Nonostante i progressi, gli stereotipi di genere restano radicati nell’UE e influenzano cultura, istituzioni.
In particolare, l’indice di uguaglianza di genere rivela persistenti disuguaglianze in vari ambiti, quali il lavoro retribuito, l’accesso alle risorse finanziarie, l’istruzione, l’assistenza non retribuita, la salute, il potere e il processo decisionale, nonché la violenza di genere.
Gli uomini sono ancora considerati più competenti delle donne dal punto di vista finanziario? Quanto risulta tollerata la violenza di genere? Queste alcune delle domande alle quali cerca di dare risposta in termini statistici una recente indagine svolta a livello europeo dall‘European Institute for Gender Equality (EIGE) dal titolo “Dalla percezione alla politica: abbattere gli stereotipi di genere nell’Unione europea”.
I dati dell’indagine sono integrati con precedenti rilevazioni condotte nel 2024 da Eurobarometro per conto del Parlamento europeo.
Lo studio, al termine di ogni campo di indagine, fornisce una serie di raccomandazioni per raggiungere la parità, utili ai responsabili delle politiche europee e nazionali. Vediamo, in particolare, il rapporto tra violenza di genere e controllo coercitivo, gli stereotipi di genere nell’istruzione, nel lavoro e nella percezione politica.
Violenza di genere e controllo coercitivo
La consapevolezza della violenza di genere è in aumento, ma la tolleranza verso alcune forme di violenza è ancora elevata, soprattutto tra i giovani uomini. Secondo l’Eurobarometro «Stereotipi di genere – Violenza contro le donne» del febbraio 2024, il 15% dei giovani uomini ritiene accettabile che un uomo schiaffeggi la propria partner, una percentuale più che doppia rispetto a quella delle giovani donne (6 %) e cinque volte superiore a quella degli adulti più anziani (3%). Il 38% dei giovani uomini e il 19% delle donne ritiene accettabile controllare le attività digitali della partner.
Le attitudini legate al controllo maschile e alla violenza sono ancora diffuse. La tolleranza verso oggettivazione e molestie è più alta tra gli uomini, con picchi preoccupanti in certi paesi: il 48% degli uomini e il 28% delle donne accetta l’uso di immagini sessualmente allusive di donne nella pubblicità. Al lavoro, il 26% degli uomini e il 14% delle donne reputa appropriati commenti allusivi sull’aspetto fisico di una collega. L’attribuzione della colpa alle vittime e le narrazioni sul consenso sono ancora presenti, in particolare tra i giovani uomini.
Secondo l’indagine Eurobarometro del febbraio 2024, il 22% degli uomini e il 12% delle donne sostiene che le donne spesso inventino o esagerino accuse di abuso o di stupro. Tale percentuale sale al 26% tra i giovani e all’11% tra le giovani. Le percezioni errate sul consenso risultano diffuse: il 43% degli intervistati considera le donne parzialmente responsabili se immagini private da loro condivise vengono divulgate, mentre il 21% ritiene che le donne debbano accettare risposte sessiste, umilianti e/o offensive quando esprimono opinioni sui social media; questa opinione è condivisa dal 28% dei giovani uomini.
Inoltre, il 13% dei giovani e il 7% delle giovani concordano con l’affermazione che “ NO significa SI’ ”. Questi dati indicano che gli stereotipi di genere influenzano la percezione degli abusi e del consenso.
Disuguaglianze di genere nel lavoro retribuito nell’Ue
Nel 2024 il tasso di occupazione maschile si attestava all’81%, mentre quello femminile è pari al 71%. La percentuale di donne impiegate con contratto part-time supera di oltre tre volte quella degli uomini (28% contro 8%). Il 6,1% delle donne e lo 0,6% degli uomini, nella fascia d’età 15-74 anni, non sono alla ricerca di un impiego o lavorano part-time per esigenze di cura o altre motivazioni familiari. In Europa la convinzione che il principale traguardo personale per una donna sia legato alla sfera familiare rimane diffusa e in diversi Stati membri dell’UE sono le donne ad aderire in maggioranza a questa visione rispetto agli uomini.
Gli stereotipi di genere continuano, inoltre, a influenzare la distribuzione del lavoro domestico e di cura non retribuito, con le donne che si assumono ancora gran parte delle responsabilità. Sebbene gli atteggiamenti verso i ruoli di genere stiano cambiando, il progresso è lento e disomogeneo.
Secondo l’indagine Eurobarometro del 2020, il 36% delle donne e il 40% degli uomini ritengono che il compito principale della donna sia prendersi cura della casa e della famiglia, valori in riduzione rispetto al 44% rilevato nel 2017. Nel complesso, i giovani tendono ad avere opinioni più egualitarie riguardo alla cura della famiglia, ma alcune idee tradizionali continuano a prevalere.
Ad esempio, circa il 29% dei giovani e il 19 % delle giovani ritiene che le donne dovrebbero anteporre la famiglia alla carriera. Anche la percezione dell’opinione pubblica riguardo al coinvolgimento dei padri nella cura della prole è piuttosto ambigua. Sebbene la maggioranza concordi sul fatto che
sia un’esperienza arricchente per i padri, solo la metà degli intervistati ritiene che i padri dovrebbero lasciare il lavoro se guadagnano meno delle madri per occuparsi della prole, qualora la famiglia decidesse che uno dei genitori debba farlo.
Stereotipi di genere nell’istruzione
Negli ultimi dieci anni le donne hanno costantemente superato gli uomini nell’istruzione superiore. In molti Stati membri, gli uomini ottengono punteggi inferiori nelle valutazioni standardizzate e sono più inclini a ripetere gli anni scolastici o ad abbandonare la scuola prematuramente. La maggior parte delle persone nell’UE ritiene che ragazze/donne e ragazzi/uomini siano trattati in modo paritario nelle scuole e nelle università (66% delle donne e 69% degli uomini; Eurobarometro 2024).
Tuttavia, il 25% delle giovani donne (di età compresa tra i 15 e i 24 anni) afferma che gli uomini sono trattati meglio nell’istruzione, dello stesso parere è il 15 % degli uomini. I ragazzi sono spesso incoraggiati a orientarsi verso le scienze e i campi più prestigiosi, mentre le ragazze sono indirizzate verso professioni legate all’assistenza. Questi modelli sono rafforzati dalle percezioni degli studenti stessi: le ragazze tendono a riferire un livello più elevato di ansia e una minore fiducia in materie come la matematica e le scienze, nonostante ottengano risultati uguali o migliori. Anche i libri di testo fanno la loro parte nella costruzione degli stereotipi di genere mostrando spesso le donne in ruoli passivi o di cura e gli uomini in ruoli intellettuali o tecnici.
Stereotipi di genere e potere
Gli stereotipi di genere influenzano la percezione della leadership, privilegiando tratti considerati maschili come assertività e dominanza. Ciò porta a una sottovalutazione del ruolo delle donne, che restano meno presenti in politica, affari e scienza. In quasi tutti gli Stati membri, sono più gli uomini delle donne a ritenere che queste ultime siano meno interessate alle posizioni di responsabilità, anche se le opinioni variano molto da un paese all’altro. Inoltre, dal momento che le competenze trasversali come l’empatia e la comunicazione, spesso riconosciute alle donne, sono considerate importanti per la leadership, queste ultime si trovano spesso in una situazione di “doppio vincolo”: ci si aspetta che siano sia assertive che cordiali, ambiziose ma alla mano, rendendo la leadership più difficile da raggiungere e gestire.
Per approfondire: https://eige.europa.eu/publications-resources/publications/perception-policy-
dismantling-gender-stereotypes-european-union
