Bisogna stare più attenti al contesto molisano quando si parla di legalità, altrimenti si rischia di fare della giustizia un discorso di meri luoghi comuni: da una parte il crimine, organizzato o meno, e dall'altra la struttura statale che dovrebbe perseguirlo. Buoni e cattivi.
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Questo ragionare per categorie chiuse ha portato ad ignorare i reati dei “colletti bianchi”, dei ceti sociali che sono dalla parte dei “giusti” per definizione.
E così ci siamo ritrovati con i morti per inquinamento, con fabbriche pubbliche incredibilmente chiuse, con appalti illegittimi e, cosa ancor più grave, con le prevaricazioni di capi e capetti locali in danno delle classi sociali più deboli. A tacer dell'altro, che pure c'è, in particolare il saccheggio indecente della cassa pubblica.
Questo stato di cose non è colpa della mafia o della camorra o di altre organizzazioni criminali organizzate su scala verticale, è colpa di chi ha tollerato che, nella nostra Regione, pezzi dello Stato abbiano potuto, indisturbati, dimenticare il loro stato di “dipendenti pubblici al servizio della collettività” e non di quel “ceto sociale” che, per definizione, è sempre dalla parte giusta.
Area Matese non ha mai smesso l'opera di denuncia di questo stato di cose, e tutta la storia del Movimento parla di come le “classi dirigenti” di questa Regione l'abbiano riportata ai tempi bui delle impunità per appartenenza sociale.
Il “principio di legalità” è stato, ed è, il principale motivo della nostra esistenza, e tutto il nostro lavoro è servito a denunciarne le deviazioni, specialmente quando esse sono opera di soggetti che, al contrario, dovrebbero garantirne il primato. La nostra disponibilità a confronti e dibattiti sulle DOCUMENTATE responsabilità PUBBLICHE, prima che private, del disastro Molise è stata, ed è, TOTALE, ma NESSUNO ha mai voluto metterci la faccia, nemmeno sulla questione “sanità”, che ha segnato il più basso livello di decenza della politica locale.
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L'Agenda 21 sullo sviluppo sostenibile si rappresentava con il principio del “pensare globalmente agire localmente”. Lo stesso si può dire per quanto riguarda la “legalita”: non ci si ferma al solo livello “globale” ma si opera soprattutto al livello “locale”, altrimenti il tutto si riduce ad un presenzialismo di facciata che non infastidisce nessuno.
Figuriamoci se possa impensierire la criminalità organizzata e strutturata con criteri imprenditoriali.
Avv. Alfonso Mainelli (Area Matese)
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2023-05-01 19:33:51
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