Venerdì all’International Airport Hotel si è svolto un incontro con gli iscritti e simpatizzanti del movimento politico siciliano Controcorrente fondato dal deputato regionale Ismaele La Vardera.
La Vardera viene da un periodo proficuo e di clamore mediatico grazie alle battaglie che sta portando avanti nella finanziaria regionale, dove grazie a dei suoi interventi sono stati eliminati diversi articoli, e da battaglie nel territorio, come la vicenda della spiaggia di Mondello dove è stato minacciato e per questo messo sotto scorta.

Inoltre nei giorni scorsi il suo movimento ha finanziato un sondaggio ad Swg. Il risultato è particolare:
- Ismaele La Vardera ha il 64% di fiducia di chi lo conosce, +14% rispetto a maggio.
- Seguono Giuseppe Antoci (46%) e, più distanti,
- Nuccio Di Paola
- Cateno De Luca (33%),
- Alfio Mannino (32%).
Nel centrodestra il più gradito è
- Giorgio Mulè (35%), davanti a
- Galvagno (30%)
- Sudano (28%).
- Schifani chiude al 25%.
Sul fronte dei partiti, la maggioranza sarebbe avanti:
- FdI 19%,
- FI 13%,
- Lega 4%,
- Dc 3%,
- Grande Sicilia al 2%.
Il centrosinistra si ferma al 28%
- Pd 14%,
- M5S sotto il 10%,
- Avs 4%.
Dato eccellente di
- Controcorrente con il 14,5%.
- Sud chiama Nord vale il 9% e potrebbe essere decisivo, mentre il 20% non ha ancora scelto. E’ evidente che un’alleanza tra Pd, M5S, Avs, La Vardera e De Luca vincerebbe le elezioni.
Forte di questi numeri, e dell’attuale battaglia in finanziaria, La Vardera incontrato tutti coloro che lo appoggiano. Durante l’incontro si è parlato di questi risultati, della continua crescita, di ciò che è stato fatto e del futuro del movimento. Inoltre sono state presentate due novità: la prima, e che ha fatto più clamore, è l’entrata nel movimento di Oliviero Sangani, giovane venticinquenne di Randazzo, in provincia di Catania.
La sua storia è particolare: infatti il suo omonimo nonno era il capomafia di Randazzo e condannato per la strage Spartà del 1993. Inoltre la famiglia Sangani nel corso del tempo è stata al centro di indagini giudiziarie, sempre per mafia, con degli arresti. Clan Sangani che fa parte del clan Laudani di Catania. Ma il giovane nipote non c’entra nulla. “Ho sempre rinnegato quella parte di famiglia. I miei genitori non c’entrano nulla, e sono puliti come lo sono pure io. Volevo fare il carabiniere ma avendo questa parentela non posso”. Sono queste le parole del giovane che ha deciso di entrare in campo nel Movimento.
Altra entrata, come vicepresidente onorario, è quella di Piera Aiello, testimone di giustizia che ha denunciato la sua famiglia con il giudice Paolo Borsellino:
“Volevo fare una premessa. Io avevo appeso le scarpe al chiodo nella politica perché ho visto troppe false promesse, troppi compromessi, troppe alleanze non-alleanze. Si giocava sempre a chi fregava l’altro. Con Ismaele abbiamo una vecchia amicizia da tanti anni e quando un giorno mi disse ‘sai sto fondando questo movimento, questo partito vediamo un attimino come va la cosa’. Gli ho detto che non ero più interessata alla politica. Poi però ho visto che lui si impegna e ho visto quello che gli stanno facendo passare. Qundo lui mi disse così gli ho detto ‘bene Ismaele. Se io devo ritornare in politica’, ma non per candidarmi ma solo per affiancare Ismaele, ‘io voglio tornare in Sicilia’. Da impiegata regionale ho fatto richiesta di essere trasferita di nuovo in Sicilia e grazie a Ismaele La Vardera dobbiamo dire che Piera Aiello, che è stata strappata dalla Sicilia il 30 luglio 1991, dopo 35 anni ritorno in terra di Sicilia a lavorare e a riprendermi la mia terra, il mio territorio.”
Con queste parole Piera Aiello annuncia il suo rientro in Sicilia.





