Solo da gennaio ad agosto di quest’anno sono 241 le persone scomparse e mai ritrovate in Abruzzo, sparite apparentemente nel nulla. Dal 1974 sono 1352. Un numero di persone superiore a quelli degli abitanti di molti comuni montani, sono spariti almeno 3-4 paesi.
I dati, pubblicati dal commissario straordinario di governo sulle persone scomparse, sono stati rielaborati da Penelope Abruzzo, l’associazione presieduta in regione da Alessia Natali e fondata a livello nazionale da Gildo Claps, il fratello di Elisa, scomparsa a Potenza nel 1993 e ritrovata dopo diciassette anni senza vita nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità.
438 denunce di scomparsa, +10,3% rispetto all’anno scorso, ritrovamenti 197, -9.2% rispetto all’anno scorso;
Prov. Chieti 246 denunce, + 48.2% rispetto all’anno scorso, ritrovamenti 74, -1.3% rispetto all’anno scorso;
Prov. Pescara 66 denunce, -39.4% rispetto all’anno scorso, 45 ritrovamenti, – 34.8% rispetto all’anno scorso;
Prov. Teramo 68 denunce, +13.3% rispetto all’anno scorso, 45 ritrovamenti, +32.4% rispetto all’anno scorso;
Prov. Aquila 58 denunce, -6.5% rispetto all’anno scorso, 33 ritrovamenti, -15.4% rispetto all’anno scorso.
Questo il dettaglio dei dati regionali.
Tra queste persone, sparite apparentemente nel nulla, scomparse e mai ritrovate, ci sono anche Philippe Pomone – sparito tra Atessa e Casalbordino a fine maggio dell’anno scorso – e Nicola Basilico – sparito a Vasto Marina nel luglio di due anni fa.
Sulla scomparsa di Pomone la Procura di Lanciano ha riaperto le indagini, dopo una prima chiusura, dopo la presentazione di una corposa memoria da parte dell’avv. Katia Ferri a nome della famiglia e di Penelope. «È passato più di un anno da quando di Philippe si sono perse le tracce. Un anno fa veniva archiviato il fascicolo in concomitanza con la nostra battuta di ricerca – ha scritto su facebook il 26 settembre scorso Alessia Natali – La Procura sta indagando, o meglio, ha un fascicolo aperto con una ipotesi di reato, ma non sappiamo altro. Le indagini sono secretate. Si sta cercando Philippe? I figli Claire e Yann attendono risposte».
«Vogliamo sapere cosa è successo – hanno dichiarato i figli Yan e Claire in occasione della riapertura dell’inchiesta – nostro padre non avrebbe mai lasciato la sua casa e i suoi affetti in quel modo, merita verità e rispetto»
«Il silenzio che avvolge il suo caso continua a pesare come un macigno sulla sua famiglia e sull’intera comunità» sottolinea l’associazione. «Non possiamo accettare l’ipotesi dell’allontanamento volontario – ha dichiarato Alessia Natali, presidente di Penelope Abruzzo – ci sono elementi gravi e inequivocabili che meritano un approfondimento serio e non una chiusura sommaria».
«Troppe incongruenze, troppi silenzi» evidenzia Penelope: «Secondo la ricostruzione dei familiari, Philippe Pomone ha lasciato la casa aperta, con un tablet in carica, senza documenti né effetti personali: nessuna carta d’identità, nessun passaporto o patente – riporta l’associazione – dal 1° giugno 2024 nessuna spesa o prelievo è stato più registrato, mentre in precedenza l’uomo era solito utilizzare quotidianamente carte e bancomat. All’interno dell’abitazione erano presenti scritte sui muri, segni di disordine e possibili tracce di effrazione: elementi che, secondo l’associazione, non sarebbero stati adeguatamente analizzati».
«Testimonianze ignorate» rende noto l’associazione impegnata da decenni sul fronte delle persone scomparse: «Tra i punti critici dell’inchiesta, l’associazione evidenzia la mancata audizione di testimoni chiave, come il tassista che la sera del 31 maggio avrebbe riportato Philippe da un ristorante cinese di Pescara (lo “Shanghai”) ad Atessa, e una tassista che avrebbe trattenuto effetti personali dell’uomo per due mesi senza comunicarlo alle autorità».
«Eppur son convinta che qualcuno sa, ma non parla» l’amara constatazione di Alessia Natali condividendo nel dicembre scorso su facebook il post di “Chi l’ha visto?” sul servizio andato in onda. «Troppe incongruenze, troppi silenzi» nella vicenda secondo l’associazione Penelope.
Nel luglio scorso il Tribunale di Vasto ha archiviato il fascicolo di indagine sulla scomparsa di Basilico, 55enne (al momento della scomparsa) residente a Gissi che si trovava nella struttura residenziale per anziani Villa Santa Chiara in contrada San Tommaso a Vasto Marina. «Un provvedimento che, come parte offesa, non ci aspettavamo. Leggeremo le motivazioni del giudice e valuteremo cosa fare» ha dichiarato l’avv. Chieffo, legale della famiglia. «Poiché si procedeva per il reato di abbandono di persona incapace, secondo il Gip, non c’erano i presupposti per l’adozione di misure particolari in quanto la struttura non aveva carattere custodiale e se alcune misure sono state omesse non c’è stato dolo, elemento essenziale per configurare la fattispecie del reato contestato» sottolinea il legale. «Ho comunicato la notizia ai familiari che hanno espresso delusione e risentimento per un provvedimento che non si aspettavano».
L’archiviazione delle indagini da parte del Tribunale di Vasto lasciano in sospeso tanti interrogativi, tanti dubbi, pesanti domande. Come può essere sparito nel nulla Basilico? Aveva difficoltà a camminare, come può essersi allontanato? Qualcuno lo ha fatto sparire? E perché? Come? Quando? La struttura si trova, per esempio, a pochi passi dalla Statale 16 Adriatica. Circostanza che aumenta ancor di più domande e interrogativi.
Penelope Abruzzo ha analizzato e rielaborato anche i dati nazionali. Questo il prospetto dettagliato:
In Italia dal 1974 al 31 agosto 2025 risultano essere scomparse ben 113567 persone e mai ritrovate.
Ogni giorno viene denunciata la scomparsa di circa 70 persone in Italia. I due terzi delle denunce riguardano stranieri. È quanto emerge dalla relazione annuale elaborata dal Commissario straordinario per le persone scomparse. Nella relazione è stato introdotto per la prima volta lo studio delle denunce di scomparsa ripetute, in cui si è analizzato i casi di persone che scompaiono e vengono più volte rintracciate.
Fondamentale per rintracciare la persona è la prima settimana della denuncia di scomparsa, oltre il 70% è stato infatti ritrovato entro 7 giorni dalla denuncia.
Profilo per nazionalità. Denunce: Italiani 7.047 (7.044 nel 2024), stranieri 9.238 (–5,9% rispetto al 2024); gli stranieri rappresentano circa il 56,7% delle denunce totali. Ritrovamenti: Italiani 5.379 (–4,4% rispetto al 2024) , stranieri 3.557 (–17,0% rispetto al 2024). Deceduti: 98 italiani e 12 stranieri.
Profilo per sesso. Denunce: maschi 12.127 (–5,1% rispetto al 2024), femmine 4.158 (+1,9% rispetto al 2024); quelle per i maschi rappresentano circa il 74% delle denunce totali. Ritrovamenti: maschi 6.017 (–11,9% rispetto al 2024), femmine 2.919 (–5,4% rispetto al 2024). Deceduti: 85 maschi e 25 femmine (–33% rispetto al 2024).
Focus sui minori: – Denunce: delle relative 11.411 (–3,2% rispetto al 2024), 799 riguardano minori entro i 13 anni (–3,3% rispetto al 2024) e 10.612 minori tra i 14 e i 17 anni (–3,2% rispetto al 2024). – Ritrovamenti: 5.375 (–10,4% rispetto al 2024), di cui 450 di minori entro i 13 anni (+0,7% rispetto al 2024) e 4.925 di minori tra i14 e i 17 anni (–11,3% rispetto al 2024). – Profilo per nazionalità dei minori scomparsi: 8.059 stranieri (–5,5% rispetto al 2024), di cui 2.889 ritrovati (–18,8% rispetto al 2024) e 3.352 Italiani (+2,9% rispetto al 2024), di cui 2.486 ritrovati (+1,8% rispetto al 2024).
SCOMPARSE RIPETUTE. Il fenomeno delle scomparse ripetute continua a rappresentare un aspetto significativo del quadro complessivo; difatti, nel periodo Gennaio–Agosto 2025 le persone effettivamente oggetto di denuncia di scomparsa sono state 14.347, di cui 13.203 per eventi singoli ma ben 1.144 per eventi ripetuti che hanno generato complessivamente 3.082 denunce, pari a circa il 19% di tutte le segnalazioni alle Forze dell’ordine.
«L’associazione Penelope si costituisce come associazione nazionale a potenza il 9 dicembre del 2002 grazie ai familiari di persone scomparse provenienti da diverse regioni d’Italia e viene fondata da un’idea di Gilio Gildo Claps, fratello di Elisa Claps – la ricostruzione della storia dell’associazione – Nel 2009, date le numerose richieste di aiuto, Penelope nazionale fa una modifica statutaria importante, trasformandosi in una Federazione di associazioni regionali per estendersi sul territorio nazionale in modo sempre più capillare».
«Gli impegni e i relativi riscontri portati avanti negli anni sono molteplici – sottolinea Penelope Abruzzo – Primo tra tutti nel 2007, con la nascita della figura del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse, facente parte del ministero dell’Interno, figura unica nel suo genere in Europa perché presente unicamente negli organi governativi italiani e fortemente voluta dall’associazione Penelope e nel 2014 firma un protocollo d’intesa con l’allora commissario del governo, il Prefetto Piscitelli. Altro obiettivo raggiunto negli anni è l’approvazione della legge 203 del 2012 che prevede l’eliminazione della dannosa attesa di 48 ore per poter sporgere denuncia e che dà la possibilità a chiunque, e non solo ai soli diretti familiari, di denunciare la scomparsa di una persona. Sempre grazie a una nostra proposta e sostenuta dal Commissario Giuliana Perrotta, nel 2019 viene riconosciuta in Italia il 12 dicembre la Giornata nazionale delle persone scomparse».
«Penelope Italia e i vari regionali affiliati offrono un servizio attivo tutto l’anno in ogni regione – ricorda la sezione abruzzese – Fa da tramite tra i familiari degli scomparsi e le istituzioni, gli organi di stampa e i media. Sostiene psicologicamente le famiglie assicura sostegno legale e gratuito civile per tutte le questioni pratiche legate alla scomparsa di una persona e penale per la scomparsa stessa e si costituisce parte civile Nei processi. La scomparsa di una persona è un fenomeno che non può interessare solo le famiglie coinvolte, ma deve necessariamente coinvolgere l’intera società civile».




