto contrario di consegnare la propria libertà e la propria coscienza a un dittatore che resta dittatore anche se è eletto (Hitler e Putin hanno vinto le elezioni).
Una democrazia è un luogo in cui i cittadini non sono sudditi che assecondano gli umori del padrone, ma teste pensanti libere che, proprio al contrario, condizionano loro con le loro idee e le loro azioni chi li governa.
Venendo alla Flotilla, il fatto OGGETTIVO E INCONTROVERTIBILE è il seguente.
Delle persone disarmate e impegnate in una missione pacifica di sostegno a una popolazione vittima di un genocidio (che a Gaza ci sia un genocidio non è più una opinione, ma è riconosciuto dalla comunità internazionale) se ne sono andate per mare in acque internazionali.
Questo che hanno fatto è ASSOLUTAMENTE E PIENAMENTE LEGITTIMO.
Anche questa non è una opinione, ma è affermato pacificamente da tutte le autorità e da tutti gli studiosi del diritto internazionale.
Il fatto che persone come Corrado Augias e Maurizio Molinari possano affermare spensieratamente in TV che la Flotilla “ha violato le acque internazionali” (che nessuno può “violare”, perché sono acque libere, in cui chiunque può liberamente navigare) dimostra solo quanto grave sia la condizione di un popolo che prende analfabeti come questi e li erige a grandi intellettuali di riferimento. Senza pretendere che dopo sparate del genere siano immediatamente licenziati e gli si vieti l’accesso a qualsiasi organo di stampa pubblico.
E questo, indipendentemente dal fatto che la Flotilla ci faccia simpatia o antipatia.
Perché “qui iure suo utitur neminem laedit”.
Chi agisce secondo il diritto non fa torto a nessuno e va rispettato e difeso.
Perché la democrazia è fondamentalmente un metodo di esercizio del potere, caratterizzato dal fatto che tutti, compresi quelli che detengono il potere, sono soggetti alla legge.
I luoghi dove – come dice spensieratamente il nostro analfabeta Vicepresidente del Consiglio – “il diritto conta fino a un certo punto” sono LE DITTATURE!
Altro fatto ASSOLUTAMENTE PACIFICO è che la condotta di Israele di arrestare quelli della Flotilla e sequestrargli le barche mentre erano in acque internazionali è un atto CRIMINALE.
Converrete che è estremamente significativo della malattia intellettuale e morale del popolo italiano che una enorme quantità di persone da una settimana, su Facebook, ma anche a
Porta a Porta e in un sacco di altre trasmissioni televisive insulti schiumando di rabbia la Flotilla e lodi Israele.
Si è arrivati al Vicepresidente del Consiglio Tajani che confessa di avere suggerito – peraltro invano, perché lui non conta niente – agli Israeliani di fermare la Flotilla più vicino possibile alle coste “per fare sembrare la cosa una operazione di polizia” e a molti altri che hanno detto che gli Israeliani sono stati “bravi” perché non hanno ammazzato i volontari.
Come se ammazzare i volontari fosse una opzione possibile.
Insomma, una cosa tipo che Totò Riina decide di chiudere un intero quartiere al passaggio di chi non è mafioso. Una decina di cittadini decide di andare a passeggio in quel quartiere. Totò Riina li rapisce, gli ruba le macchine, li rinchiude in una grotta e tutti, siccome Totò Riina è amico del loro padrone, danno addosso ai cittadini dicendo che sono dei provocatori e che dobbiamo ringraziare Totò Riina che non li ha ammazzati.
Molti hanno detto chiaro e tondo che se i criminali di guerra israeliani avessero ammazzato i volontari sarebbero stati contenti, perché quelli se la sono cercata.
Come le donne che escono la sera che, come diceva il compagno della Presidente Meloni, si mettono in condizione di essere prese dal lupo.
Il livello di imbecillità, analfabetismo e servilismo di tutti questi che schiumano di rabbia contro la Flotilla ha raggiunto il suo apice con la diffusione della tesi – completamente demenziale – che i volontari avrebbero commesso il reato di cui all’art. 244 c.p., intitolato “Atti ostili verso uno Stato estero, che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra”. Reato del quale, nel caso della Flotilla, non sussiste – neppure per scherzo – alcuno degli elementi della fattispecie.
Questi i fatti.
Nelle prossime puntate le altre questioni.
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