È un fatto: tra le cause che stanno contribuendo all’impoverimento di una parte sempre più ampia del tessuto sociale, ci sono i giochi d’azzardo.
Si tratta di un mercato dell’illusione che è sempre più aggressivo e che sottrae, nei fatti, sempre più risorse al resto dell’economia reale del paese. Un esempio? Ogni giorno, secondo Federmoda, l’Italia perde 18 negozi di abbigliamento. Al contrario è sempre più ‘fiorente’ per le lobby finanziarie la Babele dei giochi e delle scommesse: una crescita importante è evidenziata dal numero dei conti gioco attivi e del valore finanziario che questi contengono; le risultanze mostrano come questi numeri siano accresciuti passando da un numero di 9.651.403 del 2019 a 15.207.386 del 2023, con un incremento, in termini percentuali, del 15.8%. In esiti finanziari il dato più significativo è certamente determinato dal valore, il quale, ancorché variabile a seconda dei prelievi e delle ricariche, al 31.12.2023 era pari a 10.384.936.454 mld di euro: una somma di denaro abnorme sostanzialmente in dote alle Società di scommesse e nei fatti drenata al resto dell’economia reale, appunto.
A fronte a questo quadro così infausto che, alla stregua di altri fattori determina un impoverimento sempre più marcato e uno spostamento di risorse, purtroppo vi è cenno di una riflessione seria da parte del mondo produttivo e del commercio: nessuna categoria, salvo rare eccezioni, accenna a questi argomenti che provocano il soffocamento di una parte importante delle attività dei marcati e più in generale del commercio.
Sipario.