Riparte il format “30 minuti con…”: nuova stagione, stesso obiettivo civile.
Nella puntata d’esordio Paolo De Chiara – insieme ad Antonino Schilirò – dialoga con Stefano Mormile su Falange armata, Uno Bianca, Papalia, Protocollo Farfalla, stragi ’92-’94 e l’Italia “senza memoria”. Un viaggio dentro menti raffinatissime, apparati, manovalanze criminali e una domanda scomoda: chi ha cambiato gli assetti del potere in Italia?
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Perché iniziare dalla Falange armata
Paolo De Chiara rimette sul tavolo la sigla più elusiva della nostra storia recente: Falange armata. Non un fantasma mediatico, ma una rete eversiva – direbbe Falcone – fatta di “menti raffinatissime”. Con Stefano Mormile si riparte dall’11 aprile 1990, dall’omicidio dell’educatore carcerario Umberto Mormile (Milano Opera): telefonate, oltre mille comunicati, minacce, rivendicazioni e un calendario di sangue che anticipa Uno Bianca, Capaci, via D’Amelio, via Palestro, Firenze e Roma.
“Raccontare i fatti per come sono accaduti e per come non vengono raccontati”.
Stefano Mormile
Cosa trovi nella puntata:
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L’innesco (1990): l’omicidio Mormile e la prima rivendicazione “politica”.
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La sigla che firma il terrore: Falange armata tra telefonate, lettere, linguaggio codificato e annunci di stragi.
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Uno Bianca: rivendicazioni, piste, omissioni, errori “clamorosi” nelle ricostruzioni ufficiali.
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Apparati e Carceri: servizi dentro gli istituti, patti, depistaggi, fino al Protocollo Farfalla.
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Il passaggio d’epoca: come la stagione ’90-’94 ha spostato il baricentro del potere politico verso lobby e apparati.
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Ritorni e minacce: la sigla che riappare nel 2013 per “zittire” in carcere chi parla.
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Processi e motivazioni: sentenze, assoluzioni contestate, Equalize, i nodi che tornano al pettine.
Perché guardarla:
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Perché mette nomi, date e meccanismi sugli slogan.
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Perché non indulge: Mormile collega mandanti, manovalanza e coperture.
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Perché serve memoria operativa: capire come è successo per riconoscerlo quando si ripete.
La puntata incastra i tasselli raccolti nella prima stagione (da Luana Ilardo a Gennaro Ciliberto, da De Magistris ad Angela Napoli, da Luisa Impastato a Gianluca Manca, Marisa Garofalo, Lucio Pastore, Massimo Romano, Salvatore Borsellino, Antonio Ingroia, Francesco Zanardi, Tonino Braccia, Fortunato Zinni, Luciano Traina, Augusto Di Meo): un archivio civile che diventa bussola per leggere l’oggi.
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Guarda ora la prima puntata della seconda stagione: Falange armata, memoria corta e verità negate.
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