Non serve una lente d’ingrandimento per capire che qualcosa, a Isernia, non funziona. La raccolta differenziata porta a porta, gestita da un privato con regolare contratto con il Comune di Isernia, si è trasformata, sotto gli occhi di tutti, in una pratica anarchica, autogestita, spesso indecorosa.
Le foto parlano chiaro: sacchi e buste abbandonati vicino ai cestini pubblici, accanto ai lampioni o sui marciapiedi. Il tutto in pieno centro storico.
Un modello virtuoso, quello del porta a porta, che in teoria dovrebbe garantire decoro e sostenibilità ambientale. In pratica, invece, restituisce un’immagine desolante di disordine e indifferenza civile.

Il paradosso dei “punti di raccolta fai-da-te”
Non si tratta di casi isolati. Giorno dopo giorno, i cittadini, o almeno una parte di essi, decidono autonomamente dove conferire i rifiuti, trasformando angoli della città in mini discariche improvvisate.
Davanti ai bar, sotto i lampioni, lungo le vie più antiche: ovunque si trovano sacchi e sacchetti in attesa di un ritiro che, spesso, tarda ad arrivare.
Il risultato è un paradosso urbano: mentre si parla di economia circolare, di tutela ambientale e di civiltà ecologica, la realtà quotidiana restituisce scene da dopoguerra, fatte di plastica, cartoni e scarti alimentari abbandonati sul selciato.
La domanda è inevitabile: chi controlla? Il Comune, che paga un privato per il servizio, vigila davvero sull’esecuzione del contratto? E chi multa i cittadini che non rispettano giorni, orari e modalità di conferimento?
Perché il porta a porta funziona solo se tutti, istituzioni, gestori e cittadini, fanno la propria parte.
Quando anche uno solo si gira dall’altra parte, la città intera affonda nel degrado.
Isernia non è una metropoli, e proprio per questo dovrebbe essere più semplice mantenerla pulita. Ma il centro cittadino è ormai costellato di sacchi maleodoranti e rifiuti abbandonati, come testimoniano le immagini.
Un biglietto da visita indegno per una città che ambisce a valorizzare turismo, cultura e identità locale.

Educazione civica, la vera differenziata
La differenziata non è solo un gesto tecnico: è una forma di rispetto. Verso chi pulisce, verso chi abita accanto, verso la città che abiti. E se questo rispetto non c’è, il risultato è sotto gli occhi di tutti: una raccolta differenziata che differenzia solo tra chi se ne frega e chi è costretto a conviverci.
Serve una svolta, immediata e concreta. Serve che il Comune di Isernia faccia rispettare le regole e che la società incaricata garantisca il servizio in modo puntuale e trasparente.
Ma serve anche una presa di coscienza collettiva: perché la città è di tutti, e la pulizia non si fa “porta a porta”, ma coscienza per coscienza.






